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Fumo, più di 11 milioni gli italiani con il vizio

Indagine Iss-Doxa: il 22% di connazionali accende ogni giorno una o più sigarette

30 maggio 2008

Il 22% degli italiani, ben 11,2 milioni, accende ogni giorno una o più sigarette. Mentre gli ex, che hanno detto addio alle 'bionde', sono il 18,4% (9,3 milioni).
I dati, aggiornati al 2008, arrivano dall'indagine 'Il fumo in Italia' realizzata dall'Osservatorio fumo e alcol dell'Istituto superiore di Sanità (Iss), in collaborazione con Doxa. L'inchiesta, frutto di 3.035 interviste in 152 Comuni italiani, è stata presentata ieri mattina in Senato per il lancio delle iniziative organizzate in occasione della Giornata mondiale senza tabacco di domani, sabato 31 maggio. Un appuntamento a cui partecipano attivamente sia l'Iss che la Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).

Rispetto al 2007 la quota di fumatori è scesa di un punto e mezzo percentuale. Un dato che si conferma anche osservando l'abitudine al fumo degli uomini (-1,5%) e delle donne (-1,4%). Ma se è vero che 'il vizio' ha perso adepti rispetto all'anno scorso, è ancora alto il numero dei fumatori, 6,5 milioni (il 26,4%), e delle fumatrici, 4,7 milioni (il 17,9%).
Scorporando invece il dato per fasce d'età, prosegue l'indagine, si scopre che i più affezionati al tabacco sono tra i 25 e i 44 anni (26,4%), seguiti dai 45-64enni (25,9%) e dai più giovani, tra i 15 e i 24 anni (24%). Gli over 65 imperterriti fumatori sono invece il 7,8%.
Percentuali di fumatori in calo anche se si percorre la penisola da Nord a Sud. Infatti, dati alla mano, si osserva come i fumatori settentrionali siano il 19,1%, quelli che vivono al Centro il 22,9% e al Sud il 25,2%. Qui, rileva l'indagine, è anche più marcata la sproporzione tra fumatori uomini, ben il 32%, e donne (18,8%).
 
Ma quanto si fuma in Italia? Secondo quanto dichiarato dal campione, il 'partito' di quelli che fumano meno di 15 sigarette al giorno è il più consistente (48,2%), seguito da chi 'sfora' un pacchetto di poco, oscillando tra le 15 e le 24 bionde (42,9%). Solo l'8,9% accende più di 25 'bionde' al giorno. "Numeri ancora troppo alti - commenta il presidente della Lilt Francesco Schittulli - se oggi, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, il fumo miete 5,5 milioni di vittime l'anno. Un numero che è destinato ad arrivare a 8 milioni nel 2020".

Oltre che nei locali pubblici, sembra che il fumo sia stato bandito anche in numerose case italiane. Il 70,9% del campione intervistato dichiara infatti che entro le proprie 4 mura non ci sono fumatori. E in caso di ospiti, solo il 35% non pone limiti e allunga il posacenere. Il 62% delle famiglie del Belpaese, invece, offre agli invitati balconi o finestre. Una buona quota di genitori, poi (il 54,4%), impedisce ai propri figli minorenni di fumare in casa.
Per chi ha il vizio, prosegue l'indagine, la prima sigaretta si accende presto. Il 52,9% dei fumatori ha già acceso la prima 'bionda' entro le 8 del mattino. Il 12,1% fuma anche a letto, nonostante la pericolosità. Un comportamento tanto diffuso da indurre la Comunità europea ad adottare una direttiva che ha lo scopo di modificare la carta con cui vengono confezionate le sigarette, per far sì che si spengano da sole.

Fonte: Adnkronos Salute

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30 maggio 2008
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