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Gli assurdi retroscena nella crisi della Compagnia aerea ''Volare Group''

Pubblichiamo alcune dichiarazioni dell'ex amministratore delegato di ''Volare''

24 novembre 2004

Emergono anche aspetti curiosi nella drammatica escalation dei giorni scorsi nella crisi finanziaria del gruppo Volare: i piloti degli aerei negli ultimi tempi erano infatti costretti a viaggiare con il denaro in contanti per pagare la benzina e i servizi aeroportuali, dal momento che i fornitori avevano bloccato il credito.
A confermare la voce, raccolta tra i dipendenti, è l'ex amministratore delegato Andrea Molinari in una conversazione con l'Ansa, in cui invita però ad andare oltre questo 'gossip' e a capire le cause di una gestione aziendale che a suo giudizio è stata ''quanto meno non opportuna''.
''Si è arrivati anche a questo - ha detto -, ma il punto è capire perché vi si è arrivati. Capire la causa per cercare di salvare i 1.400 posti di lavoro e anche i soldi degli azionisti nuovi che sono entrati e in qualche modo sono stati raggirati''.

Negli ultimi mesi i piloti viaggiavano, gli è stato chiesto, con una valigetta con il denaro per la benzina? ''E' un fatto che è accaduto - afferma Molinari -, ma c'è da dire che è un fatto che accade tutte le volte che le aziende hanno problemi di pagamento. Ci sono aeroporti stranieri che dicono 'o mi paghi in contanti o non ti dò il servizio': Ho sentito varie compagnie che viaggiavano con i soldi in mano, non sempre per colpa della compagnia stessa. Certe volte succede in certi Paesi, che magari affermano che non sei regolare con il pagamento quando magari sono loro che non hanno registrato i pagamenti''. ''Nel nostro caso era successo per mancanza di onoramento di pagamenti - concede però Molinari -. Può accadere nella vita di una compagnia aerea: non è un settore facile. Ma questo è più un gossip che altro''.

Circa l'origine della crisi Volare, ''la causa la chiarirà chi ha aperto un'indagine - afferma Molinari -. E' chiaro che alle spalle c'è una gestione quanto meno non opportuna. Una compagnia aerea va gestita da gente che ha esperienza di gestione di compagnie aeree, che sa che ci sono ad esempio dieci regole e applica dieci regole. Se questo non è stato fatto per malizia o per ignoranza, lo appurerà poi qualcun altro''.
E non finisce qui. La società sarda che gestiva il call center delle prenotazioni del gruppo Volare, controllata con circa il 72% dal vettore, prendeva al contempo le prenotazioni per il neonato vettore concorrente MyAir.com. MyAir è il marchio di My Way Airlines, l'azienda milanese presieduta dall'ex ministro dei Trasporti Carlo Bernini, il cui direttore generale (in predicato di diventare a breve a.d.) è Merrick Adelstein, l'ex consigliere ed ex direttore finanziario della stessa Volare. ''Un conflitto di interessi pazzesco'', secondo Molinari. Lo stesso Molinari spiega tra l'altro di essersi accorto quasi da subito della mancanza del controllo di gestione di Volare (in cui è entrato il 15 luglio per andarsene il 20 ottobre). Riferisce ad esempio degli alti prezzi per l'affitto di aerei che la società versava in anticipo su un monte ore poi non rispettato alla spagnola Lte, nel cui cda figurava anche la dirigente Volare responsabile del controllo di gestione.
Una complessa ricostruzione, che a suo giudizio suggerisce quanto meno un problema di conflitti di interesse. E' per questo che risulta curioso il ruolo svolto da Adelstein. ''E' un ragazzo americano che ho incontrato una sola volta a Londra - spiega Molinari rispondendo al riguardo – non conosco minimamente la persona. Il giudizio a freddo, lucido è: non so chi sia, però questo personaggio quando ha dato le dimissioni dalla Volare Group si è ben guardato dal dare le dimissioni da consigliere di amministrazione, e se non erro proprio da amministratore delegato, della società del call center e di cui Volare Group è proprietaria al 72-73%''.

Quanto a MyAir, ''è solo un marchio - dice - non mi stupirei che poi dietro comparisse Lte, ma è un'idea''. Ancora sulla società che gestiva il call center di Volare. ''Si tratta di quella società in Sardegna - spiega Molinari - che ha avuto la faccia tosta di mettere in mora, di mandare una lettera a Volare in cui sosteneva che qualora non avesse pagato con i termini dovuti avrebbero sospeso il servizio: questo è un conflitto di interessi pazzesco. La stessa società funge da call center per la MyAir.com. E' una cosa veramente assurda''. Circa le sorti degli 80 milioni versati in primavera dai nuovi soci di Volare, Molinari indica soprattutto i fornitori. ''Evidentemente - spiega - già all'epoca i fornitori dovevano essere pagati: i proprietari degli aeroplani, gli aeroporti, l'ente Eurocontrol, che è quello a cui si pagano le tasse di sorvolo, le benzine, soltanto questo erano evidentemente cifre molto importanti che sono andate immediatamente a bruciare quella cassa''. ''I fornitori - conclude - dicevano 'o mi paghi o non ti do più il servizio'. Se non si paga il fornitore di catering si può viaggiare senza dar da mangiare o senza bere, ma senza benzina non si vola, se non si pagano gli aeroporti non fanno fermare l'aereo, se non paghi l'Eurocontrol non ti fa proprio sorvolare i cieli, per cui c'è poco da fare''. 

Fonte: Siciliatravel.com

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24 novembre 2004
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