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Fiat voluntas... del Governo, del Lingotto e dei sindacati metalmeccanici. L'accordo è stato raggiunto

20 febbraio 2007

Il governo, il Lingotto e i sindacati dei metalmeccanici hanno raggiunto un accordo sulla mobilità nel gruppo Fiat. Il verbale di intesa firmato ieri pomeriggio a palazzo Chigi alla presenza del ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi ed il vice ministro dell'Economia Sergio D'Antoni, recepisce le richieste del gruppo e dei sindacati facendo riferimento ''alla misura indicata'' nell'accordo raggiunto tra Fiat e sindacati il 18 dicembre scorso che prevedeva l'uscita in mobilità lunga verso la pensione di 2.000 lavoratori. L'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, ha però voluto ricordare che nel 2006 la casa torinese ha anche proceduto a 4 mila nuove assunzioni, specificando che si tratta di 2.800 contratti a tempo determinato, di 1.200 contratti a tempo indeterminato e di 1.100 passaggi di contratto da determinano a indeterminato.
All'ordine del giorno della riunione anche la questione del rilancio dello stabilimento di Termini Imerese.

Marchionne, nell'incontro di ieri, si è poi spinto in previsioni ottimistiche sul futuro facendo sapere che nel 2010 il fatturato di Fiat rappresenterà il 2% del Pil nazionale. L'ad ha commentato positivamente l'esito del faccia a faccia con l'esecutivo. ''Quella di oggi è stata una buona giornata'', ha detto, in cui ''si è chiusa una partita iniziata anni fa, una fase importante, l'ultima del risanamento incominciato due anni fa''. Una giornata in cui ''abbiamo rappresentato al governo la fase di risanamento della Fiat e soprattutto abbiamo potuto illustrare al governo l'impatto previsto del piano industriale su occupazione e investimenti in ricerca e sviluppo''.

Anche l'esecutivo ha espresso soddisfazione. ''Crediamo con oggi di poter dire al Paese che è definitivamente superata la situazione di crisi della Fiat degli anni scorsi - ha commentato il ministro del Lavoro Cesare Damiano -. Questa è la premessa per lo sviluppo dell'occupazione e della tutela occupazionale''. Il ministro ha anche annunciato l'apertura di un tavolo di confronto sul futuro dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Tema, questo, che sta a cuore anche al segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, secondo cui l'impianto siciliano ''allo stato è sottoutilizzato''.
''Bisogna trovare una soluzione permanente per Termini Imerese'', stabilimento che Fiat vuole rilanciare. Per questo le istituzioni devono ''trovare i finanziamenti'' per il comprensorio del sito produttivo. Se no il rischio è quello della ''deindustrializzazione''. È quanto avrebbe detto Marchionne. ''Termini Imerese - avrebbe detto anche l'ad di Fiat - è uno stabilimento che giustifica l'impegno, che il Lingotto intende tenere aperto. Il pericolo - ha concluso il top manager - è che subentrino le condizioni per una deindustrializzazione''. La Fiat è pronta ''a portare un nuovo modello'' da produrre a Termini Imerese già dal 2009, ma è necessario aumentare la produzione dello stabilimento, per arrivare a 2600 auto al giorno. Questo è quanto ha assicurato e chiesto Marchionne, sottolineando poi come Fiat sia pronta ''ad investire'', ma, ha ribadito, ''c'è la necessità di un impegno di tutti''.

Anche i sindacati hanno espresso soddisfazione per l'accordo raggiunto sulla mobilità lunga verso la pensione per 2.000 lavoratori del Gruppo Fiat e in particolare sull'apertura di un tavolo per lo sviluppo dello stabilimento Siciliano. ''La vera novità di oggi - ha affermato il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini - è che si è attivato il tavolo per Termini Imerese. Sarà un tavolo complicato ma mi sento di poter dire che questo è il dato più rilevante''.
''Si passa dalla fase della partecipazione alla crisi - ha detto il segretario nazionale Fim Bruno Vitali - al tentativo di partecipare allo sviluppo. Significa avviare una fase di assunzioni, di migliore ripartizione economica e di stabilizzazione dei contratti''. Per il numero uno della Uilm, Tonino Regazzi, i buoni dati diffusi dalla Fiat sull'andamento del Gruppo dopo la crisi attraversata negli ultimi anni dimostrano che ''le cose si possono fare. Io penso - ha precisato - che si possano fare anche a Termini Imerese. Lavoreremo perché tra due anni ci sia una grande realtà industriale in quell'area''.
Il leader della Fismic, Roberto Di Maulo, ha sottolinea l'importanza dell'impegno del Governo nella concessione della mobilità lunga alla Fiat. ''Sarà - ha ironizzato - che dall'altra parte del tavolo c'erano più sindacalisti che dalla nostra parte'' (Damiano e D'Antoni, ndr). Il segretario dell'Ugl metalmeccanici, Giovanni Centrella ha infine sottolineato che la crisi non sarà conclusa fino a che non sarà rilanciato lo stabilimento di Termini Imerese e che l'Ugl lavorerà per questo.

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20 febbraio 2007
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