Fuoco e fiamme dappertutto
Incendi in quasi tutte le province siciliane. Quelle palermitana e trapanese le più colpite
AGGIORNAMENTO - La Sicilia continua a bruciare. Una ventina di roghi sono in corso in diverse parti dell'isola, dove sono in azione elicotteri e canadair della forestale e della protezione civile. La provincia più colpita è quella di Palermo: incendi sono attivi a Castronovo di Sicilia - dove sabato è morto un operaio forestale -, a Monreale, Aliminusa, Borgetto, Altofonte, Geraci Siculo, Castelbuono e Santa Cristina Gela.
E si è sfiorata la tragedia anche in provincia di Messina: un operaio forestale è precipitato in un burrone mentre tentava di spegnere un incendio che da due giorni interessa la località Pietrasanta, nel comune di Librizzi (Me). Luigi Truglio è stato recuperato da una squadra di forestali, dai carabinieri e dai volontari comunali di protezione civile guidati dal sindaco di Librizzi Renato Cilona; i soccorsi sono durati tre ore. Il ferito è stato trasferito in elicottero del 118 nell'ospedale di Messina.
Fiamme sono divampate anche a Castellammare del Golfo (TP), mentre nel Messinese mezzi aerei in azione a Sant'Angelo di Brolo, paese dei Nebrodi, a Santa Lucia del Mela e a Mistretta, dove da terra operano anche i vigili del fuoco. In provincia di Siracusa, un vasto rogo è divampato ad Avola, mentre alle falde dell'Etna preoccupa il fronte del fuoco a Linguaglossa.
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E' "quasi domato", come ha spiegato questa mattina il comandante dei vigili del fuoco di Palermo, Gaetano Vallefuoco, l'incendio nella discarica di Bellolampo, che brucia ininterrottamente da quasi nove giorni. Anche questa mattina i Vigili del fuoco, il Corpo forestale, la Protezione civile e l'Amia sono sul luogo per continuare l'opera di 'ricoprimento' del terreno andato a fuoco, mentre non sono più in azione i Canadair che in una settimana hanno effettuato centinaia di lanci d'acqua.
Questa mattina il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, effettuerà con il comandante Vallefuoco, un sopralluogo per verificare di persona la situazione. Intanto, oggi pomeriggio si riunirà all'assessorato regionale della Salute, a Palermo, un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le componenti coinvolte nella gestione dell'emergenza provocata dal rogo nella discarica palermitana di Bellolampo, a cominciare da Arpa Sicilia, Azienda sanitaria provinciale e Comune. Una misura voluta dall'assessore e vicepresidente della Regione siciliana, Massimo Russo, per "monitorare da vicino la situazione sotto il profilo dell'igiene e della sicurezza alimentare". Si attendono infatti tra domani e mercoledì i dati delle analisi eseguite per verificare la presenza di diossina nell'aria. E questa sera, a Borgo Nuovo, si terrà, un incontro pubblico con la cittadinanza preoccupata per l'incendio che non è mai stato domato.
A Palermo, intanto, tensioni e roghi non si sedano. Quella trascorsa è stata un'altra notte di incendi per le strade del capoluogo, dove decine di cassonetti e centinaia di chili di spazzatura sono state date alle fiamme dalla popolazione incosciente ed esasperata. Particolarmente critica la situazione nel quartiere periferico di Bonagia, una di quelle zone dove, più che in altre, l’emergenza rifiuti si fa sentire a otto giorno dalla chiusura della discarica di Bellolampo. L’Amia, l’azienda di igiene ambientale, sta cercando di correre ai ripari portando i rifiuti in altre discariche ma è ovvio che tutto va a rilento.
Nel resto della città, comunque, le cose non vanno certo meglio. In molte strade si sono formate delle vere e proprie minidiscariche che con il caldo asfissiante di queste ore rendono l'aria irrespirabile.
