Fra succulenti cibi e deliziosi vini, i risultati della massima guida dell'enogastronomia italiana
Tre bicchieri e gamberi rossi: giudici implacabili
Ma ci sono altri due punti che Vizzari vuole chiarire da subito: "il primo è che in provincia si mangia molto meglio che nelle grandi città, con un eccezione Roma dove (ci sono tavoli molti interessanti e una vitalità che negli altri capoluoghi, Milano compresa, è sconosciuta". II secondo punto è un ammonimento ai ristoratori soprattutto quelli di fascia bassa o medio bassa: "Con i prezzi si è esagerato e i clienti hanno purtroppo hanno accettato, ma mille lire non equivalgono ad un euro".
Con 19 punti e quattro cappelli, "Il gambero rosso" di Pierangelini a San Vincenzo e il ''Vissani'' a Baschi (Tr) guidano dunque i 15 ristoranti (con un punteggio da 17 in su) che segnano la soglia dell'eccellenza e che riserva qualche sorpresa. La prima è il ritorno di Gualtiero Marchesi, un guru della cucina italiana, che con il suo ristorante ad Erbusco (Bs) prende 17.5 punti. Insieme a lui la definitiva affermazione di "Cracco Pek" a Milano (chef Carlo Cracco) e "Miramonti l'altro" a Concesio, Brescia (chef Philippe Leveille).
In Sicilia ben 36 ristoranti hanno conquistato valutazioni tra i 16.5 e i 14 punti.
In vetta resta il "Mulinazzo" di Nino Graziano a Villabate, in provincia di Palermo, con l'ottimo 16.5.
Andreas Zangerl, chef austriaco da 10 anni in Sicilia, ha portato a 16 punti il suo "Casa grugno" di Taormina.
Tanti i nomi nuovi e giovani. Come Pino Cuttaia, chef under 30, che ha già portato "La madia" di Licata (Ag) a 15 punti, o Damiano Ferrara, giovane cuoco siciliano, che ha strappato anche lui un bel 15 con "Il baglio della luna" di Agrigento. Sempre con 15, Ciccio Sultano del "Duomo" di Ragusa. E 15 punti conquistano anche "Al Fogher" di Piazza Armerina e "l'Osteria dei Vespri" di Palermo. A 14.5 "L'antica filanda" di Caprileone sui Nebrodi e la "Locanda Don Serafino" a Marina di Ragusa confermano il loro valore a 14 punti. Tra gli altri, i catanesi "Tre bicchieri", "Metrò" e "Katane Palace hotel", e "Bye Bye Blues" di Mondello (PA).
E ritornando a parlare di prezzi, per quanto riguarda quello dei vini, la Sicilia mantiene un ottimo primato per quanto riguarda il rapporto qualità e prezzo
Questo è quanto affermano Fabio Rizzari ed Ernesto Gentili, neocuratori della Guida "Vini d'Italia dell'Espresso", che verrà presentata il 30 ottobre.
"Su trecento vini siciliani recensiti - afferma il tandem di curatori molti si sono conquistati le "4 bottiglie" (su cinque ndr), molti la menzione d'onore per il rapporto qualità-prezzo. E' questo ci la dire che la Sicilia ha buone chance di affermazione sul mercato". "Nell'attuale edizione abbiamo premiato - rendono noto i curatori - tra i 152 Vini eccellenti lo Chardonnay 2002 di Pianeta, l'insolente 2001 di Fatascià-Led e il Mille e una notte 2000 di Donnafugata. Una bella affermazione regionale quindi".
"La modernità è una delle chiavi di successo del vino siciliano - dice Rizzari, citando il caso delle Cantine Florio - che hanno dato toni moderni al vino più tradizionale: il marsala. Questo vino da meditazione era per i toni ossidativi, un vino per intenditori. Il Baglio Florio, con tutti i dieci anni di invecchiamento in rovere, ha la persistenza e il profumo idonei a far riscoprire la produzione dell'isola".
E per finire…
… I vini top del 2004
La lista delle bottiglie premiate con i "Tre Bicchieri" del Gambero Rosso.
Almanera '01 Fatascià
Camelot '01 Firriato
Contea di Sclafani Cabernet Sauvignon '01 Tasca d'Almerita
Contessa Entellina Milleunanotte '00 Tenuta di Donnafugata
Don Antonio '01 Morgante
Etna Bianco Superiore Pietramarina '99 Benanti
Faro Palari '01 Palari
Forti Terre di Sicilia Cabernet Sauvignon '01 Cantina Sociale di Trapani
Hugonis '01 Tenute Rapitalà
Litra '01 Abbazia Santa Anastasia
Sagana '02 Cusumano
Syrah '01 Planeta