Forza slogan!
Nuove gigantografie, un esercito di ''legionari azzurri'' e la speranza di modificare la par condicio. Parte la campagna del Cavaliere
Il tempo è tiranno. Scorre inarrestabile e non aspetta nessuno. Silvio Berlusconi freme. Aprile è alle porte. La Casa delle Libertà, e in particolare Forza Italia, ha bisogno di parlare agli italiani, ha bisogno che il popolo guardi il volto dell'attuale governo; ha bisogno che gli italici elettori ascoltino nuovi slogan, nuove promesse, nuovi contratti...
Silvio Berlusconi, avrebbe bisogno, in fretta e furia, di cancellare il divieto sugli spot elettorali. Il Cavaliere avrebbe bisogno di dare un colpo di spugna alla par condicio. Berlusconi non nasconde dove vuole arrivare. ''Quando avremo concluso la riforma elettorale'', ha detto nei giorni scorsi ai cronisti, ''metteremo sul tavolo la impar condicio. Non è giusto che un partito come Forza Italia, con quasi il 30 per cento dei voti nel 2001, possa avere in TV lo stesso spazio di chi si presenta magari con un nuovo simbolo e per la prima volta...''.
La televisione sarebbe il mezzo migliore, per attaccare meglio possibile. Ma parlando di par condicio il Cavaliere dovrà tornare a scontrasi con l'Udc, che anche stavolta si presenta come l'ostacolo principale. Interpellato in proposito, Pier Ferdinando Casini ha risposto gelido che ''di questo ho parlato tante volte da diventare monotono''. La par condicio non si tocca.
Inoltre, al di la delle considerazioni politiche, il presidente della Camera ritiene che a cambiare la par condicio non si farebbe nemmeno in tempo: da qui a Natale, l'assemblea di Montecitorio sarà impegnata su Finanziaria e riforma del risparmio. L'8 febbraio verranno sciolte le Camere per consentire il voto domenica 9 aprile. Dunque resterebbero una ventina di giorni, e non abbiamo calcolato le vacanze di mezzo.
Tutto questo Silvio Berlusconi lo sa ma non riesce a farsene una ragione poiché è convinto che per vincere le elezioni poco gli manchi, e quel poco lo otterrebbe grazie proprio agli spot televisivi.
E quindi il Cavaliere spera che si possa, comunque, modificare la legge sulla par condicio. E mentre il premier aspetta e spera, Forza Italia per far campagna elettorale si attrezza con quello che ha: un esercito di volenterosi militanti che i dirigenti stanno indottrinando a dovere per far risalire nei sondaggi il partito di Berlusconi.
E' arduo il compito che spetta ai ''legionari azzurri'', come li ha ribattezzati lo stesso Cavaliere. In tutto sono 180mila, un vero esercito organizzato in 475 ''comitati per la vittoria'' operativi sul territorio. Truppe, va detto, dalle competenze variabili.
L' ''Esercito Azzurro'' è nato originariamente per presidiare i seggi al momento del voto e dello spoglio elettorale, ''controllando ogni scheda'', dandosi da fare per svelare i magheggi dei ''professionisti della sinistra'' che tenteranno di ''falsare il risultato uscito dalle urne''. Ma visto che alle elezioni mancano ancora quattro mesi e mezzo, la Gioventù berlusconiana dovrà darsi da fare anche su altri fronti. Primo fra tutti quello della comunicazione.
Nell'apposito manuale, rintracciabile su internet nel sito ''Motore Azzurro'' attivo da qualche settimana, sono elencate con dovizia di particolari le consegne dei ''centurioni'', ovvero i seniores del partito, ai simpatizzanti azzurri.
La campagna virtuale, affidata all'europarlamentare Mario Mantovani, ha un nome che è tutto un programma: ''Far conoscere la verità''. In una paginetta sul web s'invitano i militanti a farsi sentire nelle trasmissioni radio di informazione. Online è presente anche un elenco di programmi dove è prevista la presenza di ascoltatori in diretta.
