Gli italiani? Un popolo di animalisti! Alle italiche genti la caccia non piace
Secondo gli Animalisti italiani, alla maggioranza dei nostri connazionali non piace la caccia
A pochi giorni dall'apertura ufficiale della caccia in tutte le regioni italiane, gli Animalisti affermano che i favorevoli all'abolizione totale della caccia - si legge in una nota - sono soprattutto donne (75,8%) fra i 18-34 anni (75,2%) e laureati (77,7%), imprenditori, dirigenti (83%) o casalinghe (80%), residenti nel Sud e nelle Isole (76,5%); gli italiani favorevoli alle doppiette, invece, sono i maschi (25,9%) dai 55 anni in su (24,6%) e con basso tasso di scolarizzazione (25,2%), pensionati (25,5%) oppure artigiani/commercianti (25,4%).
Le città da 10 a 30 mila abitanti sono quelle che registrano il maggior numero di abolizionisti (72,9%), mentre i centri più piccoli fino a 10 mila abitanti ospitano i favorevoli (24,3%). Nella nota le associazioni lanciano anche l'allarme 'doppietta selvaggia': ''la caccia – affermano - riapre in una situazione di estrema crisi per l'ambiente e sotto la grave minaccia di 9 proposte di legge (8 del centrodestra ed 1 del centrosinistra), attualmente all'esame della Commissione Agricoltura della Camera, che renderebbero la caccia stessa un'attività senza limiti e sostanzialmente senza regole.
Tali proposte propugnano un gravissimo attacco alla natura e persino alla sicurezza dei cittadini: la possibilità di cacciare a 16 anni, l'allungamento a dismisura dei periodi di caccia (da agosto a marzo) e dell'elenco delle specie cacciabili (inserendo uccelli protetti dall'UE), la liberalizzazione del commercio degli animali (vivi o morti, interi o fatti a pezzi) in 'sagre gastronomiche'; la caccia nei Parchi e nelle Riserve, la revoca dello status di patrimonio indisponibile dello Stato alla fauna e non ultima la depenalizzazione di tutti i reati venatori, cosicché l' uccisione di specie protette ed in via di estinzione non verrebbe più considerata un reato''.
Fonte: Ansa