Giusto per ricordare... Il 24 novembre del 2011 chiudeva la Fiat di Termini Imerese
Sono passati due anni e il silenzio intorno all'avvenire dei lavoratori è sempre più assordante
L’ultimo giorno di lavoro alla Fiat di Termini Imerese (Palermo) fu il 24 novembre del 2011. Domenica, per non dimenticare quella data che sancì la chiusura della fabbrica e aprì il lungo calvario dei lavoratori alle prese con la cassa integrazione, Fim Fiom e Uilm hanno organizzato un sit-in nella cittadina del palermitano.
A distanza di due anni dall’abbandono del Lingotto il rischio di licenziamento per i lavoratori della fabbrica e dell’indotto, oltre 2mila tute blu, ogni giorno è sempre più vicino. Infatti il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico, ha ancora convocato le parti istituzionali (Regione, Comune e Provincia) per rinnovare l’accordo di programma che scade a fine anno e le poche aziende che hanno manifestato interesse non hanno presentato piani industriali e, comunque, coprirebbero un quarto del bacino dei dipendenti di Fiat e indotto.
"In questa vertenza il peggio deve ancora arrivare - ha detto Vincenzo Comella, segretario della Uilm di Palermo - e quindi non possiamo pensare di fare da soli la battaglia, ma unire le forze con chi ha voglia di spendersi per questa causa, gruppi politici e non". Il leader sindacale ha ricordato come dal 2009, quando l’ad di Fiat Sergio Marchionne annunciò la chiusura di Termini Imerese a Palazzo Chigi "sono passati più di quattro anni e tutti tentativi di reindustrializzazione sono andati male". Allora per il segretario della Uilm di Palermo è "opportuno ognuno per la propria parte, sindacale e politica richiedere un urgente incontro al presidente del consiglio perché è necessaria una assunzione di responsabilità".
- E' il dopo Fiat (Guidasicilia.it, 25/11/11)