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Giornata Mondiale senza Tabacco

''Avete già fatto 30, fate 31. Attaccate al chiodo la sigaretta''. Forse il giorno giusto per smettere di fumare

31 maggio 2005

Anche questo 31 maggio è dedicato alla ''Giornata Mondiale senza Tabacco'', iniziativa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che con questa campagna di sensibilizzazione offre un'ulteriore opportunità di rafforzare l'impegno nella lotta contro i danni alla salute provocati dal tabacco.

Una giornata mondiale senza tabacco che in Italia quest'anno arriva sotto una luce diversa, più scintillante e rafforzata dopo l'entrata in vigore della legge contro il fumo dell'ex ministro Sirchia che ha abbassato il numero dei fumatori italici, che continuano comunque a rimanere tanti.
Si stima infatti che in Italia i fumatori siano 13 milioni, quanto gli abitanti di Piemonte e Lombardia messi assieme. Ma gli italiani col ''vizio'' sono in calo, 500 mila in meno di un anno fa e un milione e mezzo in meno del 2003.
Una popolazione più concentrata al Nord (26,4%) che al Centro (23,4%) e nel Sud e nelle Isole (25,8%). Ognuno ''manda in fumo'' in media 16 euro a settimana, anche se dal 2002 il consumo medio si è ridotto di circa tre sigarette al giorno: da 17 a 14.
Purtroppo, nonostante queste diminuzioni, il numero dei morti resta sempre alto: 90 mila l'anno (più di incidenti, eroina, Aids, omicidi e suicidi), con costi per lo Stato pari a 35 milioni di euro.

Tale ritratto dell'Italia che fuma è stato fatto dalla Doxa proprio in vista della Giornata mondiale senza tabacco.
Purtroppo stando ai dati Doxa la sigarette diventa sempre più un problema al femminile: il 22,5% delle donne italiane, ben più di una su 5, ha il "vizio". E se gli uomini numericamente sono di più (fuma il 29,3%), sono sempre di più quelli che decidono di abbandonare il pacchetto, mentre il fenomeno al femminile è in continua crescita: da qui il boom di cancro al polmone, oggi terza causa di morte oncologica tra le donne dopo i carcinomi al seno e all'intestino; più i tumori a utero, bocca, laringe, faringe, esofago, vescica e pancreas, riduzione della fertilità e aumento degli aborti spontanei.

Comunque, complici i nuovi divieti imposti per legge, la vendita di sigarette ha fatto registrare un -9% nei primi 4 mesi del 2005, e i ''volenterosi'' che hanno deciso di smettere sono aumentati del 19,4%. Ma l'invito è a non abbassare la guardia, perché entro il prossimo dicembre i fumatori nel mondo potrebbero superare gli 1,6 miliardi.
Così l'ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia, lancia l'allarme: con la bella stagione uscire dal ristorante o dal luogo di lavoro per accendersi una sigaretta non sarà poi così fastidioso, ''tanto che in estate ci aspettiamo una ripresa dei consumi''. Commentando i recenti dati sul calo delle vendite dei pacchetti, Sirchia sottolinea che ''non era questo l'obiettivo della legge, ma piuttosto la protezione della salute dei non fumatori dal fumo passivo''.

Il professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto farmacologico Mario Negri di Milano, invita l'esecutivo ad una maggior coerenza: ''Sul fumo il governo rischia di apparire schizofrenico. Da un lato, con i divieti imposti dalla legge, comunica la necessità di smettere di fumare nell'interesse della salute pubblica, ma dall'altro annuncia provvedimenti che vanno nella direzione opposta: più sale fumatori e accordi con le multinazionali per promuovere la vendita e l'export del tabacco italiano''.
Quindi avverte: ''Non è parlando dei rischi del fumo per la salute che convinciamo i giovani a smettere''.
Infatti i dati dell'indagine Doxa su fumo e fumatori hanno rilevato che  l'87,8% dei fumatori italiani è insensibile a scritte shock e pacchetti listati a lutto, e i più indifferenti sono proprio i giovani: la quasi totalità dei tabagisti tra i 15 e i 24 anni non reagiscono al monito sulla confezione.
Secondo il prof. Garattini ''per far presa sui giovani contano molto di più gli esempi. I ragazzi, infatti, fumano per moda, per imitare i loro miti. Quindi la responsabilità maggiore è di tutti coloro che per i giovani sono degli idoli da copiare''.

