Finanziato il restauro della Real Casina Cinese di Palermo
Per la celebre "Palazzina Cinese" stanziati 2 mln di euro per una riqualificazione completa
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Due finanziamenti da un milione di euro ciascuno sono stati destinati dall'Assessorato regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana al finanziamento di due importanti progetti di restauro e riqualificazione di uno dei più suggestivi e originali complessi monumentali della Sicilia: la Reale Casina Cinese di Palermo, nota a tutti come Palazzina Cinese.
I progetti hanno come obiettivo un importante lavoro di risistemazione dell'edificio e dell'area circostante. La progettazione, condotta con metodi di modellazione BIM (Building Information Modeling), sarà realizzata dal personale tecnico della Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Palermo, guidata da Selima Giorgia Giuliano.
Dei due progetti finanziati, uno riguarda il restauro della Casina Cinese e prevede il recupero delle decorazioni pittoriche dei prospetti, la sistemazione degli infissi, sia esterni che interni, alcuni dei quali presentano raffinati meccanismi di apertura, il recupero della "Sala dei venti", che attualmente è esclusa dal percorso di visita, il restauro della cancellata esterna, caratterizzata dalla presenza di numerosi campanelli metallici, da cui deriva la storica denominazione "Villa delle campanelle"; a questo va aggiunto il restauro degli apparati decorativi interni (tessili e pittorici) e di alcuni elementi di arredo, nonché l'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua meteorica dalle terrazze.
Un secondo progetto riguarda la riqualificazione dei Padiglioni dei Cacciatori della Real Casina Cinese da adibire a servizi collettivi e di biglietteria. "Questo secondo intervento - evidenzia la Soprintendente Selima Giorgia Giuliano - è particolarmente significativo perché risolverà l'annosa problematica determinata dall'attuale assenza di una struttura dedicata alla biglietteria, consentendo di raggiungere un adeguato standard di fruizione museale".
Previsto, inoltre, il ripristino del cancello dell'ingresso monumentale, con particolare attenzione alla riqualificazione del viale, alla sua illuminazione e alla sistemazione dei giardini lungo il percorso.
Lo straordinario edificio, immerso nel Parco della Favorita, venne scelto nel 1799 dai sovrani borbonici, Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria, in fuga da Napoli, come una delle loro residenze preferite in Sicilia. Costruito a partire dal 1790 per il barone Benedetto Lombardo e Lucchese, su progetto dell'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, l'edificio assunse con i Borbone, sempre sotto la guida del Marvuglia, la veste emblematica del passaggio dalla cultura estetica tardo-barocca alle linee sobrie del neoclassicismo, coniugando in un'elegante sintesi, il meraviglioso e l'esotico.