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Francesco Marino Mannoia è tornato in libertà

Per il ''super'' pentito, grande accusatore di Giulio Andreotti, la Procura di Palermo ha disposto la scarcerazione

12 febbraio 2010

Il "super pentito di mafia" Francesco Marino Mannoia, l'uomo che aveva accusato, tra gli altri, anche Giulio Andreotti è tornato libero.
Come riportato ieri da alcuni giornali, il collaboratore di giustizia vive negli Stati Uniti da più di vent'anni, ed è tornato in libertà perché ha scontato la pena. Il provvedimento è esecutivo ma deve essere ancora notificato al diretto interessato. L'Ufficio esecuzione della Procura generale di Palermo ha già informato il suo legale, Carlo Fabbri del deposito dell'ordinanza. Nei confronti di Marino Mannoia, 59 anni, è stato fatto il cosiddetto 'cumulo' di tutte le condanne, calcolate in diciassette anni.

Nel 1989, quando i boss mafiosi appresero che Marino Mannoia aveva deciso di collaborare con la giustizia, gli uccisero la sorella Vincenza, la madre Leonarda e la zia Lucia. Una vendetta trasversale per 'punire' il pentito, ma Marino Mannoia ha continuato a collaborare con i magistrati, parlando, oltre che di Andreotti anche di Bruno Contrada e del giudice Corrado Carnevale.

Si ricorda di più, ovviamente, per essere stato l'accusatore di Giulio Andreotti nel processo per mafia a Palermo. Raccontò di un incontro tra il senatore e il boss Stefano Bontade. Mannoia testimoniò anche nel processo contro il boss John Gotti, condannato all'ergastolo dal tribunale di New York. Il collaboratore detto "il chimico", per la sua attività nella raffinazione dell'eroina, iniziò a parlare con il giudice Giovanni Falcone l'8 ottobre del 1989. Il 23 novembre successivo a Bagheria i killer inviati dai boss corleonesi gli massacrarono la sorella Vincenza, la madre Leonarda e la zia Lucia.
Quattro anni fa gli fu proposto di uscire dal programma protezione con una buonuscita da un milione di euro. Ma lui rifiutò e preferì conservare lo stipendio dello Stato italiano (LEGGI).
Ora il collaboratore di giustizia, che vive in Usa dal 1990, già condannato per omicidio e traffico di droga è un uomo libero. La procura generale di Palermo ha accolto la richiesta del suo legale ed ha effettuato il cumulo delle pene, ha fatto i conti e gli ha applicato gli sconti e i condoni. Avrebbe dovuto scontare 17 anni ma é ritornato in libertà dopo aver scontato 11 anni e cinque mesi, come detto dal Giornale di Sicilia e La Stampa. Il provvedimento sarà consegnato nei prossimi giorni al pentito. [Adnkronos]

 

 

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12 febbraio 2010
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