Ma non è solo Palermo il luogo che nelle ultime ore si ritrova martoriato dalle fiamme. Sono infatti stati cinquanta gli interventi dei vigili del fuoco in poche ore in provincia per gli incendi divampati in diverse zone, alimentati anche dal vento caldo. Le situazioni più critiche si sono registrate nel fine settimana a Belmonte Mezzagno, Montagna Longa, Carini e a Borgetto dove un grosso incendio è divampato nella frazione tuiristica di Romitello: qui sono state evacuate abitazioni e i commensali di un banchetto hanno lasciato il locale dove si trovavano per paura di rimanere prigionieri delle fiamme. Il parroco del santuario di Maria santissima addolorata del Romitello avrebbe portato via il quadro della Madonna conservato nei locali per paura che l'incendio arrivasse fin lì bruciando il dipinto.
Incendi anche a Campofelice, Collesano, Villafrati, Geraci Siculo, Partinico, Monreale e Castronovo di Sicilia dove purtroppo si è consumata una tragedia: durante le operazioni di spegnimento un forestale di 42 anni è morto tra le fiamme. La vittima si chiamava Francesco Pizzuto. Secondo i primi accertamenti, l'incendio era stato spento, quando il forestale è tornato indietro a prendere un manicotto dimenticato. Il rogo, probabilmente per il caldo torrido e lo scirocco, è tornato ad ardere e la vittima, colta di sorpresa, non è riuscita a mettersi in salvo. L'uomo, che lavorava da stagionale, era sposato, aveva adottato tre bambini di 7, 9 e 11 anni ed era originario di Castronovo di Sicilia. I colleghi hanno visto tornare a divampare le fiamme e sono tornati indietro, ma per la vittima non c'era nulla da fare. "Questo tragico episodio - ha detto Nuccio Ribaudo, segretario generale della Flai-Cgil di Palermo - dovrebbe fare riflettere chi nei giorni passati si è reso protagonista di un attacco violentissimo e vile contro i Forestali che, per guadagnare 50 euro al giorno, mettono a rischio la loro vita. Queste persone dovrebbe chiedere scusa ai Forestali e alle loro famiglie. Il nostro pensiero va alla famiglia che, come sindacato, cercheremo di aiutare in tutti i modi".
Situazione critica anche nella provincia di Trapani, dove sono andati in fiamme ettari di verde nei pressi della riserva dello Zingaro. L'imponente rogo sviluppatosi sabato sera sul monte Sparacio è stato domato. Il fuoco si era esteso per più di dieci chilometri, interessando prima il territorio di Custonaci e, nella notte, quello di Castellammare del Golfo. La Forestale ha accertato che si è trattato di un incendio doloso. Il fuoco è stato appiccato, a distanza di poco tempo, in due punti diversi. Il forte vento di scirocco e l'afa hanno reso le operazioni di spegnimento particolarmente difficili. Da terra hanno operato le squadre antincendio della forestale ed i vigili del fuoco. Le fiamme sono state spente nella tarda mattinata grazie all'intervento di tre mezzi aerei. I danni sono da quantificare. Sulla vetta del monte Sparacio c'è un fitto lecceto ed il fuoco ha lambito il bosco.
Un vasto incendio che si è sviluppato a Castelluzzo, frazione di San Vito Lo Capo (Tp), bruciando alberi e macchia mediterranea, ha anche circondato alcuni tratti della strada che porta alla località turistica impedendo i collegamenti. Alcuni automobilisti impauriti hanno lasciato l'auto e si sono allontanati a piedi per paura di finire avvolti dalle fiamme. Un incendio è divampato anche nella riserva naturale dello Zingaro. Evacuato il villaggio turistico Calampiso. Alle operazioni antincendio hanno preso parte forestali, vigili del fuoco, polizia, carabinieri.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]
- Incendio di Bellolampo: disastro ambientale? (Guidasicilia.it, 04/08/12)