Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Gli italiani erano grandi risparmiatori... erano. Secondo l'Eurispes in 5 anni il risparmio è sceso del 40%

11 aprile 2006

Per tradizione sono sempre stati dei grandi risparmiatori, ma adesso gli italiani non riescono più a mettere da parte quote significative del proprio reddito.
Secondo uno studio pubblicato la scorsa settimana dall'Eurispes, negli ultimi cinque anni infatti il risparmio annuo è diminuito del 40%, passando dai 106 miliardi accantonati nel 2001 dalle famiglie ai 64 del 2005. La quota di risparmio è passata negli stessi anni dall'8,9 al 4,8% del Prodotto interno lordo. E' cambiato inoltre il criterio d'investimento: le famiglie si sono orientate soprattutto verso la liquidità, scelta che ha favorito la riduzione di potere d'acquisto e quindi la ulteriore perdita dei risparmi.

Le cause: l'aumento dei prezzi. La caduta della propensione al risparmio delle famiglie italiane è dovuta ''da un lato dalla crescente difficoltà dovuta all'aumento dei prezzi e dall'altro dai numerosi e forti disincentivi che sono sorti ad ostacolare ed a rendere meno appetibile il risparmio''. In particolare la contrazione del reddito (dovuta ad un'inflazione non sufficientemente compensata dagli aumenti dei salari) ha costretto numerose famiglie del ceto medio a dedicare gran parte o la totalità delle entrate ai consumi per mantenere o cercare di non abbassare troppo il proprio tenore di vita.

I crack finanziari e il calo dei tassi. Ma vi sono state anche cause strettamente finanziarie: fra queste vanno ricordate le perdite subite dai risparmiatori a seguito dei default dei bond dell'Argentina, della Cirio e della Parmalat e l'abbassamento dei rendimenti dei Buoni del Tesoro a seguito della riduzione dei tassi di interesse.

La preferenza per la liquidità. A causa della perdita di fiducia nei mercati finanziari e dello scarso rendimento dei titoli di Stato, le famiglie negli ultimi anni hanno quindi decisamente optato per la liquidità, che ha registrato un aumento del 31,2% dal 2001 al 2005. Rilevante è anche la crescita dello stock di biglietti e di depositi a vista (+42% in quattro anni) mentre più contenuto ma pur sempre positivo (+16%) l'andamento degli altri depositi, quelli che, non essendo incassabili a vista, offrono rendimenti maggiori.

Che però si è rivelata un boomerang. Ma aver trattenuto quote crescenti dei propri risparmi in forma liquida si è rivelato un boomerang per le famiglie, osserva ancora l'Eurispes: ogni anno sono stati ''bruciati'' infatti, a causa della perdita di acquisto del denaro, dai 6,4 ai 9,63 miliardi di euro per un totale, nei cinque anni, di oltre trentotto miliardi di euro (38,2). ''Il calcolo - avverte l'Eurispes - riguarda solo i depositi a vista e senza tener conto delle spese di intrattenimento del conto, che, in media, assorbono completamente il tasso di interesse''.

Fonte: Repubblica.it

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

11 aprile 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia