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Giù le mani dai punti nascita siciliani

I medici specialisti lanciano un chiaro appello ai politici: non si tocchi il decreto di riordino

13 settembre 2012

Un appello alla politica "affinché non metta mano alla nuova rete siciliana dei punti nascita". E' stato lanciato ieri  a Palermo dalla Sigo (Società italiana di ostetricia e ginecologia), dall'Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani), dalla Fesmed (Federazione sindacale dirigenti medici), dalla Sin (Società italiana di neonatologia) e dall'Aiop (Associazione italiana ospedalità privata).

I rappresentanti delle società scientifiche chiedono che sia pienamente applicata sull'isola la Riforma Fazio 2010 sui reparti materno-infantili. La legge, approvata dalla Conferenza Stato-Regioni due anni fa, prevede la chiusura di tutte quelle strutture sanitarie che eseguono meno di 500 parti l'anno e che non sono in grado di garantire guardia attiva ostetrica 24 ore su 24.
"La nuova rete dei punti nascita in Sicilia è il frutto di uno straordinario lavoro di équipe condotto insieme da rappresentanti delle Società scientifiche e i migliori professionisti siciliani. Uno sforzo responsabile che ha rispettato gli accordi raggiunti in Conferenza Stato-Regioni e che ha guardato soprattutto al tema della sicurezza di madri e nascituri".
"La Sicilia
- ricordano gli esponenti delle società scientifiche - aveva fatto registrare dati preoccupanti su mortalità perinatale e incidenza dei tagli cesarei ed era chiamata ad interventi di riordino e razionalizzazione. Per questo è stato previsto anche il potenziamento dei servizi di trasporto per le emergenze neonatali (Sten) e del materno-assistito (Stam), lo sviluppo e l'implementazione delle metodologie del parto indolore". "Nessuna azione demagogica e strumentale - sostengono i rappresentanti delle società scientifiche - potrà sminuire il lavoro svolto fino ad oggi che attribuisce alla Sicilia il primato di riforme, avviate ed in itinere, riconosciuto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni e preso a modello da altre Regioni".

"Il quaderno della gravidanza, i protocolli per la gestione della gravidanza a termine e delle gravidanze a rischio, la promozione della parto-analgesia e dell'allattamento al seno e il programma di sviluppo delle competenze degli operatori - concludono le società scientifiche - rappresentano punti di forza per il miglioramento della qualità, della sicurezza e degli esiti delle prestazioni sanitarie. Bisogna, infine, ribadire lo spirito di collaborazione degli operatori di tutta l'area materno-infantile e dei componenti del tavolo tecnico nel credere e realizzare, nel modello vincente del vero 'gioco di squadra' tra operatori sanitari, istituzioni e politica. Un modello condiviso, in considerazione dei risultati raggiunti e da raggiungere, che risulta insostituibile e inarrestabile". [Adnkronos Salute]

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13 settembre 2012
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