Gli astensionisti di Gioisa Marea (ME) sono riusciti a smuovere i detriti della frana che li aveva isolati

A causa di una frana avvenuta il 19 novembre 2007 che aveva bloccato la Statale 113, gli abitanti di Gioiosa Marea erano rimasti isolati. Nel corso dei tre mesi trascorsi, né la Regione Siciliana, né l'Anas, né tanto meno la Protezione civile, hanno voluto prensdersi l'incarico di togliere i detriti di quella frana e finalmente liberare i cittadini del piccolo comune della fascia tirrenica messinese. Questi, allora, per protestare si sono riuniti in un comitato spontaneo e hanno deciso di restituire in massa le tessere elettorali e di astenersi dal voto, sia alle politiche sia alle amministrative (leggi).

“E' un modo - hanno spiegato i promotori del comitato -, per richiamare l'attenzione delle istituzioni e inchiodarli alle loro responsabilità attraverso una protesta civile, ma forte".
Protesta che ha sortito i suoi effetti: la mobilitazione, infatti, per il momento si ferma alla luce della proclamazione dello stato di calamità natura da parte della Regione. Un passaggio che permetterà alla Protezione Civile di iniziare i lavori di sgombero della strada e di messa in sicurezza del costone roccioso che sovrasta la Statale. Ieri pomeriggio il comitato, guidato da tre donne, ha fatto il punto sulle iniziative portate avanti sino ad oggi ed ha preannunciato anche la predisposizione di una relazione redatta da due geologi di Gioiosa Marea nella quale è rappresentata chiaramente la situazione di pericolo rappresentata dal dissesto idrogeologico lungo tutto il costone che da Capo Skino giunge sino a Calavà.

[Foto da www.flickr.com]