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Gli ammutinati del Fatima II

E' giallo sulla scomparsa del motopesca siracusano partito da Portopalo e di cui si sono perse le tracce

16 luglio 2012

E' un vero e proprio giallo quello della "sparizione" del Fatima II, un peschereccio partito da Portopalo di Capo Passero (Siracusa), di cui ieri alle 13:00 l'armatore ha denunciato la "scomparsa" alla capitaneria di porto di Siracusa: "non ne abbiamo più notizie da venerdì alle 19:00", ha spiegato.
Alla scomparsa del motopesca si aggiungono tre marittimi salvati su due zattere alla deriva e un comandante di cui si sono perse le tracce.

A bordo del Fatima II, 4 italiani, tra cui il comandante, 2 egiziani e un tunisino. Accertato che non si trattava di un sequestro da parte libica, sono state allertate le guardie costiere greca, libica, maltese, tunisina ed egiziana ma alle 16:00 è arrivato il primo colpo di scena: uno dei 3 marittimi italiani è riuscito a contattare telefonicamente un familiare spiegando di essere con i due colleghi su due zattere di salvataggio in un punto imprecisato del Mediterraneo. Quindi, una delle prime ipotesi è stata che gli altri tre marinai, tutti stranieri, si siano ammutinati fuggendo con l'imbarcazione.
L'aspetto più inquietante è però dovuto al fatto che i naufraghi hanno sentito degli spari e non hanno più visto il comandante, Gianluca Bianca. I tre sono stati poi minacciati e costretti ad abbandonare il peschereccio. Gli inquirenti non escludono che il comandante possa essere stato ucciso, anche se si spera che possa essere 'semplicemente' trattenuto a bordo.

Secondo una prima ricostruzione del Comando generale delle Capitanerie di Porto, il proprietario del motopesca Fatima II si è recato intorno alle 13:00 alla Guardia costiera di Siracusa dicendo che non riusciva più a contattare l'imbarcazione, impegnata nella pesca a 95 miglia dalle coste libiche. In breve, grazie alle tracce digitali del telefono le zattere sono state individuate, al largo di Creta: è stata una nave ellenica, la Lng Leo, la prima ad avvistarle e a coordinarne il soccorso da parte di una motovedetta. Una volta a bordo però i tre hanno raccontato una storia ricca di misteri: erano impegnati in un attività sotto coperta - hanno detto - quando hanno sentito delle voci concitate e degli spari; saliti e forzato il portello trovato chiuso, sono stati insultati e minacciati dai tre colleghi stranieri che li hanno "scaricati" sulle zattere. Del comandante, nessuna traccia.
Gli inquirenti sospettano che possa esserci stata una lite a bordo del motopesca tra il comandante italiano e i tre stranieri. Questi si sarebbero quindi impossessati dell'imbarcazione, che ora è ricercata da tutte le guardie costiere dell'area, in particolare quella egiziana, poiché si sospetta che i tre possano essere diretti in Egitto.
Il sindaco di Portopalo di Capo Passero, Michele Taccone, che è anche uno dei componenti del pool di consulenti tecnici e fiscali della motobarca, non si è sbilanciato su ciò che potrebbe essere successo a bordo: "Sembra essere un ammutinamento", ha affermato.

Intanto, sono ancora in corso le ricerche del Fatima II di cui al momento non si ha nessuna notizia, così come non si sa nulla del suo comandante. Le autorità di tutti i Paesi rivieraschi del Mediterraneo sono state allertate dalla Guardia costiera che ha fornito anche i numeri delle utenze telefoniche che potrebbero essere in uso ai tre componenti stranieri dell'equipaggio. Sulla vicenda la procura di Siracusa ha aperto un fascicolo.

Stamane, davanti alla caserma della Guardia costiera di Siracusa diversi amici, conoscenti e familiari del comandante del Fatima II. "Lo avevo sempre detto a mio marito di non fidarsi di quei marinai. Ma lui mi rispondeva che non era semplice trovare dei marittimi da imbarcare e che in ogni caso si doveva andare per mare per portare il pane a casa". Non ce la fa a frenare le lacrime Monica Patania, la giovane moglie di Gianluca Bianca. "L'ultima volta che avevo sentito Gianluca al telefono era stato giovedì scorso - ha continuato Monica Patania - Era tranquillo, nulla sua voce non c'era nulla che lasciasse trapelare la minima preoccupazione. Qualsiasi cosa sia accaduta sarà accaduta dopo. Poi il prolungato silenzio, che per lui non era abituale, mi ha fatto nascere i primi sospetti". La moglie del comandante elogia lo sforzo della Capitaneria di porto: "Stanno facendo veramente di tutto per riuscire a venire capo della situazione - ha concluso - ma io sono pessimista".

Visibilmente provata è anche Antonina Moscuzza, mamma di Gianluca Bianca: "Non so dire cosa possa essere accaduto - afferma - ma voglio al più presto avere notizie di mio figlio. Luca è un comandante esperto, anche se giovane. Per lui il mare è davvero tutto. Aveva appena 8 anni quando per la prima volta è andato a pescare con mio fratello. Gli studi, infatti, non li ha completati, contro il nostro volere, proprio perché voleva andare per mare. So cosa vuol dire andare per mare, cosa vuol dire avere i tuoi cari che fanno miglia e miglia per portare un po’ di pane a casa: mio nonno e mio papà erano pescatori".
Marcello Bianca, padre del comandante, è uomo di poche parole e la pensa come la nuora: "Lo avevo detto a Gianluca di non fidarsi di quelle persone - ha commentato -. Avrei preferito pagare perché restassero a terra piuttosto che portarli in barca. Ma lui la pensava in maniera diversa".

Anche Giovanni Maiorana, proprietario del "Fatima II" segue in capitaneria l'evolversi della vicenda. "Attendiamo notizie che però non arrivano - ha spiegato - Anche la voce che si era sparsa di un possibile avvistamento della barca nei pressi del porto di Bengasi si è rivelata frutto di un equivoco. Siamo impotenti ma non possiamo per ora fare altro che aspettare e sperare che tutto si risolva presto e per il meglio".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it, Corriere del Mezzogiorno, Adnkronos/Ign]

 

 

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16 luglio 2012
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