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Fino al 30 ottobre la mostra su 10 anni di scavi archeologici a Salemi (TP)

In due settimane 2500 visitatori

12 ottobre 2005

Resterà aperta fino al 30 ottobre la mostra dal titolo ''10 anni di scavi archeologi nel territorio di Salemi: 1995-2005'', inaugurata lo scorso 29 settembre al Museo dell'Arte Sacra nell'ex Collegio dei Gesuiti. Nelle prime due settimane di apertura al pubblico sono state rilevate poco più di 2500 visitatori provenienti da ogni parte della Sicilia.
La mostra - che sarà visitabile tutti i giorni (escluso il lunedì) dalle 9.30 alle 13.00  e dalle 16.00 alle 19.00 - è stata allestita dal Comune di Salemi in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani e l'assessorato regionale ai Beni Culturali..
''E' la prima volta - spiega l'assessore ai Beni Culturali Salvatore Grillo - che si rende fruibile ai visitatori uno straordinario repertorio di oggetti rinvenuti nel corso delle diverse campagne di scavi. Testimoniano le origini antichissime della nostra città e allo stesso tempo confermano come il sottosuolo nasconda ancora parecchi tesori''.  ''Questa mostra - aggiunge l'assessore Grillo - è un anello della catena che si è sviluppata negli ultimi anni con una serie di manifestazioni comprendenti mostre, convegni, visite guidate sulla tematica dei beni culturali nel comprensorio della nostra città. Di certo non poteva sfuggire a questa Amministrazione la possibilità di mettere in evidenza il comparto dei beni archeologici che sono un punto chiave per il territorio di Salemi e che ad oggi individua almeno tre contesti con caratteristiche diversissime fra loro, come questa mostra va a sottolineare nell'esposizione: Mokarta (XII-IX sec. A.C.), Monte Polizo ed il Centro storico (VII-V sec. a.C.), la Basilica paleocristiana di San Miceli (IV-VI sec. d.C.)''.

 La direzione scientifica è della Soprintendenza ai Beni Culturali. I reperti sono stati sistemati in apposite teche Scavi a Monte Polizoespositive. La mostra è stata allestita secondo un percorso cronologico e per agevolare la fruizione dei visitatori sono stati collocati dei pannelli esplicativi con i risultati delle recenti scoperte.
Rossella Giglio della Soprintendenza ai Beni Culturali di Trapani spiega come ''i diversi contesti archeologici in mostra, esemplificati da una selezione di reperti provenienti dagli scavi più recenti, condotti a Salemi e nel suo hinterland, contribuiscono a chiarire il quadro evolutivo di questa zona del Belice, sin dalla Preistoria luogo di contatti e scambi tra etnie e culture diverse. L'esposizione percorre le varie fasi di sviluppo della cultura materiale e di quella insediativa nei siti più rilevanti del territorio''.
La  mostra espone dunque i reperti archeologici più significativi ritrovati durante le campagne di scavo effettuate negli ultimi dieci anni nei siti di Mokarta, Monte Polizo e all'interno del Castello normanno-svevo da un consorzio di Università straniere composto dalla Goteborg University (Svezia), Oslo University (Norvegia), Stanford University (USA) e Northen Illinois University (USA), oltre che dalla Soprintendenza ai beni Culturali di Trapani.

I risultati preliminari hanno messo in luce nella collina di Mokarta,  su una estensione di 30.000 mq, i resti di un villaggio ''capannicolo'' formato da basi di capanne circolari con ingresso a tenaglia risalente al XII-IX sec. a.C. orecchino d'oro tortile con testa di leone risalente alla seconda metà del IV sec. a.CLe indagini effettuate hanno appurato che il villaggio è stato distrutto violentemente a causa di una incursione esterna, costringendo gli abitanti a fuggire repentinamente come attestano le numerose suppellettili lasciate in situ a seguito del frettoloso abbandono, tanto da suggerire la suggestiva denominazione di ''Pompei della preistoria''.
Le indagini effettuate a Monte Polizo hanno messo in evidenza un insediamento di vasta estensione (20 ettari) risalente all'VIII-IV sec. a.C. di origine Elima. Sono state messe in luce strutture murarie e rinvenuti diversi oggetti di valore storico-artistico di notevole interesse.
Le indagini svolte nel centro storico di Salemi hanno evidenziato l'antropizzazione della collina su cui sorge l'attuale Salemi sin dal VI sec. a.C.
Fra i reperti più salienti sono da annoverare: un orecchino d'oro tortile con testa di leone risalente alla seconda metà del IV sec. a.C. da modello tarantino, una capeduncola con ansa antropomorfa, di natura prettamente rituale da attribuire alla facies elima del VII sec. a.C., una piccola stele votiva in arenaria da attribuire alla tipologia delle stele puniche, un chernos a sette bocche della fase finale dell'età del bronzo, oltre ad una lunghissima serie di oggetti che saranno messi in esposizione su un percorso e su un allestimento scientifico curato dalla Soprintendenza di Trapani.

Comune di Salemi

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12 ottobre 2005
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