Gli appalti dell'aeroporto Falcone-Borsellino nel mirino dei magistrati

L'udienza di convalida dell'arresto si è tenuta questa mattina. Roberto Helg, ex presidente della Camera di Commercio e numero due della Gesap, la società che gestisce l'aeroporto del capoluogo, in carcere da lunedì con l'accusa di estorsione aggravata, si è trovato faccia a faccia coi suoi accusatori e col gip Angela Gerardi per l'interrogatorio di garanzia.
Sentito, subito dopo la "visita" dei carabinieri, che lo hanno sorpreso con 30 mila euro in contanti e un assegno di 70 mila, appena ricevuti dal pasticcere Santi Palazzolo a cui aveva chiesto una mazzetta, ha prima negato tutto. Poi, seppure adducendo il pretesto di necessità economiche, ha ammesso quella che gli inquirenti considerano una vera e propria richiesta di pizzo.

Ma non solo. Ai magistrati che lo hanno interrogato fino a notte inoltrata Helg ha fatto intravedere l'esistenza di un sistema corruttivo generalizzato nella gestione degli appalti dello scalo siciliano. Le parole dell'ex presidente, cacciato dalla Camera di Commercio, confermerebbero vecchi sospetti della Procura che, sui passati vertici del "Falcone-Borsellino", indaga da mesi. Al centro degli accertamenti "strani" ritardi nell'esecuzione dei lavori appaltati dal vecchio cda che avrebbero fatto lievitare i costi delle opere.
Quattro persone - il direttore generale della Gesap, Carmelo Scelta, l'ex ad Giacomo Terranova, l'ex responsabile degli Affari generali Vincenzo Petrigni e il responsabile unico di diversi procedimenti di appalti, Giuseppe Listro - sono state iscritte nel registro degli indagati per associazione per delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio.

Tanti i punti in comune tra la vicenda del commerciante taglieggiato, costretto da Helg a pagare per avere il rinnovo del contratto di affitto del locale che ha adibito a negozio, e la vecchia inchiesta sugli appalti: a partire da uno dei personaggi coinvolti, Carmelo Scelta. A lui, come lo stesso Palazzolo ha raccontato ai carabinieri, si sarebbe rivolto il pasticcere, nelle more del rinnovo, per capire cosa era accaduto della sua richiesta di proroga del contratto di locazione, fatta ad agosto.
"Il 19 febbraio, dopo un mio sms, - ha raccontato Palazzolo agli investigatori - Scelta era venuto nella mia pasticceria di Cinisi per discutere dei problemi relativi al rinnovo del mio contratto. Disse che io pago il 7 per cento sugli incassi, mentre il gestore unico dell'aeroporto per i servizi di ristorazione paga il 18,27 per cento. Questo divario, a suo dire, aveva determinato malumori all'interno del consiglio di amministrazione della Gesap. Scelta mi spiegò pure che Helg si era lamentato per i mancati introiti della società. Gli chiesi cosa dovevo fare, anche perché in più occasioni Helg mi aveva detto di essere mio amico. Fu a quel punto che Scelta mi consigliò di andargli a parlare".

Sarebbe stato Scelta, a dire del commerciante, a indirizzarlo da Helg: su questo aspetto stanno indagando i carabinieri. L'ex presidente di Confcommercio, poi, in più incontri ha ricevuto il pasticcere prospettandogli la soluzione ai suoi problemi: centomila euro in cambio del rinnovo alle vecchie condizioni. Soluzione che avrebbe fatto risparmiare alla vittima 50 mila euro.
Solo che Palazzolo, invece, di pagare è andato ai carabinieri che l'hanno imbottito di microspie e hanno registrato l'ultimo colloquio con Helg e la consegna dei soldi. "Ha compiuto un gesto normale - dice Piera Palazzolo, sorella del pasticcere - che però viene interpretato come un evento eccezionale".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]