Gli aeroporti di Catania e Comiso, insieme
Una sola società di gestione per amministrare gli scali di Fontanarossa e Pio La Torre
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Tecnicamente si chiama "fusione per incorporazione", in pratica ci sarà una sola società che gestirà gli aeroporti di Catania e Comiso.
Inizia a prendere corpo il progetto che il governo Musumeci ha auspicato già 4 anni fa: creare in Sicilia solamente due società (una orientale e una occidentale) per la gestione dei sei scali dell'Isola: Palermo, Catania, Trapani, Comiso, Pantelleria e Lampedusa.
Nella foto da sinistra: Torrisi, Pogliese, Musumeci, Schembari e Dibennardo
L'annuncio è stato fatto dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa al PalaRegione di Catania. All'incontro con i giornalisti, presenti anche gli amministratori delegati della Sac (società di gestione dell'aeroporto di Catania), Nico Torrisi, e della Soaco (che gestisce lo scalo di Comiso), Rosario Dibennardo, i sindaci di Catania, Salvo Pogliese, e di Comiso, Maria Rita Schembari e il presidente del Collegio dei questori dell'Ars, Giorgio Assenza.
"La strategia aeroportuale siciliana che il mio governo immagina - ha spiegato Musumeci - richiede inevitabilmente una razionalizzazione dei costi, oltre al miglioramento dei servizi offerti dalle società che gestiscono gli aeroporti dell'Isola. Quello di oggi è il primo passo verso questo obiettivo: favorire la creazione di una società unica per realizzare una concreta sinergia tra gli scali, valorizzando così i diversi territori in un'ottica di sviluppo economico e turistico. Solo in questo modo si potrà affrontare il mercato, pesantemente danneggiato dalla crisi dovuta alla pandemia: in fondo l'unione fa la forza. Speriamo che l'esempio di oggi possa essere da stimolo alle società aeroportuali della Sicilia occidentale per un'iniziativa analoga in quegli scali".
"L'aeroporto di Comiso - ha continuato Musumeci - ora diventa funzionale a quello di Catania, per le note vicende legate ai capricci del nostro vulcano, ma anche per una serie di accorgimenti che consentono di portare nell'area ragusana, una parte di utenza del nisseno e dell'agrigentino per decongestionare i due grandi aeroporti di Catania e Palermo, e dare vitalità agli altri scali minori, anche nell'ambito del movimento cargo e merci".
"Finalmente - ha affermato l'ad della Sac, Nico Torrisi - è stata trovata una quadra per la fusione delle due società di gestione, grazie al supporto di tutti i soggetti interessati a questa operazione. Per noi è stato semplice: abbiamo, infatti, registrato una convergenza tra le indicazioni del presidente della Regione e la volontà dei nostri soci. Insomma, ci siamo trovati sullo stesso binario. Lo scalo ibleo è per il nostro territorio molto importante, e lo sarà ancora di più con l'apertura della Catania-Ragusa, anche perché ci permetterà di affrontare la crescita del numero di passeggeri. Nonostante la pandemia, infatti, nel 2021 Catania ha raggiunto oltre sei milioni di transiti, un numero molto simile a quello che ho trovato quando mi sono insediato e che, in tre anni, siamo riusciti a portare a oltre 10 milioni".
"Questo progetto - ha aggiunto l'ad della Soaco, Rosario Dibennardo - è l'unico che potrà consentire all'aeroporto di Comiso di guardare al futuro. Nell'ottica di un aumento complessivo dei passeggeri sulla destinazione sud-est, sappiamo che grazie a questa scelta saremo nelle condizioni di realizzare un miglioramento significativo sia delle due infrastrutture sia dei servizi aeroportuali. Portiamo avanti anche una visione condivisa con il presidente Enac, Pierluigi Di Palma che ha da sempre visto nella rete aeroportuale Catania-Comiso quello che ha già definito l'hub del Mediterraneo".