Chiunque voglia intervenire, per esempio, a Radio 24 o Radio Radicale deve però attenersi a un certo linguaggio. IMPROVVISARE E' VIETATISSIMO!
La chiave per chi si accinge al telefono è la prontezza di riflessi. Essere veloci di cornetta, innanzitutto. Telefona presto, è il primo dei suggerimenti, perché ''se chiami all'inizio avrai più possibilità di essere inserito nella scaletta degli interventi''. Se trovi occupato non demordere. ''INSISTI'' e ''prima o poi prenderai la linea''. Una volta che ce l'hai fatta non devi perderti in tante chiacchiere. Il dono della sintesi fa la differenza in questi casi. Prima della messa in onda ''preparati a riassumere quello che stai per dire in una frase sola''. UNO SLOGAN E VIA! Bisogna essere ''chiari e incisivo'', in modo da ''arrivare velocemente al punto centrale di ciò che vuoi dire''.
La strategia di persuasione si allarga anche ai giornali di carta. I luoghi dove andare a caccia di voti e di nuovi adepti sono le rubriche dedicate alla posta dei lettori. Sul sito si trovano infatti i recapiti sul web dei maggiori quotidiani nazionali. Anche qui non mancano le indicazioni ad hoc: la lettera deve essere sempre firmata e non troppo lunga. Il rischio altrimenti è quello che venga cestinata. Perché - informa sapientemente ''Motore Azzurro'' - ''i giornali di solito accorciano le lettere prima di pubblicarle, quindi è meglio che la tua lettera sia breve''. Colui che scrive deve ''enunciare chiaramente il nocciolo'' di quello che vuole dire e ''trattare un solo argomento per volta''. Ma ATTENZIONE: prima di far scorrere le dita sulla tastiera del pc bisogna informarsi. E via un altro link allo speciale ''BuonGoverno'', per sapere tutto sulle ventiquattro riforme varate dal governo Berlusconi.
E mentre la ''Berlusconi Judend'' viene bene indottrinata, il premier decide di cambiare i manifesti elettorali che a detta del diretto interessato li trova ''troppo simili a quelli messi in campo da Casini'' e troppo poco innovativi.
E intanto lo ''sta bene'' per la prima ondata di ''6x3'', i famosi manifesti elettorali con lo sfondo blu, faccione in primo piano del Cavaliere e la scritta ''Stiamo mantenendo tutti gli impegni... E andiamo avanti...'', lo aveva dato proprio Lui nel corso di una riunione del ''Motore Azzurro''. Eppure, dopo due settimane il premier ha - per così dire - fatto autocritica. Quei poster giganti non gli sono piaciuti. ''Forse li abbiamo fatti con un po' di fretta...''. ''Troppo sulla difensiva, troppo scontati, poco innovativi'', si è lamentato con i suoi. Soprattutto parole che non guardano al ''futuro ma solo al passato''. E, come dicevamo, troppo simili a quelli di Pier Ferdinando Casini.
Niente paura: Si cambia tutto! Parole e colori, slogan e messaggi. E così, proprio da oggi, scatta la seconda raffica di manifesti. In tutte le grandi città d'Italia spunterà la nuova offensiva.
Il ''blu cavaliere'' quasi scomparirà e al suo posto farà la parte del leone il bianco e il giallo. Non solo. I ''6x3'' non avranno un solo motto, ma saranno articolati su sette temi: Fisco, Lavoro, Pensioni, Grandi Opere, Sicurezza, Scuola e Europa. Tutti e sette richiameranno il cosiddetto ''Contratto con gli Italiani'' e alcuni provvedimenti approvati in questa legislatura. E poi non ci saranno numeri a corredo per provare a scommettere sul bilancio normativo della Casa delle libertà.
La campagna delle gigantografie proseguirà fino ai primi di marzo, tutto poi sarà carta straccia.