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Gli esuberi nelle aziende dell'indotto Fiat di Termini Imerese potrebbero essere ricollocati nel mercato

30 maggio 2005

Gli esuberi nelle aziende dell'indotto Fiat di Termini Imerese, si stima che saranno circa 300, potrebbero essere parcheggiati in un ''bacino'' gestito da Italia Lavoro e ricollocati, dopo un periodo di formazione e aggiornamento, nelle aziende in crisi che accetteranno di riconvertire la produzione e per le quali la Regione Siciliana, insieme a Sviluppo Italia, sta lavorando a un piano che preveda incentivi legati alla dichiarazione dello stato di crisi del settore auto.

Il progetto nella sue linee generali è stato presentato venerdì scorso (27 maggio 2005) dalla Regione a Fim-Fiom e Uilm in un incontro al quale erano presenti anche i rappresentanti dell'Associazione degli industriali.
Il 6 giugno la Regione incontrerà, assieme ai sindacati, i responsabili di tre aziende dell'indotto che hanno annunciato il licenziamento dei lavoratori (Imam, Iposas e Valdostana Plastici) e la chiusura degli stabilimenti.
Alla riunione è stata invitata anche la Bienne Sud che ha deciso di ricorrere alla mobilità per 20 dipendenti sugli 81 in organico.

La Regione tenterà di convincere le aziende a ritirare i licenziamenti e ad aderire al progetto di riconversione per consentire ai lavoratori di entrare nel ''bacino'' gestito da Italia Lavoro ed evitare che rimangano disoccupati. Il governo di Totò Cuffaro, inoltre, sta trattando con un pool di 7 banche, alle quali è stato chiesto di rinegoziare i prestiti a breve concessi alle ditte dell'indotto Fiat in crisi.

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30 maggio 2005
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