Gli effetti dell'indulto sembrano ormai lontani nel tempo... Le carceri del nostro Paese tornano a riempirsi
Tornano a riempirsi le carceri del nostro Paese e gli effetti dell'indulto sembrano ormai lontano nel tempo: dei poco più di 43.000 detenuti che le carceri italiane possono ospitare si è tornati a quasi 50.000.
Ad affermarlo è un'inchiesta de 'Il sole 24 Ore' pubblicata nei gironi scorsi e nella quale si espongono alcuni dati desunti dal Ministero della Giustizia e si parla di nuova emergenza.
A causare questo 'pesante' rientro, la propensione a delinquere di almeno di un terzo dei beneficiari del provvedimento di clemenza, e quindi recidivi se è vero, rileva il quotidiano, che tra il 2006 (quando più si è fatto sentire l'effetto dell'indulto) e il 2007, le presenze negli istituti di pena sono passate da 39.005 a 48.693, con aumento di circa 10.000 detenuti, buona parte dei quali era uscita per i 3 anni 'abbuonati'. Tra le criticità messe in luce dal quotidiano, le carceri di Dozza a Bologna e San Vittore a Milano: nel primo a fronte di 483 unità come capienza, alla fine del 2007 si è arrivati a 1.056; nel secondo, che ne può ospitare 702, siamo giunti, alla stessa data, a 1.102; tra i meno disastrati, Regina Coeli a Roma (capienza 907 e numero di detenuti a fine 2007, 830) e Pagliarelli a Palermo (999, con 876 presenti).
Il Ministero della Giustizia, si legge ancora nell'inchiesta (corredata da tabelle regione per regione), ha avviato nel frattempo un piano triennale di intervento di risanamento e adeguamento delle carceri con un'indagine conoscitiva quasi completata.
Va detto in ogni caso che la situazione esistente nelle carceri italiane - al di la' dei dati pubblicati sull'aumento del numero dei detenuti - delinea una situazione, denunciata dai principali sindacati di polizia penitenziaria come insostenibile, per la quale si chiede da tempo una incisiva riforma.