Forconi in piazza oggi a Roma
Tra "duri" e "dialoganti", la protesta continua ad essere al centro del dibattito politico ed economico
Forconi in piazza oggi a Roma. Dopo aver organizzato presidi, blocchi e proteste in tutta Italia l’ala dura del movimento si è data appuntamento a piazza del Popolo alle 15. Non si sa quanti saranno i manifestanti, ma si stima che circa 15mila persone del "Coordinamento 9 dicembre" giungeranno nella capitale. E saranno circa duemila gli uomini delle forze dell'ordine in campo per garantire l'ordine pubblico.
Il pericolo è quello dell'infiltrazione di frange di estrema destra, ma Danilo Calvani, uno dei leader della protesta, ha assicurato che non ci saranno manifestazioni violente all'interno del presidio.
"Le uniche infiltrazioni di cui abbiamo paura sono quelle di Letta e Napolitano", ha detto a poche ore dalla manifestazione. "Nessuno provi a mettere cappelli politici sulla nostra protesta. In piazza con noi ci sono italiani eterogenei. Noi abbiamo collaborato al massimo con la questura per evitare problemi. Rispetto la scelta di chi ha deciso di non manifestare. Se uno ha dei timori è giusto così. È normale che ci siano dei rischi quando tanta gente scende in piazza. Ma noi sentiamo il dovere di metterci la faccia", ha concluso Calvani.
Per svolgere una "approfondita analisi" delle proteste di questi giorni e di quelle in programma oggi, si è riunito al Viminale il Comitato per l'ordine della sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell'interno, Angelino Alfano, con il direttore centrale del Dipartimento di pubblica sicurezza, Alessandro Pansa, e i vertici delle forze dell'ordine. A Piazza del Popolo, infatti, sarà presente anche il movimento di estrema destra Casapound, guidato dal suo vicepresidente Simone Di Stefano, arrestato e condannato nei giorni scorsi per un blitz nella sede della rappresentanza dell’Unione Europea. Alle 16:30 è inoltre previsto un corteo dei movimenti di lotta per la casa che, come hanno annunciato, punteranno sul centro della capitale partendo dall'Esquilino.
Intanto i primi momenti di tensione si sono vissuti alla stazione di Pisa dove, nella notte, una quarantina di persone, provenienti dalla Versilia e dirette a Roma, ha tentato di prendere l'intercity senza pagare il biglietto. Sul posto è intervenuta la polizia. I manifestanti volevano salire sul treno ma, spiegando di essere disoccupati e in difficoltà, non volevano pagare il biglietto e hanno dunque bloccato la circolazione. Dopo circa due ore la situazione è stata riportata alla calma dalle forze dell'ordine e la circolazione ferroviaria è tornata regolare.
E se i "duri" della protesta si sono dati appuntamento oggi a piazza del Popolo, i "dialoganti" domenica saranno dal Papa. Il siciliano Mariano Ferro, infatti, offre il ramoscello d'ulivo. "La protesta pacifica - ha annunciato - comincia dal Papa. La data è domenica 22. Poi resteremo a Roma. Chiederemo una piazza alla questura per una protesta in forma statica. È molto probabile che passeremo il Natale a Roma, sto lavorando per concordare con il questore di Roma la piazza da comunicare". Dopo le frizioni dei giorni scorsi Ferro si rivolge ai dissidenti. "Domani - ha fatto sapere, parlando della manifestazioni di oggi a Piazza del Popolo - non vado a Roma, ma una parte del movimento dei Forconi ci sarà. Forse abbiamo sbagliato a spaccarci, ma c'è il rischio di strumentalizzazioni e temo che alcune dichiarazioni deplorevoli non dovevano essere fatte".
Insomma, i Forconi e le tante anime della mobilitazione continuano a fare rumore e ad entrare nel dibattito politico ed economico. Per il presidente del Senato, Pietro Grasso, le proteste "sono il segnale di un malessere economico, sociale, di vita che ben conosciamo e che non può essere ignorato". Il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, prima prende in mano il forcone, parlando di movimento "ampiamente giustificato, perché negli ultimi tempi non ci siamo molto concentrati a fare le cose necessarie per ritrovare la crescita", poi precisa condannando le violenze.
il presidente del Senato mette in guardia "chi cerca di cavalcare queste proteste per tornaconto politico o per strumentalizzazioni di altra natura. È un gioco pericoloso. Che sfrutta il malessere sociale per le proprie finalità e che rischia di far esplodere una situazione già critica. Trovo pericoloso l'atteggiamento di chiunque cerchi di portare alle estreme conseguenze queste tensioni, così come la demagogia, il populismo, lo sfascismo del "Tutti a casa, tutti illegittimi", Parlamento, Governo, Corte Costituzionale".
Il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, nota che "il malessere c'è" e per questo "è comprensibile che ci sia una protesta, ma non ha una proposta, non si capisce qual è". Anche secondo il presidente di Confindustria "la situazione dell'economia reale è in molti casi drammatica. Questi movimenti cominciano ad essere un'esternazione visibile di una situazione che resta molto molto difficile", tuttavia, sottolinea, "in nessun caso le conseguenze della crisi devono sfociare in azioni di protesta violenta che vanno condannate fermamente. Bloccare il paese e il lavoro non serve a risolvere i problemi".
Intanto, al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dicono che è aperto un tavolo con le associazioni di categoria degli autotrasportatori. "Ho chiesto a Trasportounito - spiega Rocco Girlanda, sottosegretario ai Trasporti - di valutare la possibilità di aderire al protocollo di intesa che hanno sottoscritto quasi tutte le associazioni dell'autotrasporto lo scorso 28 novembre, proponendo liberamente eventuali integrazioni che risultassero necessarie per il settore". Le associazioni di categoria Anita e Unatras parlano di "passo importante".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]