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GIORNO DI PROTESTA

Studenti, lavoratori precari, disoccupati, cassintegrati, No Muos, senza casa: Palermo inondata dalla protesta

15 novembre 2013

Migliaia di studenti hanno manifestato in corteo a Palermo chiedendo libri di testo a costo zero. Dopo che cortei selvaggi, provenienti dalle diverse scuole della città, hanno paralizzato il traffico cittadino confluendo al concentramento di piazza Politeama, è poi partito il grande corteo del coordinamento "Studenti Medi Palermo". Gli studenti chiedono anche una manutenzione straordinaria degli edifici scolastici, trasporti gratuiti, contro le politiche di austerity del governo Letta. "Non sottostiamo più alle politiche di lacrime e sangue che questo governo continua a propinarci - afferma Max Falcone, portavoce del coordinamento degli studenti medi Palermo - Vogliamo affermare il nostro diritto a vivere nella nostra terra immaginando un futuro quì senza essere costretti a emigrare come tanti nostri coetanei sono costretti a fare per trovare un lavoro o per studiare dignitosamente. spendiamo la maggior parte della nostra vita senza commettere l'errore di chiuderci in esso ma di farlo direttamente nostro".

Tafferugli tra studenti e forze dell'ordine sono avvenuti davanti a Palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione. Gli studenti medi dicono di essere stati caricati. L'Udu Palermo in una nota dice: "Siamo in piazza a fianco dei lavoratori per protestare contro la legge di stabilità, e condanniamo gli scontri tra manifestanti autonomi e forze dell'ordine che stanno avvenendo davanti il palazzo delle Regione siciliana. Siamo e saremo sempre contro la violenza, siamo scesi in piazza per protestare contro le manovre del governo che mirano a colpire l'istruzione pubblica. Condanniamo apertamente gli scontri che riteniamo essere un'arma mediatica a doppio taglio".

Altre migliaia di persone hanno partecipato nelle nove principali città della Sicilia alle manifestazioni nel giorno dello sciopero proclamato da Cgil, Cisl e Uil per chiedere al governo di cambiare la legge di stabilità, diminuendo le tasse per i lavoratori e i pensionati, liberando risorse per finanziare gli investimenti a sostegno dell'occupazione, dell'innovazione e delle politiche sociali.
A Palermo i partecipanti stimati sono stati 6 mila. Nel corteo anche i lavoratori ex Fiat, dell'Imesi, dei Cantieri navali, della Coalma. "Una partecipazione importante in Sicilia - ha commentato Enzo Campo, segretario d'organizzazione della Cgil Sicilia - a dimostrazione di quanto sentito sia il problema di una legge di stabilità inadeguata in una regione che sconta redditi da lavoro e da pensione più bassi che altrove e dove il lavoro manca. Il governo - ha aggiunto - deve tenere conto del grido che viene dalle regioni meridionali".

Non solo studenti, lavoratori e sindacati hanno animato la protesta di oggi. A Palermo, un gruppo di "No Muos" e un gruppo di aderenti al comitato di lotta "Prendo Casa", hanno occupato rispettivamente l’Assesorato all’Ambiente e quello alla Famiglia.
Una cinquantina di attivisti del movimento No Muos ha occupato gli uffici dell'assessorato regionale all'Ambiente e al territorio, in via Ugo La Malfa, a Palermo. Gli attivisti hanno srotolato uno striscione dalla una finestra: "Stop alla devastazione del territorio. No Muos in assedio". I No Muos protestano contro l'installazione delle 46 antenne Nrtf e la costruzione dell'impianto di comunicazione satellitare a Niscemi (CL). "Le uniche grandi opere che vogliamo nei nostri territori - hanno spiegato gli attivisti - sono case e reddito per tutti. Diritti fondamentali di cui i governi e le amministrazioni locali di qualsiasi colore politico ci hanno privato e continuano a privarci. Si deve ripartire per un autunno denso di stravolgimenti e risultati".

Occupato anche l'assessorato regionale della Famiglia, in via Trinacria, da un gruppo di aderenti al comitato di lotta "Prendo Casa". "La casa è un diritto! Palermo capitale dell'emergenza abitativa 2013" è uno degli slogan del gruppo che fa il verso alla candidatura di Palermo Capitale europea della cultura nel 2019, mentre ancora tante sono le emergenze sociali in città. "Mentre Orlando - ha affermato in una nota Emiliano Spera, portavoce del comitato - investe tempo, energie e sopratutto danaro pubblico nella realizzazione di opere tese a un miglioramento superficiale e di facciata della città, negli ultimi anni a Palermo sono stati resi esecutivi più di 30 mila sfratti e sgomberi e questi si aggiungono ai già tristi record di richieste di alloggi popolari oltreché dei tassi sempre più allarmanti su povertà e disoccupazione. Ricordiamo le condizioni in cui versano gli operai della Gesip la cui unica certezza è al momento costituita dal ripresentarsi del rischio di licenziamento per 1.200 operai".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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15 novembre 2013
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