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Fuori i Pip. Dentro i Pip

Dopo le numerose espulsioni di precari non idonei al sussidio, arriva la norma "salva Pip"

10 maggio 2014

Nei giorni scorsi in commissione Bilancio all’Ars è stato approvato un emendamento che prevede che il calcolo del reddito per i precari del bacino "Emergenza Palermo", sia basato sul reddito individuale e non su quello Isee che comprende familiari e patrimonio. Così, altri 200 ex-Pip (piani inserimento professionale) potrebbero tornare a percepire il sussidio da 800 euro al mese dopo il ripescaggio del governo di 471 espulsi per reati lievi.
Eppure, meno di un anno fa la una norma proposta dal Movimento Cinque Stelle e approvata dall’Ars aveva fissato in 20 mila euro di reddito Isee il tetto massimo per poter ricevere il sussidio da 800 euro al mese. La retromarcia dei partiti, dopo le plateali proteste dei precari che fino a ieri hanno manifestato al porto di Palermo, rimette tutto in discussione. L’emendamento alla manovra correttiva, in sostanza, adesso potrebbe riammettere altri 200 Pip espulsi che si andrebbero ad aggiungere ai 471 ripescati dal governo perché avevano commesso reati lievi. In totale, dunque, il bacino tornerebbe a contare circa 2.800 precari rispetto ai duemila prospettati inizialmente dal presidente Rosario Crocetta e dall’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno. E addio risparmio di dieci milioni di euro l’anno auspicati dal governo.

E in tutta la vicenda non mancano elementi a dir poco paradossali. Infatti, con la norma "salva Pip", negli elenchi dei beneficiari del sussidio da 832 euro al mese rientrerebbe anche il precario con un patrimonio da un milione di euro espulso dal bacino dei precari giusto qualche mese fa (LEGGI).
"Sono contrario all'emendamento, va modificato", ha detto il governatore Rosario Crocetta. Che propone un'alternativa: "Va bene il reddito individuale, ma solo per chi è ancora a carico del nucleo familiare originario - afferma - Questo principio non può valere invece per chi non vive più in famiglia, come nel caso del precario milionario". Il governatore dunque auspica un intervento dell'Assemblea, che comincerà l'esame dell'articolato della manovra correttiva martedì prossimo. [Informazioni tratte da ANSA, GdS.it]

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10 maggio 2014
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