Forse un cimitero di mafia quello trovato a Corleone, vicino all'ultimo covo del boss dei boss Bernardo Provenzano
Una scoperta in un certo senso per niente sorprendente quella fatta dalla Polizia in contrada Acqua della Pietà, sopra il centro abitato di Corleone.
Gli investigatori hanno scoperto in un anfratto, in uno dei contrafforti della montagna Vecchia del paese, ossa umane e due teschi, in quello che gli uomini delle Forze dell'Ordine hanno ipotizzato possa essere un cimitero della vittime di mafia. Gli scheletri apparterrebbero a individui morti decine di anni fa.
I poliziotti, subito dopo la scoperta, hanno detto che potrebbe essere un luogo sicuro dove i killer di Cosa nostra gettavano i corpi delle proprie vittime.
L'anfratto, dove sono stati recuperati gli scheletri, si trova sul versante ovest di contrada Montagna dei Cavalli, la dove c'é il casolare in cui è stato arrestato il boss dei boss Bernardo Provenzano, l'11 aprile scorso, ma la scoperta non sarebbe in alcun modo da collegare con la cattura del capomafia.
Gli investigatori, comunque, hanno trovato i cadaveri a colpo sicuro, probabilmente essendo stati informati da qualcuno. I resti - i poliziotti stanno raccogliendo ossa e oggetti - saranno portati nei laboratori di polizia scientifica per le analisi e per dare un'identità ai corpi.