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Formazione e "manciugghia" diffusa

Il presidente Crocetta ribadisce la propria determinazione: "Non temiamo la sfida"

25 marzo 2013

"Di fronte alla "manciugghia" diffusa, al sistema delle finte vendite agli amici per sottrarre i soldi ai lavoratori per appropriarsi delle risorse dei siciliani, di fronte alla scadente formazione che non prepara i giovani e non garantisce lo stipendio ai lavoratori, di fronte al fatto che la Regione intende garantire tutti i lavoratori, non temiamo né gli annunci sulla "benzina", né quelli di manifestazioni che non dovrebbero essere rivolte contro la Regione, che paga gli enti per pagare a loro volta i lavoratori, ma contro gli enti stessi".
Dopo l’annunciata cancellazione di 235 enti formatori, e dopo aver tranquillizzato i lavoratori (LEGGI), il presidente della Regione, Rosario Crocetta, ribadisce la propria ferrea volontà di rivoluzionare il settore. "La verità  viene sempre fuori, nessuno pensi di usare la forza o di costringere coi soliti atti o peggio con gli intrighi di palazzo a fare azioni illegali. L’avviso 20 non ha copertura finanziaria? Si provvederà a riorganizzare i corsi trovando le risorse necessarie. Chi teme la riqualificazione della formazione? Alcuni enti sono destinati a perdere l’accreditamento poiché non hanno pagato i lavoratori, a volte hanno fatto solamente corsi inutili e non hanno le caratteristiche per farlo. 2200 enti che si dividono 150 milioni di euro. Naturalmente ad alcuni toccano le briciole ad altri la focaccia. E la focaccia ha commistioni dentro il sistema di potere. Non lo tollereremo, difenderemo i lavoratori e li tuteleremo".

"Chi vorrà utilizzarli per mantenere quegli enti con queste caratteristiche - ha aggiunto Crocetta -, è destinato a rimanere con pugno di mosche in mano, perché toglieremo l’accredito a chi non lo merita salvando i posti di lavoro. Chi vuole aizzare i lavoratori contro loro stessi? I Lavoratori si accorgeranno che i nemici stanno dietro coloro che li spingono alla battaglia, una battaglia reazionaria e conservatrice dei privilegi. Non un solo posto di lavoro si perderà, ma molti enti andranno via. Cosi come dovrà finire il gioco di vendita fittizia di enti che poi non trovano risorse per pagare lavoratori o peggio se li hanno pagati, da dove si evince?"
"Nessuno pensi di chiudere questa partita con i linguaggi della violenza più o meno verbale e della protesta immotivata - ha concluso il presidente -. In una società democratica le parole hanno un senso e chi opera nelle istituzioni, rispetta il linguaggio, altrimenti vuol dire che si è inadeguati al ruolo che si copre. Noi non abbiamo fatto nomi, qualcuno si è voluto identificare in questa denuncia, sono fatti loro non ci riguarda, noi operiamo con il nostro stile. Rispettiamo i magistrati che dovranno indagare su finte vendite, su soldi sottratti ai lavoratori e sul clima di scontro immotivato che si sta creando. Un sindacato opera con senso di responsabilità e censura i comportamenti sbagliati, deve educare il suo popolo e avere dirigenti che lo sappiano fare. La lotta è giusta se ha nobili obiettivi, ovvero la difesa dei lavoratori, ma se si vogliono difendere i privilegi delle cricche, sappiano che non cederemo di un solo passo".

Intanto, la Cisl protesta stamane davanti alla sede dell'assessorato regionale alla Formazione, in via Ausonia, a Palermo. "Non abbiamo alcun interesse e volontà a difendere un sistema inadeguato, costoso e fonte di tanti guai. Protestiamo per avere chiarezza sul futuro dei 10 mila operatori e delle loro famiglie, vogliamo sapere come il governo intende tutelare i lavoratori, quali azioni concrete ha predisposto a tale scopo".
"È grave - affermano Maurizio Bernava, segretario regionale Cisl Sicilia, Vito Cudia segretario regionale Cisl Scuola e Giovanni Migliore, responsabile Formazione Cisl Scuola - e antidemocratico, l’invito del presidente della Regione a non protestare, arrogandosi con fumose dichiarazioni l’impegno a tutelare i lavoratori. Ribadiamo: Non ci interessa difendere il sistema pachidermico degli enti di formazione professionale cosi com’è ma riqualificarlo". In ogni caso, "i lavoratori non devono pagare gli errori dei governi passati e del governo attuale. Invitiamo pertanto gli operatori in piazza dove resteremo fino a quando non avremo risposte serie e concrete e non i soliti annunci", hanno rimarcato Bernava, Cudia e Migliore.