Il fumo nel mondo del cinema e della moda
E proprio in linea con il prof. Garattini e con gli obiettivi dell'OMS, per denunciare la persuasione occulta messa in campo dalle multinazionali del tabacco tramite il mondo del cinema e della moda, la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha realizzato il dossier ''Il fumo nel mondo del cinema e della moda'' che raccoglie, oltre ai dati più aggiornati sul tabagismo in Italia, la denuncia scientifica della persuasione occulta nel cinema e nella moda, facendo rilevare verità sconcertanti sull'utilizzo della sigaretta nei film e nelle fiction italiane.
E proprio la persuasione occulta ha un ruolo fondamentale nell'iniziazione al fumo dei giovani: target privilegiato del cinema e della moda, attorno al quale ruotano forti interessi economici. Moda e cinema che, secondo le direttive dell'OMS, vanno invece convertite alla promozione del benessere e della salute.
Star dello schermo del calibro di Mel Gibson, Nicolas Cage, Ben Stiller, Drew Barrymore, Eddie Murphy, Will Smith, Sharon Stone, Julia Roberts, Leonardo Di Caprio, Tommy Lee Jones e Arnold Schwarzenegger sono stati, almeno una volta, testimonial, magari anche inconsapevoli, delle multinazionali del tabacco.
Una tendenza, questa, che deve far riflettere in quanto, come prova una ricerca statunitense sui film più visti dal 1960 al 1990, nel cinema il gesto del fumare è tre volte più frequente che nella realtà.

Il risultato è pericolosamente evidente: il pubblico è indotto a credere che la maggioranza della gente fumi, e quindi che si tratti di un atteggiamento non nocivo, ammissibile e diffuso. E convincere a fumare soprattutto i giovani è l'obiettivo più strategico per le multinazionali del tabacco: convincere un adolescente, infatti, significa conquistare un cliente a lungo termine. Il pubblico giovane è, inoltre, quello più facilmente suggestionabile dalle atmosfere dei film e dal fascino dei loro protagonisti, anche quando portano alla bocca una sigaretta.
Oltre al cinema, è a partire dagli anni Settanta che l'industria del tabacco ha deciso di utilizzare anche la moda come canale di promozione per i suoi prodotti. In quest'ottica, per esempio, la British American Tobacco ha lanciato la KIM in Germania (contemporaneamente marca di sigarette e linea di abbigliamento) per raggiungere le donne fra i 16 e i 39 anni. Il messaggio scelto era legato all'eleganza di un certo stile di vita, che appunto includeva abiti e sigarette con quel marchio. E le giovani donne diventano anche giovani mamme: primo modello ed esempio di vita per i ragazzi.
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In occasione della Giornata Mondiale senza tabacco, la Lega contro i Tumori sarà presente nelle maggiori piazze d'Italia per sensibilizzare ed informare i cittadini, fumatori e non, sul problema del fumo. Sarà distribuito materiale appositamente creato per l'occasione e si potrà sostenere l'attività di lotta contro il tabagismo, ricevendo in cambio la ''sciarpa chiffon più firmata al mondo'', nei colori dell'estate, firmata da molti noti stilisti che hanno dato il loro personale sostegno alla ''Giornata Mondiale senza Tabacco'', sottoscrivendo così un messaggio di salute per tutti.
In tutti gli ambulatori dell'Associazione saranno a disposizione esperti per aiutare chi desidera abbandonare la sigaretta e saranno offerte gratuitamente visite ed esami per i fumatori.
Per informazioni: SOS FUMO 800.99.88.77

- STOP AL FUMO (Corriere Salute)

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31 maggio 2005
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