Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Giustizia, diritto, fortezza e concordia...

Pietro Grasso è il nuovo presidente del Senato: "Il Paese ha bisogno di risposte rapide e efficaci"

18 marzo 2013

"Mai come oggi il Paese ha bisogno di risposte rapide e efficaci" ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, nel suo discorso di insediamento alla guida dell'assemblea di Palazzo Madama. Ha ottenuto 137 voti contro i 117 di Renato Schifani. Schede bianche 52, nulle 7.
Dopo il nulla di fatto del terzo scrutinio di sabato mattina, con i candidati sotto al quorum (Grasso, 120 e Schifani 111, con Orelllana del M5S fermo a quota 52) al Senato è stato necessario  un ballottaggio in cui i montiani hanno votato scheda bianca.
"Mai come oggi la storia italiana si intreccia con quella europea e i destini sono comuni, mai come oggi - ha continuato Grasso - il compito della politica è di restituire ai cittadini la coscienza di questa sfida". "Quando ieri sono entrato per la prima volta da senatore in quest'aula mi ha colpito l'affresco sul soffitto. Riporta quattro parole che sono state sempre fonte di grande ispirazione per la mia vita: giustizia, diritto, fortezza e concordia. Quella concordia, quella pace sociale di cui il Paese ha ora disperatamente bisogno".

Nel suo discorso di insediamento da presidente del Senato Grasso ha detto che la politica "ha bisogno di essere cambiata e ripensata dal profondo, nei suoi costi, nelle sue regole, nei suoi riti, nelle sue consuetudini, nella sua immagine, rispondendo ai segnali che i cittadini ci hanno mandato e ci mandano in ogni occasione". "Sogno che quest'aula diventi una casa di vetro e questa scelta possa contagiare tutte le altre Istituzioni". "La nostra Carta costituzionale è considerata una delle più belle e moderne del mondo" ha aggiunto, sottolineando che ci troviamo "in un passaggio storico straordinario, abbiamo il diritto della responsabilità di indicare un cambiamento possibile".
La crisi, ha spiegato Grasso, "è a un punto tale che potremo risalire solo se riusciremo a trovare il modo di volare alto e proporre soluzioni condivise, innovative e sorprendenti che sappiano affrontare le priorità e, allo stesso tempo, avviare un cammino a lungo termine: dobbiamo davvero iniziare una nuova fase costituente che sappia stupire e stupirci".
"Ho sempre cercato verità e giustizia e continuerò a farlo da questo scranno" ha detto il nuovo presidente, auspicando "che venga istituita una nuova commissione d'inchiesta su tutte le stragi irrisolte". "Giustizia e cambiamento, questa è la sfida che abbiamo davanti" ha detto. "Penso alle risposte che al più presto dovremo dare ai disoccupati, ai cassintegrati, agli esodati, alle imprese e a tutti quei giovani che vivono una vita a metà: hanno prospettive incerte, lavori, chi ce l'ha, poco retribuiti, quando riescono a uscire dalla casa dei genitori vivono in appartamenti che non possono comprare, cercando di costruire una famiglia che non sanno come sostenere".

