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Gli ex operai Fiat boicottano il Carnevale termitano

Niente sfilata per la più antica festa in maschera della Sicilia: i lavoratori dell'indotto hanno impedito l'uscita dei carri

11 febbraio 2013

Niente carri alla sfilata di Carnevale di Termini Imerese, il più antico di Sicilia. Il blocco, attuato ieri dagli operai dell'indotto Fiat, ha impedito l'uscita dei carri dai magazzini. A sfilare in piazza Duomo soltanto i gruppi appiedati e le tradizionali maschere.
I circa 350 lavoratori dell'indotto Fiat hanno sollecitato il pagamento della cassa integrazione in deroga, vincolata alla definizione di un accordo quadro regionale. Tutto ciò nonostante ieri mattina sia giunta notizia che la convocazione dell'incontro con le parti sociali sia già fissata per mercoledì prossimo, i lavoratori hanno ritenuto di dover continuare la mobilitazione.

"Una vertenza così lunga e difficile - ha detto Totò Burrafato, sindaco di Termini Imerese - può portare a un'iniziativa di tale portata che purtroppo ha compromesso uno dei momenti centrali del nostro Carnevale. Siamo stati costretti a un cambio radicale del programma della rassegna e di ciò ci scusiamo in primo luogo con i tanti visitatori che avevano premiato la nostra volontà di non rinunciare al Carnevale in un momento di crisi, e in secondo luogo con la nostra comunità che, suo malgrado, è costretta a sopportare le iniziative di lotta di questi lavoratori".
Nel magazzino comunale, dove sono custoditi i carri, c'è stata tensione tra alcuni operai e gli organizzatori del Carnevale.

Roberto Mastrosimone della Fiom ha accusato il sindaco: "Se oggi ci sono stati dei problemi il vero responsabile è Burrafato. Dà la colpa ai lavoratori quando è lui che si era impegnato a sbloccare la cassa integrazione in deroga per gli operai dell'indotto Fiat, senza salario e senza ammortizzatori dal primo gennaio e da quattro anni in attesa di una soluzione per il rilancio dell'area industriale. Invece di attaccare i lavoratori il sindaco si passi una mano sulla coscienza, lui assieme al presidente della Regione aveva promesso di sbloccare i fondi, e non è successo nulla". "Invece di accusare i lavoratori - ha aggiunto Mastrosimone - il sindaco Burrafato si passi una mano sulla coscienza, lui assieme al presidente della Regione aveva promesso di sbloccare i fondi, e non è successo nulla. Si preoccupa dell'evento e non dei lavoratori, probabilmente perchè è già proiettato verso le prossime elezioni amministrative". Mastrosimone avverte che "i lavoratori sono stanchi di sentire annunci e continueranno a protestare nei confronti di chi si è impegnato a trovare soluzioni e non mantiene le promesse".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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11 febbraio 2013
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