Finanziaria 2007
Per il Governo una manovra di ''equità e sviluppo''. Per l'opposizione ''macelleria sociale e manifestazioni in piazza''
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha autorizzato ieri la presentazione in Parlamento dei disegni di legge che compongono la Finanziaria 2007. Una manovra, quella approvata dal Consiglio dei ministri, da 33,4 miliardi.
Alla voce entrate sono registrati 13 miliardi, il resto (20,395 miliardi) sono i tagli alla spesa. Complessivamente gli interventi per lo sviluppo si attestano a 18,6 miliardi con interventi vari per 13,1 miliardi e 5,5 miliardi destinati alla riduzione del cuneo fiscale.
La manovra netta, cioè la parte che riguarda la riduzione del deficit sarà infine pari a 14,795 miliardi. Per il premier Prodi, l'approvazione della Finanziaria 2007 in Consiglio dei ministri è ''una decisione fondamentale per il futuro dell'economia italiana'' che porterà ad avere ''un'Italia più giusta e solidale''. ''Abbiamo ereditato conti difficili da risanare'', ha detto dal canto suo il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, spiegando che proprio per questo motivo è stato necessario ''reperire risorse maggiori'' rispetto al Dpef.
Prodi, presentando ieri a Milano la Finanziaria insieme al ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, ha voluto sottolineare che questa è una manovra ''che porta allo sviluppo della giustizia sociale, che aiuta i più deboli e non si vergogna di farlo''. ''Dopo anni di difficoltà sarà il ceto medio a guadagnare'', ha assicurato Prodi, spiegando come ''ci saranno meno imposte per chi guadagna fino a 40 mila euro l'anno. Il 90% dei contribuenti, quindi, avrà un calo delle imposte''.
Anche il ministro dell'Economia si è detto molto soddisfatto: ''Il parto - ha assicurato il ministro - è venuto bene anche se finora abbiamo sentito solo gli strilli che provenivano dalla sala parto. Sono come un padre. Lieto che il neonato porterà il suo nome''.
Secondo Padoa-Schioppa, quattro sono i punti che reggono la manovra: ''Primo, abbiamo portato i conti fuori dalla zona rossa; secondo abbiamo realizzato una grande ridistribuzione del carico fiscale, con un'incidenza minima; terzo abbiamo spostato la spesa pubblica verso lo sviluppo e l'equità; quarto abbiamo realizzato riforme molto profonde, come il federalismo fiscale o quanto fatto nel settore sanitario''.
Le cifre - Il ministro dell'Economia, nell'assicurare che sono stati mantenuti ''gli impegni presi con la Ue'' e nel mettere in luce il positivo clima di collaborazione con enti locali e sindacati, ha spiegato la distribuzione delle cifre: 11,9 miliardi al Sistema Stato; 4,6 miliardi Enti locali; 3 miliardi Sanità; 9,5 miliardi Previdenza; 4 miliardi Entrate tributarie. Tra le misure varate, 6,5 miliardi di aiuti fiscali ai redditi più bassi; 1,5 miliardi in meno di imposte per i pensionati, 6 miliardi l'anno prossimo a favore delle imprese (cuneo fiscale), mentre verranno tagliate 10 miliardi di spese dello Stato e degli Enti locali.
Le tasse - Quanto alle novità fiscali della manovra, il viceministro all'Economia Vincenzo Visco ha detto di ''non capire le polemiche'' e ha chiarito: ''C'è una ridistribuzione dell'Irpef dagli alti ai bassi redditi. Ci sarà un aggravio per i redditi superiori ai 40.000 euro, e sarà una cifra intorno all'1,1%''. Di fatto si assiste a un ridisegno di aliquote e scaglioni che secondo il governo ''porta una riduzione delle imposte per oltre il 90 per cento dei contribuenti italiani, che vivono con meno di 40 mila euro l'anno lordi''.