Sulle azioni del presidente Crocetta ha espresso forti perplessità anche dalla Cgil. "Le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Crocetta e dell’Assessore Scilabra, circa l’abbandono della seconda e della terza annualità dell’avviso 20, a noi appare estemporanea ed imprudente, anche a fronte dell’annunzio di un disegno di legge di riforma del settore della formazione professionale", ha commentato Giusto Scozzaro, Segretario Generale Flc Cgil Sicilia. "Non vorremmo - ha aggiunto il sindacalista - che queste risorse venissero distratte e destinate a coprire altre esigenze e a dare risposte ad altre emergenze, come è avvenuto con i fondi della 236/93 che finanziavano l’avviso 9 che è stato "cancellato", e sono state dirottate a finanziare la Cassa integrazione in deroga. Gli effetti che potrebbero provocare in un lasso di tempo assai breve le azioni annunziate dal Presidente potrebbero essere devastanti, e indurre molti soggetti oggi operanti ad avviare procedure di licenziamento collettivo. L’assessore Scilabra ha affermato che al termine delle attività dell’avviso ancora in corso si darebbe luogo ad una azione di riqualificazione del personale della formazione, finanziata con circa 50 milioni. Non ha spiegato come e se i lavoratori continueranno a percepire il salario". Per la Flc Cgil "è paradossale che questo piano, complesso e che riguarda gli interessi di decine di migliaia di cittadini e di migliaia di lavoratori, dall’esito - a nostro avviso - incerto, venga assunto dal Presidente senza un confronto accurato con le Parti sociali, un confronto che non può essere inteso e sostituito da "assemblee" di dubbia efficacia che hanno solo effetti mediatici".
Anche la Uil fa sentire la sua voce: "Vogliamo più garanzie per i lavoratori della Formazione professionale siciliana. Il Governo regionale ha annunciato interventi di grande impatto ma le conseguenze sui dipendenti del settore devono essere gestite altrimenti rischiamo il caos". Così Giuseppe Raimondi della Uil Sicilia, che aggiunge: "Chiediamo subito un tavolo di confronto con il Governo Crocetta per capire, quindi, come tamponare le emergenze e come procedere in direzione di una vera riforma del settore, già da troppo tempo richiesta da questo sindacato. Esiste un problema di risorse, è vero, ma è necessario recuperare presto l'efficenza formativa valorizzando tutte le professionalità".

Le minacce, la benzina e la metafora... - Sabato scorso il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ha presentato una denuncia nei confronti di un dirigente sindacale che - dice una nota del governatore - ha espresso pesanti minacce nei suoi confronti oltre che dell'assessore Scilabra e del direttore generale Corsello. Crocetta ha rivelato che le parole usate dal sindacalista sono state: "Non vi rendete conto della linea che avete preso - riferendosi all'assessore Scilabra e al dirigente generale Corsello - io stesso pagherò la benzina per darvi fuoco e al presidente Crocetta non basteranno neppure cento uomini di scorta per salvarlo".
Crocetta ha sottolineato che "oltre alla gravità delle minacce, che sicuramente non intaccano la riforma del settore della formazione, è veramente incomprensibile che un sindacalista adotti un tale linguaggio, soprattutto quando da parte della Regione è stato garantito che tutti i lavoratori verranno tutelati".

La denuncia è stata presentata nei confronti di Giorgio Tessitore, sindacalista Cisl di lungo corso componente la segreteria regionale del sindacato. Tessitore ha detto di essere "amareggiato e distrutto per quanto sta succedendo in queste ore" e ha negato di aver fatto minacce e di aver detto "vi brucio tutti". "Ho sempre fatto delle battaglie per i lavoratori fondate sulla giustizia - ha detto Tessitore - Il mio impegno prima a Trapani e poi a Palermo nella segreteria regionale della Cisl è stata sempre a tutela dei lavoratori".
Sulle frasi denunciate da Crocetta, il sindacalista dice: "Era solo una metafora". "Stavo parlando con la dottoressa Corsello ieri mattina alle 8. Lo faccio spesso è l'unico momento in cui la dirigente è libera mentre si sta trasferendo a Palermo - ha aggiunto Tessitore - Avevo letto i giornali e avevo appreso le scelte del governo. Scelte non concordate. Io ho detto a quel punto che in questo modo voi incendiate le piazze e io stavolta appoggerò le istanze dei lavoratori. Lunedì stesso chiederò di essere sentito in procura per chiarire questa incredibile vicenda che sta distruggendo anni e anni di lotta alla mafia e di lotte per i lavoratori".
"Ho ricevuto la solidarietà da parte dei vertici del sindacato - ha concluso - perché conoscono la mia storia. Siamo tutti increduli e sconcertati per quanto sta avvenendo sulla pelle di migliaia di lavoratori".

[Informazioni tratte da Ufficio Stampa del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, Adnkronos/Ign, ANSA, Repubblica/Palermo.it, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

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25 marzo 2013
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