Fuori dalla grazia del Signore
Allontanato dalla diocesi di Acireale, il sacerdote accusato di pedofilia sul quale la Procura di catania sta indagando
Per dodici anni ha dovuto affrontare la psicoterapia, per "lavarsi" di dosso l'orrore. Poi, dopo aver letto su un giornale di un'associazione, "La Caramella Buona onlus", che si occupa di denunciare le storie di abusi sui bambini, ha deciso di raccontare la sua storia: le molestie subite da un prete quando era minorenne. Infine, un giorno dell'anno scorso, ha preso il coraggio a due mani e ha affrontato il suo carnefice registrando una conversazione nella quale il sacerdote ammette i rapporti sessuali.
È questa, in estrema sintesi, la storia che Andrea Cottone e Antonio Condorelli hanno raccontato in un servizio su LiveSicilia.it e pubblicato nell'ultimo numero di "S".
Una storia non isolata, purtroppo, che ha portato la procura di Catania ad aprire un'indagine. I magistrati di Catania, guidati da Giovanni Salvi, hanno aperto un fascicolo sui casi di abusi sui minorenni nella diocesi di Acireale: l'inchiesta di Cottone e Condorelli è stata acquisita in formato digitale, e con le registrazioni integrali del sacerdote e i memoriali di alcune vittime è confluita nel fascicolo affidato al pm Marisa Scavo.
Marisa Scavo è una specialista della lotta alla pedofilia. Negli anni, grazie anche alla consulenza tecnica del dirigente della polizia postale di Catania Marcello La Bella, il suo gruppo investigativo ha raggiunto grandi risultati nel contrasto agli abusi sui minorenni.
"Siamo fiduciosi nell'operato della magistratura perché venga fatta chiarezza al più presto. In attesa del doveroso accertamento dei fatti ho immediatamente invitato il sacerdote in questione ad allontanarsi dalla sua sede per riflettere e ritirarsi in meditazione". Il vescovo della diocesi di Acireale, Antonino Raspanti, ha commentato così l'intervento della Procura di Catania. "La notizia - ha aggiunto monsignor Raspanti - costituisce un fatto che, se comprovato, lascia tutti sconcertati per la gravità dell'atto in sé e per l'alto grado di responsabilità di cui è portatore un sacerdote". "Mi sembra doveroso anzitutto - ha detto ancora il vescovo di Acireale - esprimere con sollecitudine la nostra solidarietà a chi fosse stato oggetto di tanta violenza, con l'impegno a essere disponibili all'incontro e all'ascolto di tali indicibili sofferenze". "La comunità diocesana - ha concluso Raspanti - deve rientrare in se stessa e impegnarsi nel cammino penitenziale della Quaresima appena iniziato per seguire senza esitazioni il Vangelo di Gesù e assumere le mentalità e i comportamenti che da questo derivano per essere testimone credibile davanti alla società e a chiunque le chieda ragione della fede e dell'adesione al Cristo".
La vittima del sacerdote di Acireale, all'epoca dei fatti minorenne e ora un affermato ricercatore scientifico che lavora in un prestigioso istituto di ricerca americano, sarà presto in Italia nella sede dell'associazione "La Caramella Buona". Il 36enne siciliano racconterà a viso scoperto gli abusi sessuali che avrebbe subito. L'associazione ha annunciato anche che durante l'incontro sarà svelata anche l'identità del sacerdote.
"Apprezziamo molto le parole del vescovo di Acireale e la sua decisione di allontanare il sacerdote, ma soprattutto il riguardo anticipato rivolto alle vittime finalmente un intervento che lascia sperare", ha detto il presidente della onlus, Roberto Mirabile, commentando le dichiarazioni di mons. Antonio Raspanti.
[Informazioni tratte da LiveSicilia.it, ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]