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Fu la sola mano di Mario Alessi ad ammazzare crudelmente il piccolo Tommaso Onofri

15 maggio 2006

Fu Mario Alessi, senza il concorso di Salvatore Raimondi, a uccidere il piccolo Tommaso Onofri, il bambino di 18 mesi rapito alle porte di Parma il 2 marzo e trovato senza vita un mese dopo: è quanto sostiene l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bologna, che ha infatti lasciato al solo manovale siciliano l'imputazione del terzo comma dell'articolo 630, cioè l'aver "cagionato la morte del sequestrato" (pena prevista l'ergastolo).
Nei confronti di Alessi rimane anche l'aggravante di aver agito con crudeltà verso il piccolo, sul cui corpicino avrebbe infierito con un corpo contendente che gli avrebbe procurato delle fratture nella zona del mento e nella mandibola.

Dei tre sequestratori - c'è anche Antonella Conserva, compagna di Alessi - l'unico ad avere avuto una pronuncia "parzialmente favorevole" dai giudici del Riesame è Raimondi: per lui viene infatti esclusa l'aggravante del terzo comma, restando solo quella del secondo comma, ovvero ''morte'' del sequestrato ''quale conseguenza non voluta dal reo''. Stessa aggravante contestata a Conserva. ''Significa che i giudici hanno creduto alla nostra versione'', ha commentato l'avvocato Franca Uggeri, legale di Raimondi.

Secondo la ricostruzione sostenuta dal difensore di Raimondi, la sera del sequestro fu lo stesso Alessi ad allontanare il giovane da via del Traglione, a pochi chilometri dal luogo del rapimento, in attesa che arrivasse Antonella Conserva con l'auto. Raimondi - sempre secondo la sua versione - si allontanò con lo scooter di Alessi e non fu presente all'uccisione del piccolo Tommy, poi sepolto a poca distanza dal fiume Enza.
Per questo motivo i giudici del Riesame hanno disposto ''la formale scarcerazione dell'indagato'', limitatamente all'accusa di omicidio: Raimondi, comunque, resta in carcere, come gli altri due complici, per l'accusa del sequestro di Tommaso, con l'aggravante della sua morte come ''conseguenza non voluta''.

 

 

 

 

 

 

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15 maggio 2006
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