FINALMENTE!
Cantine Settesoli potrà, finalmente, donare 500 mila euro per il restauro di una parte del parco archeologico di Selinunte
Finalmente Cantine Settesoli potrà donare 500 mila euro per il restauro di una parte del parco archeologico di Selinunte.
Dopo una lunga, lunghissima storia assurda, dove i protagonisti sono stati da una parte un imprenditore pronto a mettere i suoi soldi e il suo nome in un’azione di recupero culturale, dall’altra la farraginosa e diabolica - nonché ottusa e stupida - burocrazia regionale, sembra si sia raggiunto un accordo che, leggendo l’articolo di Sergio Rizzo riportato di seguito, sarebbe stato semplicissimo raggiungere e formalizzare...
Risolta la vicenda del sito archeologico di Selinunte
Finalmente varato il regolamento regionale. Che è praticamente identico a quello nazionale
di Sergio Rizzo (Corriere della Sera, 10 febbraio 2016)
Per quindici mesi Vito Varvaro aveva combattuto da presidente della Cantine Settesoli, produttore vinicolo fra i più grandi d’Italia, la sua battaglia contro i mulini a vento. Voleva sponsorizzare Selinunte, una delle aree archeologiche più preziose della Sicilia, dell’Italia e del mondo, offrendosi anche di organizzare una campagna per raccogliere fondi fra i privati. Ma invece di stendergli il tappeto rosso la Regione siciliana remava apertamente contro: più insisteva, più veniva respinto. Con perdite sempre maggiori. Finché a novembre scorso, logorato da una guerra insensata con la burocrazia, si era arreso.
La resa - La Regione siciliana aveva appena eretto l’ultimo insormontabile ostacolo, argomentando che nell’isola le sponsorizzazioni private ai beni culturali non erano possibili: mancava un regolamento regionale sulle sponsorizzazioni private, e nessuno era in grado di dire quando avrebbe visto la luce. C’erano le norme nazionali, vero. Dove la mettiamo, però, l’autonomia regionale?
Arriva il regolamento regionale - Così, magicamente, il telefono di Varvaro ha cominciato a squillare: erano i politici che chiamavano, offrendo mediazioni con i burocrati. Poi, qualche giorno dopo, ecco la telefonata della Regione. Il 10 dicembre spunta il tanto regolamento regionale sulle sponsorizzazioni, identico nella sostanza a quello nazionale. A ridosso del Natale, poi, si definiscono i contorni della sponsorizzazione di Selinunte. Non resta a quel punto che stabilire i dettagli e giovedì 11 febbraio si firma il contratto. Tutto e bene quel che finisce bene, ovvio. Ma perché bisogna sempre fare tanta fatica?
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