Gli ambientalisti all'Ars per dire "no" alle trivelle
Associazioni chiamate a raccolta dal presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino
Stop alle trivellazioni nel canale di Sicilia, una delle aree più ricche di storia e di diversità biologiche del Mediterraneo. E' con questo obiettivo che il presidente della commissione Ambiente dell'Ars, il deputato del Movimento Cinque Stelle, Giampiero Trizzino, ha chiamato oggi a raccolta associazioni ambientaliste, autorità ed esperti per un’audizione pubblica. Un'iniziativa di cui si è fatta promotrice Greenpeace che ha già raccolto le adesioni di 49 sindaci siciliani, del precedente governo regionale e di numerose associazioni di categoria e di quasi 60 mila cittadini che non ci stanno alle incursioni in mare alla ricerca di idrocarburi. All'incontro partecipano anche rappresentanti del Wwf e di Legambiente.
Il prossimo passo consiste nel trovare il consenso della nuova Giunta di Governo, guidata da Rosario Crocetta: "In questa fase - sostengono gli ambientalisti di Greenpeace - è importante che la nuova giunta regionale confermi al più presto l’opposizione della Regione Sicilia a questi progetti che mettono a rischio non solo l’ambiente, ma anche l’economia delle comunità locali. E’ importante creare un fronte comune contro questa minaccia e rilanciare una discussione pubblica e informata sui temi dell’energia, del cambiamento climatico e della protezione del mare".
Il no alle trivellazioni è stato espresso in modo trasversale dalle forze politiche nei giorni scorsi, anche per quanto riguarda la zona del Valle del Belice e della Valle dell'Irminio, nel ragusano. Per quanto riguarda il Belice una interpellanza del Partito Democratico firmata dal presidente del gruppo Pd all’Ars, Baldo Gucciardi e dai parlamentari, Antonella Milazzo e Fabrizio Ferrandelli, ha fatto proprie le priorità e le istanze dei 17 comuni interessati. "Il presidente Crocetta deve assolutamente sospendere il procedimento di rilascio dei permessi di ricerca - sostengono gli esponenti del Pd - almeno per il tempo necessario ad acquisire tutti i dati necessari a fugare i timori circa il rischio di un possibile collasso delle falde accompagnato da fenomeni tellurici. Ed è in ogni caso inderogabile - aggiungono - aprire un tavolo di confronto con le popolazioni locali, attualmente all’oscuro circa il programma di perforazione, le conseguenze e i possibili vantaggi per l’economia dell’area".
E contro le perforazioni nella Valle dell'Irminio si leva la voce del deputato de La Destra Nello Musumeci: "Si rischierebbe, fra l'altro, di perdere la sorgente Mussillo, che in termini di portata, con i circa 500 litri al secondo, è la più importante della zona, garantendo l'irrigazione di oltre tremila ettari di terreni nel territorio di Scicli". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]