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Fiat Sicilia: ennesimo incontro a Roma, ennesimo rimando

Continua a protrarsi l'incertezza per il futuro delle tute blu di Termini Imerese

01 febbraio 2014

Ieri a Roma, davanti al Ministero dello Sviluppo economico, circa duecento operai dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese hanno aspettato, sotto una forte pioggia,  l’esito dell’ennesimo incontro con governativo.
La riunione al ministero si è presto trasformata in un duro braccio di ferro tra sindacati e Governo. La delegazione delle sigle dei metalmeccanici ha giudicato il confronto "un fallimento", come ha sottolineato la Fiom. E con la scadenza della cassa integrazione in deroga che minacciosamente si avvicina (tra cinque mesi, per 1.200 tra dipendenti e lavoratori dell'indotto)  le tute blu hanno posto un aut aut: "Questa volta non lasciamo  la sede del ministero se non abbiamo risposte concrete".
La  prima richiesta è stata quella di spostare il confronto nella sede della Presidenza del Consiglio, a Palazzo Chigi. Poi "il ritiro dei licenziamenti già partiti nell'indotto, ammortizzatori sociali certi, e che il Governo stringa su una soluzione per la riconversione e la reindustrializzazione dell'area", nodo aperto da tempo.    

Nella delegazione, i sindacati dei metalmeccanici Fiom, Fim e  Uilm, le Rsu dello stabilimento siciliano e dell'indotto, ed i sindaci di Termini Imerese e di Sciara. Oltre al Lingotto. Per il Governo ha mediato il sottosegretario Claudio De  Vincenti, che ha garantito: "Il governo non mollerà finché non avrà raggiunto l'obiettivo della reindustrializzazione del sito. Mi sono consultato con Letta e questa è la linea che il governo si è dato". De Vincenti, che gestisce tutti i tavoli al ministero sulle grandi crisi industriali, ha garantito alla delegazione una riconvocazione del tavolo entro due settimane, ed un impegno del governo sul fronte degli ammortizzatori sociali. Dal sottosegretario anche l'indicazione che potrebbe aprirsi una nuova strada verso una soluzione, anche se al momento si tratta solo di "una bozza di piano industriale": da poco c'è stata una nuova manifestazione di interesse per progetti nell'area, di un'azienda del settore settore auto; "La  stiamo esaminando ma è molto prematura", ha spiegato.
Insomma, ennesimo incontro, ennesimo rimando. Mentre i lavoratori, assolutamente incerti sul loro futuro, si vedono sempre più costretti a trasformare il proprio disperato disagio in disperata rabbia…

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01 febbraio 2014
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