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Gli ex Pip, le espulsioni e le contestazioni

Qualcuno sostiene che l'ex Pip milionario non doveva essere espulso...

26 marzo 2014

AGGIORNAMENTO
Rosario Crocetta: "Ex Pip, basta con strumentalizzazioni e falsità" -
"Con la finanziaria del 2013 abbiamo salvato gli ex Pip di Palermo che dovevano essere licenziati poiché era finita la copertura di legge e la costituzione della "Social Trinacria" era totalmente illegale e illegittima. In questi mesi abbiamo svolto un'attività di inserimento progressivo dei precari nel lavoro e contemporaneamente un lavoro di moralizzazione, che ha escluso ricchi e persone coinvolte nella criminalità. Abbiamo sostenuto i Pip bisognosi e che vogliono lavorare e lo continueremo a fare perchè vogliamo aiutare i poveri, ma nessuno si illuda che interromperemo il percorso di moralizzazione e liberazione di tale bacino dalla mafia e dalle clientele".

Ieri, all'ordine del giorno all'Assemblea regionale siciliana c'era l’importante disegno di legge sull'amianto, ma a tenere banco in aula è il caso ex Pip.
Alcuni deputati palermitani, prendendo la parola, hanno chiesto al governo di fermare le espulsioni e di rivedere i procedimenti avviati che hanno portato finora all'esclusione di 200 persone dal bacino di "Emergenza Palermo", che hanno perso il sussidio, alcuni perché con reddito Isee superiore a 20 mila euro, tetto stabilito dalla legge, e altri perché non in possesso dei "requisiti morali e di buona condotta".
Sul pulpito si sono alternati Giuseppe Milazzo (Fi), Vincenzo Figuccia (Fi), Giovanni Greco (Mpa), Totò Lentini (Art.4), Piero Alongi (Ncd).

Giovanni Greco ha parlato di "leggerezza" dell'aula nell'approvazione della norma, in finanziaria, che ha stabilito il tetto del reddito Isee. Secondo Greco il precario espulso dal bacino perché il dipartimento Lavoro ha verificato che aveva un reddito Isee di 150 mila euro e patrimonio di 1,2 milioni "non andava escluso". "Non è una colpa avere sposato una moglie ricca", ha detto il deputato Mpa in aula.
Il parlamentare Antonio Malafarina (Megafono) ha ricordato che "il reddito Isee è un parametro che viene usato dalle famiglie per l'iscrizione degli figli a scuola, per la sanità e per tanti altri adempimenti".
L'assessore regionale al Lavoro Ester Bonafede ha spiegato che "il governo sta solo applicando una norma (reddito Isee) approvata da questo Parlamento e che non era stata presentata dall'esecutivo". Inoltre l'assessore ha chiarito "che il dipartimento sta prendendo a riferimento i redditi del 2013 non interpretando la norma ma applicandola in quanto il progetto Emergenza Palermo è finanziato con i Pac fino al 2014".

L'amministrazione regionale ha deciso di stringere la cinghia sui 3000 precari palermitani, ed erogherà ai Pip solo il sussidio straordinario e lo farà quando i precari non percepiranno più l’Aspi, l’indennità di disoccupazione: la somma destinata a ogni singolo lavoratore calerà dunque da 833 euro nette mensili a 832 euro al lordo delle trattenute con un taglio che secondo i sindacati può arrivare fino al 20 per cento. E ogni volta che i Pip si assenteranno da lavoro, il sussidio sarà sospeso.

E mentre in aula si dibatteva sugli ex Pip, fuori dal Palazzo d’Orleans un centinaio di precari, alcuni dei quali appartenenti all'elenco degli espulsi da "Emergenza Palermo", hanno organizzato un sit-in di protesta davanti per rivendicare il diritto al lavoro.
A capo del sit-in, Mimmo Russo, sindacalista di base e consigliere comunale del Mpa, citato ieri da Rosario Crocetto: "Il consigliere comunale Mimmo Russo prepara una manifestazione per la controriforma del precariato, per fare riassumere, tra gli altri, la propria moglie esclusa dagli elenchi Pip per superamento del reddito. Nessuno si aspetti cedimenti da parte di questo governo che continuerà ad applicare le leggi nazionali e regionali per fare in modo che i veri poveri siano aiutati. La si smetta con questi immorali sostegni a coloro che non ne hanno bisogno, vogliamo aiutare i veri bisognosi".

Russo ha risposto dicendo: "I precari ad oggi non hanno ricevuto un euro, sono stati criminalizzati tutti, il governo ha espulso persino i precari che avevano mostrato la sentenza di assoluzione e ora sono costretti a ricorrere alla giustizia amministrativa con spese legali non indifferenti". "Il governatore mi attacca personalmente? - ha continuato il sindacalista - Sono io che lo sfido. mandi un suo ambasciatore qui in piazza dove ci troviamo tutti a manifestare. Gli offro le dimissioni di mia moglie ma lui porti in cambio un documento che riporta tutti i precari al lavoro". "Le parole del governatore sono un colpo basso personale. Null’altro. Ma io non ho nulla di personale. Siamo in piazza per il diritto dei lavoratori e per la loro dignità. il lavoro di mia moglie non c’entra".

- I "poveri" ricchi (Guidasicilia.it, 15/03/14)

- Ex Pip "poveri ricchi": arrivano i primi "licenziamenti" (Guidasicilia.it, 17/03/14)

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26 marzo 2014
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