"Penso all'insostenibile situazione delle carceri nel nostro Paese, che hanno bisogno di interventi prioritari, a una giustizia - ha continuato il presidente del Senato - che oggi va riformata in modo organico, agli immigrati che cercano qui una speranza di futuro, ai diritti in quanto tali, che non possono essere elargiti col ricatto del dovere e che non possono conoscere limiti, altrimenti diventano privilegi". "Penso al mondo della Scuola, nelle cui aule ogni giorno si affaccia il futuro del nostro Paese, e agli insegnanti che fra mille difficoltà si impegnano a formare cittadini attivi e responsabili. Penso alla nostra posizione sullo scenario europeo: siamo tra i Paesi fondatori dell'Unione e il nostro compito è portare nelle Istituzioni comunitarie le esigenze e i bisogni dei cittadini. L'Europa non è solo moneta ed economia, deve essere anche l'incontro tra popoli e culture".
Ha poi ricordato Aldo Moro, gli uomini della sua scorta e Teresa Mattei, tra gli applausi dell'aula di palazzo Madama. L'allora giovane costituente perché, ha detto il neo presidente, "per tutta la vita è stata attiva per affermare e difendere i diritti delle donne, troppo spesso calpestati anche nel nostro Paese, e che ci ha lasciato pochi giorni fa". In Aldo Moro, ha poi detto Grasso, "il terrorismo brigatista individuò il nemico più consapevole di un progetto davvero riformatore, l'uomo e il dirigente politico che aveva compreso il bisogno e le speranze di rigenerazione che animavano dal profondo e tormentavano la società italiana". Grasso, citando la manifestazione di Libera che si è tenuta a Firenze, ha ricordato anche tutte le vittime della mafia. Ha rivolto poi "un deferente saluto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, supremo garante della Costituzione e dell'unità italiana che con saggezza e salda cultura istituzionale esercita il suo mandato di capo dello Stato".
"Chiudo ricordando cosa mi disse il capo dell'ufficio istruzione del Tribunale di Palermo Antonino Caponnetto, poco prima di entrare nell'aula del maxi processo contro la mafia: 'Fatti forza ragazzo, vai avanti a schiena dritta e testa alta e segui sempre e soltanto la voce della tua coscienza'. Sono certo che in questo momento e in quest'aula l'avrebbe ripetuto a ciascuno di noi".

Il neo presidente del Senato, Pietro Grasso: "Riina voleva la mia vita" - "Dopo Falcone e Borsellino" sarebbe toccato, nel gennaio '93, all'allora sostituto procuratore antimafia Pietro Grasso, il giudice del maxiprocesso e dei 19 ergastoli. La sua vita doveva servire per ridare vigore alla "trattativa Stato-mafia" che languiva.
Pietro Grasso, nella sua prima uscita pubblica da presidente del Senato (un dibattito sull'emergenza sicurezza a Roma), ha raccontato per la prima volta le tappe del mancato attentato di Monreale organizzato da Riina per oliare "la famosa trattativa" che stava segnando il passo.
Allora Totò Riina intervenne e disse, "ci vorrebbe un altro colpettino", e quel "colpettino ero io - ha spiegato Grasso - diventato oggetto della trattativa Stato-mafia". Quindi si è soffermato sulla vera storia raccontando dettagli del mancato attentato: "Non si riusciva a capire chi fosse il giudice che sta a Monreale che doveva subire l'attentato. Io fui chiamato da uomini della Dia per un colloquio investigativo per vedere se riuscivo, come palermitano a individuare il nome del magistrato; quando entrai nel luogo segreto mi presentarono al collaboratore di giustizia come dott. Grasso, e questi si dà una manata sulla fronte e dice 'lui è, lui è', e non riusciva più a raccontare perché davanti aveva la vittima designata. Io lo spingevo per farlo parlare, una scena kafkiana... poi cominciò a raccontare la storia, ossia che si era preparato un attentato in una stradina di Monreale: "lì ci stava effettivamente la famiglia di mia moglie e c'era mia suocera malata che io andavo a trovare molto spesso".

"Lui racconta che avevano ideato l'attentato mettendo l'esplosivo in un tombino coperto da un Fiorino Fiat con il fondo tagliato per lavorare senza essere visti. Poi si è posto il problema del telecomando perché lì davanti c'era una Banca e temevano che il sistema di allarme potesse influenzare il telecomando... Qualche volta la Banca fa qualcosa di positivo (ha ironizzato Grasso)". "Allora vanno a Catania a prendere un telecomando più potente (per le dighe) e sulla strada del ritorno vengono pure fermati da una pattuglia della polizia ma nessuno si accorge di niente. Dopo qualche tempo viene arrestata tutta la banda in un blitz che coinvolge anche lo stesso La Barbera e gli altri che poi si misero a collaborare".
Quindi l'arresto di Riina nel'93, la morte della suocera e il conseguente stop alle visite di Monreale. "Questa è la storia di come la vita è fatta di coincidenze. Per fortuna - ha concluso sorridendo - sono  qui a raccontarlo".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

18 marzo 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia