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Francesco Ferreri, il 13enne ucciso brutalmente il 16 dicembre del 2005, non subì violenze sessuali

15 gennaio 2007

Francesco Ferreri, il ragazzo tredicenne di Barrafranca, ucciso il 16 dicembre del 2005 con 19 colpi di chiave inglese, non aveva subito violenze sessuali, mentre il suo assassino la sera del delitto si è lavato nell'abbeveratoio di contrada Torre, a qualche chilometro da contrada Bessima, dove è stato trovato il corpo del quattordicenne e dove è stata gettata la chiave utilizzata per l’omicidio in mezzo ai rovi.
Proprio nel bordo dell'abbeveratoio di contrada Torre sono state trovate tracce ematiche, che appartengono sicuramente a Francesco Ferreri.

A dichiararlo, sabato mattina, nel corso della seconda udienza del processo, in corso di svolgimento presso il tribunale dei minori di Caltanissetta, è stato il medico legale Cataldo Raffino, che ha effettuato l'autopsia sul cadavere del piccolo Francesco, imputato è il quindicenne T.R., accusato di concorso in violenze sessuali nei confronti di minori.
Interrogati, oltre al dottor Raffino, pure il maresciallo Gaetano Silvano, vice comandante la stazione dei carabinieri di Barrafranca, il carabiniere Piergianni Ribazzo, il maresciallo Luigi Celeste della Scientifica dei carabinieri del comando provinciale, che è stato uno dei primi ad arrivare sul luogo del delitto.

Proprio il dottor Raffino oltre a dichiarare che il piccolo Francesco non aveva subito violenze sessuali, ha accertato che i colpi che lo hanno massacrato sono stati 19, che Francesco ha cercato di difendersi con il braccio sinistro, dove sono state riscontrate delle ferite.
I rappresentanti dei carabinieri hanno trattato dell'ispezione effettuata nell'abitazione di Antonio Lo Bue, uno dei quattro adulti accusati di violenze sessuali nei confronti di minori, gli altri tre sono Giuseppe Faraci, ritenuto il responsabile dell'uccisione di Francesco, Salvatore Randazzo e Calogero Mancuso, proprietario questo della stalla di contrada Sopra Canale, dove si sarebbero verificati gli episodi di violenza sessuale.

Nel corso dell'ispezione non sono state trovate foto pedopornografiche. L'avvocato Gaetano Giunta, che difende il giovane imputato, ha sottolineato che di materiale pedopornografico non ne è stato trovato in alcun posto, specie nell'abitazione del giovane T.R.
L'udienza è stata aggiornata a domani mattina.

Fonte: ViviEnna.it

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15 gennaio 2007
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