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Giornata Mondiale dell'Acqua

Perché per molti Paesi nel Mondo bere un bicchiere d'acqua è tutt'altro che semplice

22 marzo 2006

L'Acqua è vita e salute, è patrimonio dell'umanità, diritto inalienabile e universale. Eppure oltre un miliardo di persone nel mondo non hanno regolare accesso ad acqua potabile, e sono circa 2,5 miliardi le persone che vivono in condizioni igieniche inadeguate. Più di 5 milioni di persone ogni anno muoiono a causa di malattie collegate all'acqua e alla mancanza di essa, morti che si potrebbero facilmente prevenire, morti incomprensibili per noi che viviamo in Europa. E' una cifra più che inquietante, se pensiamo che è dieci volte superiore al numero di persone che muoiono ogni anno a causa della guerra.
Di fronte ad un dramma tanto grande, la Giornata Mondiale dell'Acqua di oggi deve essere un'occasione per sensibilizzare tutti al problema dell'acqua e della sua scarsità in troppi Paesi del mondo.
In questa giornata, che conclude il IV Congresso Mondiale sull'Acqua organizzato dalle Nazioni Unite a Città del Messico, viene presentato il secondo rapporto sullo sviluppo mondiale delle risorse idriche dal titolo ''Acqua: una responsabilità comune''.
Proprio in questo documento sono riportati i dati allarmanti della situazione idrica globale accennati prima, come il fatto che 1,1 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all'acqua o che solo nel 2002 3,1 milioni sono morte di diarrea e malaria a causa della mancanza di acqua pulita.

Proclamata nel 1993 dall'Assemblea delle Nazioni Unite, la Giornata Mondiale dell'Acqua, anno dopo anno, diventa sempre più attuale e urgente come occasione per sensibilizzare istituzioni e società civile su una emergenza mondiale e sulle possibili soluzioni per fronteggiarla. Tra le tante organizzazioni che attivamente partecipano e informano alla Giornata, l'Amref,  una ong che da decenni si occupa attivamente dei drammatici problemi delle popolazioni africane.
''Circa 11 milioni e mezzo di persone distribuite tra Kenya, Tanzania, Uganda, Etiopia, Somalia, Eritrea e Burundi stanno pagando le conseguenze della disastrosa stagione delle piogge primaverile e autunnale del 2005, tra le più aride degli ultimi 15 anni'', ha ricorda l'Amref in un comunicato sul World Water Day.
Questa siccità ha colpito duramente i Paesi africani, in un meccanismo devastante per le comunità locali.
''La mancanza d'acqua ha innescato un circolo vizioso da cui è difficile uscire: falliti i raccolti agricoli, le comunità sono costrette ad utilizzare le riserve alimentari che si stanno rapidamente esaurendo... Anche le piccole attività commerciali stanno chiudendo: i clienti non hanno i soldi per poter saldare i debiti che hanno contratto nelle prime settimane della carestia. Molti bambini e ragazzi sono stati costretti ad abbandonare la scuola'', spiega ancora Amref nel comunicato.

Altrettanto strazianti i dati dell'Unicef, da sempre in prima linea ad affrontare la ''malasorte'' dell'infanzia nei Paesi del Terzo Mondo. Sono 400 milioni i bambini che, privi d'acqua potabile, lottano per la sopravvivenza. L'Unicef ha lanciato, per l'ennesima volta, un appello perché ricevano aiuto al più presto ai partecipanti al ''Forum Mondiale dei Bambini per l'Acqua'', in chiusura del quarto Forum mondiale di Città del Messico.
L'appello è stato consegnato ai ministri rappresentanti i vari governi dai ragazzi partecipanti al Forum mondiale dei bambini per l'acqua, un'opportunità unica per dar voce alle loro opinioni.
''Le malattie legate al consumo d'acqua contaminata uccidono un bambino ogni quindici secondi e sono all'origine in tutto il mondo di molte altre malattie e della malnutrizione'', ha dichiarato da New York il Direttore Generale dell'Unicef Ann M. Veneman. ''Occorrono soluzioni alla crisi idrica mondiale che assicurino la sopravvivenza dei bambini, permettendo loro di crescere, apprendere e vivere con dignità''.
Molti dei giovani partecipanti al Forum hanno superato ostacoli enormi per migliorare le condizioni idriche e igieniche nelle loro comunità, in cui l'acqua potabile rappresenta un lusso inestimabile.
''Dove vivo io molti bambini non vanno a scuola per le malattie prese bevendo l'acqua o dalle loro mani sporche'', racconta Dolly Akhter, un'educatrice sanitaria di 16 anni proveniente da uno slum del Bangladesh. ''Noi siamo qui per ricordare ai leader politici che devono agire per proteggere la nostra salute e la nostra istruzione. Si tratta di un nostro diritto e di una loro responsabilità''.

I bambini pagano il prezzo più alto per un mondo in cui mancano le condizioni igieniche di base, dove 1 miliardo di persone lotta per la sopravvivenza perché privo d'acqua potabile e nel quale, incredibilmente, una persona su tre non dispone nemmeno di un semplice gabinetto.
La diarrea fa ammalare più bambini sotto i cinque anni di qualsiasi altra malattia, uccidendo ogni giorno 4.500 bambini (la seconda causa singola di mortalità infantile).
Bisogni sociali fondamentali come l'istruzione sono intimamente legati all'acqua potabile e all'igiene: le malattie causate dall'acqua diminuiscono le energie dei bambini e la loro capacità di apprendimento
. Ogni giorno, un gran numero di bambini di paesi in via di sviluppo non frequenta la scuola a causa di malattie come la diarrea e i parassiti intestinali. La mancanza nelle scuole di servizi igienici decenti e separati per maschi e femmine fa sì che molte bambine trovino impossibile frequentarle. ''Un bambino che cresce in tali condizioni ha poche possibilità di sfuggire alla povertà'', ha affermato Ann M. Veneman. ''Morte e malattie sottraggono costantemente potenziale umano alle comunità più povere e il sottosviluppo cronico ne è il risultato inevitabile. Si stima che ogni anno, in tutto il mondo, i giorni di assenza lavorativa o scolastica si traducano in una perdita di produttività pari a circa 63.000 miliardi di dollari''.

L'Unicef sta patrocinando l'intervento di giovani provenienti dall'Africa, dall'Asia, dall'Europa e dall'America Latina in modo che possano portare le loro storie di impegno personale contro la mancanza d'acqua e servizi igienici nel Forum mondiale dei bambini. Storie come quella del programma d'educazione sanitaria di Dolly Akhter in uno slum del Bangladesh, dove insegna agli scolari della sua comunità come mantenere pulite le loro mani e abitazioni; o come la storia di Ojulo Okello, di soli 11 anni, che si impegna in Etiopia per portare bagni e acqua potabile nella sua scuola. A questi bambini e ad altri 13.000 è stato chiesto di condividere le loro esperienze sul sito web interattivo dell'Unicef ''Voices of Youth''.
Il Direttore Generale dell'Unicef Ann M. Veneman ha ricordato che la Giornata Mondiale dell'Acqua, costituisce una possibilità per misurare i progressi compiuti verso l'impegno globale di dimezzare entro il 2015 la percentuale di persone senza acqua potabile e servizi sanitari di base, il Settimo degli ''Otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio''. Mantenere questa promessa significa porre i bambini al centro della pianificazione e delle politiche nazionali per l'acqua, producendo un generale miglioramento nei tassi nazionali di salute e istruzione.

- World Water Day

- IV Forum Mondiale dell'Acqua

- La Giornata Mondiale dell'Acqua nel sito di Legambiente

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22 marzo 2006
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