Fiaccolata anti racket a Siracusa
Ricordiamoci che: Un intero popolo che paga il pizzo E' UN POPOLO SENZA DIGNITA'
A Siracusa si terrà oggi pomeriggio una fiaccolata per la legalità e la sicurezza, contro la mafia e il racket delle estorsioni. La manifestazione è organizzata da Cgil, Cisl e Uil provinciali e conta adesioni tra associazioni, forze politiche, istituzioni, altri sindacati, organizzazioni di categoria e studenti.
Il corteo si muoverà alle 17.30 dal piazzale teatro Greco e attraverserà il cuore commerciale della città. Al suo passaggio i negozi spegneranno le insegne e i commercianti si uniranno alla manifestazione che si concluderà poi a piazza Duomo con una recita di testi da parte degli studenti e dei docenti del progetto di educazione ai diritti, alla legalità e alla pace del liceo scientifico "Luigi Einaudi".
L'iniziativa dei sindacati segue la serie di attentati intimidatori verificatesi nelle ultime settimane nella provincia, tra cui quello all'Irish pub, locale di proprietà di Bruno Piazzese, presidente del coordinamento delle Associazioni antiracket, già ricostruito due volte con i fondi delle leggi a favore delle vittime del racket, e assurto a simbolo del movimento contro il pizzo.
"Il clima che si respira è pesante - scrivono in una nota congiunta i segretari di Cgil, Cisl e Uil della provincia di Siracusa - ed è il momento di superare tutte le superficialità e le sottovalutazioni sulla vastità del fenomeno, rafforzando l'azione preventiva e repressiva". I sindacati chiedono "il potenziamento di leggi e procedure per la certezza della pena per i colpevoli, il miglioramento delle strumentazioni per una più incisiva azione di indagine".
Negli ultimi anni in Sicilia , la presenza della mafia nel circuito del racket si è sempre più rafforzato e il fenomeno del "pizzo", che non ha mai visto periodi di crisi, è diventato sempre più endemico e profondo. Infatti sono state diverse le indagini a dimostrare che, da alcuni anni, l'interessamento dei boss di Cosa nostra nei confronti del racket sarebbe aumentato in maniera esponeziale.
La mafia che fino ai primi anni Ottanta considerava il "settore" dell'usura un'attività estranea al proprio sistema di controllo delle attività economiche, definendola addirittura "spregevole", adesso sembra aver cambiato idea. Inchieste sul riciclaggio del denaro sporco hanno portato ad accertare che alcuni soggetti organicamente inseriti in Cosa nostra hanno iniziato ad investire i proventi illeciti in altre attività criminali come i prestiti ad usura.
Lo avrebbero fatto utilizzando intermediari e senza mai interagire direttamente con la vittima, in modo da non essere scoperti. Secondo gli inquirenti, tuttavia, questa attività non è redditizia come gli altri ''investimenti'' dei boss. Non tutti i capimafia, infatti, sono concordi nello speculare sull'usura. Alcuni in passato hanno avuto veri e propri scontri proprio su questo punto.
Pure se in questi anni la protezione a chi denuncia i "cravattari" è notevolmente aumentata, e costantemente magistratura e procura sollecitano le organizzazioni di categoria a sostenere commercianti e artigiani nella lotta all'usura, le vittime continuano ad avere paura di denunciare gli strozzini, tranne in pochi casi.
Ricordando le parole che il procuratore di Palermo, Pietro Grasso, ha pronunciato durante la presentazione del libro "Voglia di mafia", scritto dai giornalisti di "la Repubblica" Enrico Bellavia e Salvo Palazzolo, il problema è di difficile risoluzione anche perché: "C'è ancora tanta gente che bussa alle porte dei mafiosi, in cerca di voti o di facili carriere. Continuano a bussare anche gli imprenditori, che si dicono pronti a sedersi al tavolo della spartizione degli appalti. Bussano persino i primari e i medici, anche loro in cerca di scorciatoie per la carriera. Apparentemente, i mafiosi danno senza chiedere. Ma poi pretendono tanti favori".
E' bene ricordare che alle vittime dell'usura è assicurata una forte tutela dalla legge 108/96 che, nell'istituire il "Fondo di solidarietà", prevede, attraverso la concessione di mutui senza interessi, un beneficio economico in favore di quegli operatori economici vittime dell'usura e parti offese in un procedimento penale.
A Palermo, la Prefettura, chiamata ad occuparsi della complessa attività istruttoria conseguente alle istanze dei soggetti economici interessati, ha ricevuto fino allo scorso marzo 64 richieste di accesso al "Fondo", di cui 27 riguardanti il risarcimento per patita attività estorsiva e 37 finalizzate all'erogazione di mutui. Sono stati dunque erogati a Palermo e provincia benefici economici per un totale di 5 milioni 146.179 euro, di cui oltre 3 milioni e mezzo per le vittime dell'estorsione e oltre un milione e mezzo per quelle dell'usura.
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