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Francesco Guidolin ritorna a guidare la squadra del Palermo, stavolta con un contratto triennale

31 maggio 2006

Forse è pura coincidenza, ma Francesco Guidolin ha firmato un contratto triennale che sancisce il suo ritorno a Palermo a due anni esatti dalla serata più ubriacante e festosa della storia del club rosanero: la serata del 29 maggio 2004, quella del ritorno in Serie A, 32 anni dopo l'ultima promozione e grazie al netto successo sulla Triestina.
''Sono contento e felice di essere tornato - sono state le sue uniche parole - con Palermo ho sempre avuto un rapporto particolare''.
L'allenatore di Castelfranco Veneto, per tutti i tifosi di fede rosanero, è e sarà sempre l'uomo del ritorno nel Paradiso della Serie A, ma non solo: il tecnico che ha guidato i rosanero verso uno storico successo sul Catania, un 5-0 datato 4 aprile 2005. Guidolin non si è fermato alla promozione in A o alle roboanti vittorie nei regionali derby: è andato addirittura oltre, conquistando una quasi miracolosa qualificazione in Coppa Uefa.
Insomma, per i palermitani è il tecnico dei sogni, l'uomo delle stelle, un allenatore saggio, equilibrato, bravo e preparato che, quando l'anno scorso decise di interrompere (senza mai dare una valida spiegazione) il suo rapporto con il presidente Maurizio Zamparini, ha lasciato una città intera nello sconforto.

Al di là dei risultati, che comunque sono sempre determinanti per le fortune di un trainer, Guidolin si è fatto prediligere per il suo equilibrio e per il modo con cui si è fatto scivolare addosso gli epiteti lanciati da Zamparini, il mangiallenatori, un presidente sempre pronto a richiamare tecnico e squadra dopo il minimo passo falso. ''Ogni presidente vuole vincere, ma Zamparini forse lo vuole più degli altri'', disse un giorno Guidolin, al termine di un allenamento.
Spesso a denti stretti, nel suo anno e mezzo di permanenza in Sicilia (prese il posto di Silvio Baldini, nel gennaio 2004), Guidolin ha spesso fatto buon viso a cattivo gioco, instaurando - da ex calciatore - un rapporto assolutamente inattaccabile con i suoi giocatori.

Adesso Guidolin, che lascia la panchina del Monaco e subentra a Giuseppe Papadopulo, è chiamato a riaprire un discorso interrotto un anno fa e a cancellare con un solo colpo di spugna equivoci, voci, malumori e quant'altro ha contribuito alla sua scelta di lasciare Palermo e i rosanero. Il tecnico che ama il ciclismo quanto il calcio e che aveva promesso la sua partecipazione alla prima europea in Coppa Uefa del Palermo, forse ricomincerà dal torneo Intertoto, oppure ritroverà la squadra in Champions League, nella competizione che aveva inseguito invano.
Guidolin aveva lasciato a braccia alzate, guarda caso il 29 maggio 2005, dopo il pirotecnico pareggio (3-3) contro la Lazio, un anno dopo la serata di delirio vissuta nello stadio "Barbera" contro la Triestina, nella sfida che aveva riportato il Palermo in A, e adesso è pronto a rimboccarsi le maniche. ''Mi piacciono le sfide impossibili, come le grandi salite del Giro d'Italia - ha sempre detto - ma amo anche mettermi in discussione''.

''La società ha inteso cogliere la grande opportunità del rientro di Guidolin in Italia - afferma una nota della Palermo Calcio - affidando la squadra al tecnico con il quale sono stati ottenuti i risultati migliori nella storia del club''. ''A Giuseppe Papadopulo, che tanto bene ha operato in questi mesi, vanno i ringraziamenti - prosegue la nota - per l'ottimo lavoro svolto e i migliori auspici per le future esperienze professionali''.

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31 maggio 2006
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