Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Giorni di inferno in terra

La Sicilia continua a bruciare. Sette nuovi incendi nella provincia palermitana

07 agosto 2012

Nuovi incendi nella provincia di Palermo: due i fronti di fiamme attivi, stamattina, a Collesano e a Piana degli Albanesi. Sui luoghi stanno intervenendo i mezzi della Forestale. Risulta domato invece l'incendio che nella serata di ieri era divampato in una zona boschiva nei pressi di Boccadifalco mettendo in pericolo le abitazioni vicine. Hanno bruciato fino a notte le montagne attorno a Palermo, da San Martino delle Scale, a Poggio Ridente continuando per Monte Caputo il Castellaccio e Monte Cuccio.
Nei roghi c'è stata anche una vittima, un anziano di 82 anni è morto a Castellana Sicula, colto da malore nel tentativo di domare le fiamme divampate nelle sua campagna. Calogero Di Venuta è morto mentre si stava allontanando da contrada Pozzo, dove i Vigili del fuoco lo avevano fatto andar via mentre tentavano di spegnere l'incendio assieme agli uomini della Forestale. Sfinito dal caldo e dalla fatica, l'anziano è stato colto da un collasso.

In totale sono sette in Sicilia gli incendi sui quali operano questa mattina i mezzi aerei. Una situazione ancora pesante, ma decisamente meno critica di quella di ieri con una trentina di roghi che hanno attaccato soprattutto la provincia di Palermo e nel Trapanese la riserva naturale dello Zingaro. Riprese all'alba le operazioni di spegnimento sui rilievi di Casteldaccia (PA), ma preoccupano maggiormente due grossi incendi divampati in provincia di Messina, a Piraino e a Naso, dove le fiamme minacciano alcune abitazioni. In entrambi i casi è scattato il dispositivo interfaccia. A Nicosia (EN) diverse famiglie evacuate ieri sera hanno potuto far rientro solo a notte fonde nelle loro case, una volta estinti i cinque incendi, tutti dolosi, appiccati in pieno centro abitato. Gravi danni ad alcuni edifici, ai boschetti di pini attorno alla città e a una villa nobiliare della zona.

Ieri, giornata in cui a Castronovo di  Sicilia si sono svolti i funerali di Francesco Pizzuto, il forestale 42enne morto sabato scorso mentre partecipava alle operazioni di spegnimento di un rogo nel paesino palermitano, si sono contati ben cinquanta interventi dei vigili del fuoco in poche ore a Palermo e in provincia. Le situazioni più critiche nella notte a Belmonte Mezzagno e all'alba a Montagna Longa e a Carini dove sono intervenute tre squadre di Vigili del fuoco. Nella notte sono arrivate anche squadra da Enna e Caltanissetta per i rinforzi.

Carabinieri e vigili del fuoco hanno poi tratto in salvo un gruppo scout composto da trenta bambini di età compresa tra i sei e gli otto anni proveniente da Nicosia, nell'ennese, ed anche le sei guide che li accompagnavano. Il folto gruppo è stato salvato prima che le fiamme di un incendio divampato in contrada Arrigo-Panella, a Linguaglossa, alle pendici dell'Etna, intorno all'ora di pranzo, potessero circondare il rifugio nel quale erano ospitati.
A Librizzi, nel messinese, un operaio forestale è rimasto gravemente ferito dopo essere precipitato in un burrone mentre spegneva un incendio in campagna. L'uomo è stato soccorso dai suoi compagni e dai carabinieri. Complesse le operazioni di recupero, durate oltre due ore. Il forestale è stato poi trasferito con un elicottero del 118 in ospedale a Messina. Sempre ieri, un uomo di 81 anni è rimasto ustionato dalle fiamme  divampate in contrada Campanella a Frigintini, nel comune di  Modica (Ragusa). L'anziano è stato soccorso dal 118 e  ricoverato - ha la prognosi riservata - nell'ospedale Cannizzaro  a Catania.

Polemiche sugli interventi alla Riserva dello Zingaro - Nel trapanese la riserva dello Zingaro rimane chiusa perché i vigili del fuoco stanno ancora operando per tenere in "bonifica" l'incendio  divampato sabato notte e che si è esteso da Scopello a San Vito  Lo Capo, bruciando ettari di territorio anche a Makari e Castelluzzo e a Valderice dove le linee telefoniche sono andate  in tilt. I turisti sgomberati l’altro ieri sono rientrati nel villaggio di Calampiso e nelle abitazioni a ridosso della riserva, nei  pressi di Scopello, dopo una notte da incubo terrorizzati dalle fiamme che vedevano a poche centinaia di metri dai centri  abitati e poi costretti a dormire nel piazzale di una scuola a  San Vito per il caldo asfissiante nelle sale interne.
Il sindaco della perla marinara trapanese, Matteo Rizzo, polemicamente ha detto: "La riserva dello Zingaro è andata in fumo. Siamo rimasti soli a fronteggiare l'emergenza con i vigili del fuoco, il personale della Protezione civile e della Forestale. Non sono intervenuti i Canadair".
Ma il Dipartimento  della Protezione civile ha ribattuto: "Non è vero che l'incendio allo Zingaro sia stato trascurato dalla flotta di Stato. Abbiamo risposto con la consueta celerità a tutte le  richieste pervenute, nei limiti della disponibilità degli assetti in quel momento impegnati in Italia".[Un solo uomo a guardia dello Zingaro (SiciliaInformazioni.com)]

"2.000 euro a chi fotografa un piromane" - Contro gli incendi che stanno bruciando la Sicilia scende in campo Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons, che propone di creare delle "Fotoronde", cioè liberi cittadini dotati di macchine fotografiche che agiscano come sentinelle, per la salvaguardia del patrimonio naturale siciliano. Sono  troppi, infatti, gli ettari di bosco andati in fumo a causa di incendi dolosi che ogni anno, con straordinaria puntualità, distruggono un  patrimonio boschivo che si assottiglia sempre di più. Si rende necessaria una collaborazione affinchè i colpevoli possano interrompere queste azioni di disastro ambientale e rendere più facile il lavoro degli uomini della Forestale impegnati come sempre in prima linea rischiando la vita come è accaduto a Menfi.
"Sembra superfluo ricordare - afferma Tanasi  - che i responsabili devono essere puniti con severità e bisogna far di tutto per porre un argine al fenomeno. Per questo - prosegue Tanasi - il Codacons mette una taglia di 2.000 euro a piromane, offrendo i soldi a chi riesce a fotografarli in azione e in modo da permetterne l'identificazione, con successiva pena". Tanasi conclude annunciando che il Codacons si costituirà parte civile nei processi che si celebreranno contro i piromani, volendo in tal modo sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni, affinché ognuno faccia la propria parte nella lotta  a questa subdola e pericolosa forma di criminalità.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, GdS.it, Codacons.it]

- Fuoco e fiamme dappertutto (Guidasicilia.it, 06/08/12)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

07 agosto 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia