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Fondi Fas: ''La Sicilia è rimasta al palo''

Il governatore siciliano non ci sta e ha chiesto un incontro urgente con Berlusconi

20 marzo 2009

Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, è intervenuto sulla vicenda delle risorse Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate). "Resta inspiegabile ed immotivata la mancata presa d'atto, da parte del Cipe, il 6 marzo scorso, del Piano di impiego delle risorse Fas che spettano alla Regione siciliana. A oggi sono stati approvati i Fas di quasi tutte le regioni del Nord, mentre il Sud resta al palo". "Sono queste - aggiunge il presidente Lombardo - le ragioni per le quali l'assessore Cimino (assessore regionale al Bilancio, ndr) ha negato l'assenso della nostra Regione per l'utilizzo del Fondo sociale europeo (Fse). E' singolare e contraddittorio che, mentre il Parlamento approva la legge sul Federalismo, per le regioni del Sud si pretenda che a programmare lo sviluppo sia il governo centrale. Per queste ragioni abbiamo chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, Berlusconi, perché si ponga fine ad un atteggiamento arbitrario e gravemente lesivo degli interessi del popolo siciliano e dell'intera Italia meridionale".

L'assessore al Bilancio Michele Cimino, a margine dei lavori della Conferenza delle Regioni e delle Province, ha preso posizione chiedendo l'interruzione dei lavori della conferenza stessa. "Non possiamo arretrare dalla decisione di opporci all'intesa, in sede di Conferenza Stato-Regioni, sulle assegnazioni dei fondi Fas che al momento è penalizzante per la Sicilia e per altre regioni del Sud. Si torni in Conferenza Stato-Regioni soltanto quando saranno ripristinati i corretti rapporti tra il governo centrale e quelli regionali. Il governo deve rispettare le decisioni prese in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e in questa sede è stato deciso che le intese debbano essere date all'unanimità. Lo Stato, inoltre, ancora tergiversa sull'attuazione degli art. 36, 37 e 38 dello Statuto siciliano che, non ci stancheremo mai di ripeterlo, è parte della Costituzione e che prevede per la Sicilia una capacità di intervento sulla finanza e sull'economia regionale che sarebbe il primo e più importante trampolino per il rilancio economico nostra Isola. Basti pensare che l'attuazione degli articoli 36 e 37 del nostro Statuto porterebbe nelle casse regionali tra i 6 e i 7 miliardi di euro l'anno. Chiediamo, quindi, che si interrompano i lavori della Conferenza del ministero degli Affari Regionali fino a quando non sarà ristabilito un clima di leale e costruttiva collaborazione tra governo e regioni".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]

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20 marzo 2009
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