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Gli Atenei promossi e quelli bocciati dalla Gelmini

Inizia la ''rivoluzione universitaria'' del ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini: più risorse agli atenei virtuosi

25 luglio 2009

Più risorse agli atenei virtuosi, fondo premiale del 7% e tagli al 20% dei corsi inutili. Sono queste alcune delle novità contenute nel 'pacchetto Università' approvato ieri dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro Mariastella Gelmini.
Il provvedimento, si legge in una nota ministeriale diffusa ai giornalisti in sala stampa prima della conferenza della Gelmini, prevede che il 7% del Fondo di finanziamento ordinario, cioè 525 milioni di euro, venga distribuito in base alla qualità della ricerca e della didattica delle università. In particolare, i due terzi di questo fondo vengono assegnati in base alla qualità della ricerca, mentre un terzo alla qualità della didattica.
Prende il via, dunque, il nuovo sistema di valutazione delle università italiane, grazie al quale "saranno premiati gli atenei più virtuosi sulla base di criteri riconosciuti e valutati positivamente dalla CRUI". Inoltre, verrà "avviata una più coerente razionalizzazione dei corsi di laurea con un taglio di quelli inutili. Negli ultimi mesi sono stati già tagliati il 20% dei corsi inutili e con questo provvedimento sarà possibile ridurli ulteriormente".

L'Anvur (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca), la nuova Agenzia il cui regolamento è stato approvato in prima lettura ieri mattina dal Cdm, valuterà la qualità degli atenei e degli enti di ricerca. Le rilevazioni prodotte, spiega una nota del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, saranno determinanti per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario alle università e agli enti di ricerca che raggiungeranno i risultati migliori. Il regolamento approvato rende l'Anvur più autonoma rispetto a quanto previsto nella precedente legislatura. Il presidente e il comitato di selezione che individuerà i membri del Consiglio direttivo saranno nominati infatti dal presidente della Repubblica e non più dal governo. La nuova Agenzia sostituisce e unifica i due comitati di valutazione attualmente esistenti: il Cnvsu (che valuta le università) e il Civr (che valuta la ricerca).
L'Anvur valuterà quindi l'efficienza e l'efficacia dell'attività didattica sulla base di standard qualitativi di livello internazionale, anche con riferimento ai livelli d'apprendimento degli studenti e del loro inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, valuterà le strutture delle università e degli enti di ricerca, i corsi di studio universitari, i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione, la qualità e i risultati dei progetti ricerca, così come l'acquisizione di finanziamenti esterni, l'attivazione di rapporti di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati.
Ogni anno l'Anvur redigerà un rapporto sullo stato del sistema universitario e della ricerca che sarà presentato al ministro e trasmesso al presidente del Consiglio dei Ministri, al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) e al Parlamento. L'Agenzia sarà composta dal presidente, da un Consiglio direttivo e dal Collegio dei revisori dei conti. Tutti resteranno in carica per 4 anni e non potranno essere nuovamente nominati.
Il Consiglio direttivo determinerà le attività dell'Agenzia, i criteri e i metodi di valutazione. I suoi componenti saranno nominati dal presidente della Repubblica, su proposta del ministro che sceglierà i membri da un elenco definito da un comitato di selezione. Questo comitato sarà composto da cinque membri designati rispettivamente dal ministro, dal segretario generale dell'Ocse, dal presidente dell'Accademia dei Lincei, dello European Research Council e dal Consiglio nazionale degli studenti.

"Per la prima volta in Italia - si legge nella nota del Miur - il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha assegnato una parte dei fondi destinati alle università sulla base di nuovi criteri di valutazione della qualità". Da una prima analisi della situazione emerge che l'Università di Trento, i Politecnici di Milano e di Torino sono tra le università migliori in base ai nuovi parametri. Hanno ottenuto meno finanziamenti invece 27 Università che non hanno gli standard qualitativi previsti.
Molte le università del Centrosud 'promosse': Roma Tor Vergata, l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. In particolare, Trento ottiene 6 milioni in più, il politecnico di Milano 8, Bologna 5, Padova 4. Un altro drappello, altrettanto nutrito, di atenei ha invece ottenuto meno finanziamenti perché al di sotto degli standard qualitativi previsti. A guidare gli "inadempienti" è l'ateneo di Brescia con buona pace del ministro Gelmini che proprio lì ha studiato. Tra le università che dovranno rimboccarsi le maniche per recuperare terreno ci sono anche due atenei della Capitale - La Sapienza e Roma Tre - e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). In fondo alla classifica si piazzano, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso.
Dal 29 luglio i dati e le valutazioni saranno pubblicate sul sito del Ministero.

Altri effetti ipotizzati nel provvedimento, sono la limitazione alla frammentazione degli insegnamenti attraverso definizione del numero minimo di crediti (6) per esame, l'eliminazione degli ostacoli di natura organizzativa e formale alla mobilità degli studenti, determinati da una eccessiva eterogeneità dei regolamenti didattici degli atenei, il potenziamento dell'efficacia valutazione interna, prevedendo una composizione dei Nuclei di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna, la limitazione del numero di crediti extrauniversitari che ogni ateneo può riconoscere.
Per quanto riguarda il reclutamento dei professori universitari, le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accade ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Per il reclutamento dei ricercatori, invece, le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale. [Adnkronos/Ing]

- La sesta Università d'Italia (Guidasicilia.it, 07/07/09)

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25 luglio 2009
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