Le rendite finanziarie - La nuova finanziaria riorganizza la tassazione delle rendite finanziarie con l'introduzione dell'aliquota unica al 20% al posto delle due aliquote attuali al 27% per i depositi di conto corrente e per le obbligazioni con scadenza inferiore ai 18 mesi e del 12,5% per titoli di Stato, obbligazioni con scadenza superiore a 18 mesi, plusvalenze azionarie (tranne le partecipazioni qualificate che sono tassate per il 40% del valore attraverso l'Irpef), fondi d'investimento e dividendi. Il maggior gettito sarà compreso tra 1,5 e 4 miliardi di euro a seconda delle esenzioni ed esclusioni che saranno introdotte. La misura sarà inserita nel dl collegato alla finanziaria.
Sostegno alle famiglie - Le deduzioni per carichi familiari vengono trasformate in detrazioni d'imposta uguali per tutti e aumentate; gli assegni al nucleo familiare per i dipendenti e i parasubordinati vengono aumentati e riformati in modo da eliminare gli attuali scaglioni che oggi determinano drastiche riduzioni dell'assegno anche per un piccolo aumento della retribuzione. Per i lavoratori dipendenti e parasubordinati, si avrà così rispetto a oggi un aumento di 250 euro all'anno in media per ogni figlio minore a carico; l'assegno familiare, combinato con la detrazione, raggiungerà per i redditi bassi (14.000 euro) i 2.400 euro annui per i minori di 3 anni e i 2.300 euro per i figli tra 3 e 18 anni; l'assegno è modulato in funzione del reddito familiare. Grazie alla detrazione d'imposta, anche il lavoratore autonomo avrà un aumento del sostegno al reddito di oltre 100 euro in media per ogni figlio minore.
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La Cdl furiosa: ''Scenderemo in piazza'' - La Cdl annuncia manifestazioni di piazza, per protestare contro una manovra che loro definiscono ''una stangata'', che nasce da un'azione di vera e propria ''macelleria sociale''.
L'aveva annunciato, nei giorni scorsi, il leader di An, Gianfranco Fini. Lo hanno ribadito ieri, esponenti della Lega. A partire dal numero uno, Umberto Bossi: ''Questa Finanziaria è una bastonata sul Paese - ha attaccato -, dobbiamo fare una grande manifestazione, dobbiamo fare sentire la voce del Paese reale''. Insomma, bisogna far capire a Prodi che è ''facile tassare e tassare'', che ''il Nord ha già dato'', e che - come da antico slogan leghista - ''Roma ladrona non può più tornare''.
Da Forza Italia è arrivata subito una risposta positiva alle lamentele leghiste, per bocca del vicecoordinatore Fabrizio Cicchitto: ''Con questo aumento della pressione fiscale, particolarmente concentrato sulle categorie e sulle fasce sociali che più producono e più consumano, il governo Prodi infligge un duro colpo alla ripresa economica appena iniziata. Contro questo autentico attacco classista a più di metà della società italiana è necessario che la Casa delle Libertà raccolga la domanda che viene dal suo elettorato di organizzare una grande manifestazione di piazza e una vasta protesta in tutto il tutto Paese''.
Toni più tranquilli, ma uguale forza critica, dall'Udc. ''Tra tassazione di Bot, stangata Irpef, Ici e balzelli vari - ha detto il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa - questa è la Finanziaria delle promesse mancate che si abbatterà come una scure sui poveri, spillando loro oltre 100 euro in più al mese e che fa piangere il ceto medio e produttivo. Sarebbero questi i ricchi che Rifondazione, Verdi e Comunisti italiani hanno intenzione di colpire? Quella dell'Udc sarà una opposizione ferma e intransigente. La maggior parte degli italiani si sta accorgendo del grande imbroglio di un governo che continua a subire il ricatto permanente della sinistra massimalista''.
Ma le parole più minacciose sono quelle pronunciate da un altro esponente leghista, Roberto Calderoli: ''Prodi, al posto di andare sotto l'ala protettrice della chioccia complice della Cgil, abbandoni la scorta e provi a girare da solo per Milano e immediatamente vedrebbe i cittadini, come del resto accadrebbe in qualunque altra città del Nord, che saprebbero dove mettergli la sua Finanziaria...''.
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