Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Gli Italiani: un popolo sempre più vecchio. Pubblicati dall'Istat gli indicatori demografici del 2005

26 aprile 2006

L'Italia è uno dei Paesi a più elevato invecchiamento al mondo, mentre ha uno dei più bassi tassi di natalità.
La popolazione italiana è sempre più vecchia: un italiano su cinque ha più di 65 anni. Nel 2050 la percentuale di individui con 65 anni e più potrebbe crescere fino al 34%. Nonostante le donne facciano più figli e l'indice di fertilità continua lentamente a crescere da dieci anni a questa parte, i minorenni rappresentano una quota sempre minore della popolazione italiana: nel '95 era il 18,4%; l'anno scorso sono scesi al 17,1%; secondo le previsioni, nel 2050 si ridurranno ulteriormente al 15,4%.
A rilanciare l'allarme è l'Istat, l'istituto di statistica nazionale che ha reso note nei giorni scorsi le ''stime anticipatorie dei principali indicatori demografici del 2005 a livello nazionale, regionale e provinciale''.
Coloro che hanno 65 anni e oltre, dal 19,5% del gennaio 2005 (contro il 16,5% di dieci anni prima), potrebbero crescere fino al 34% entro il 2050, mentre gli under 18, che alla stessa data dell'anno scorso erano il 17,1% (il 18,4% nel '95), potrebbero ridursi ulteriormente al 15,4%, sempre entro il 2050.

''Non è inverosimile - avvertono i ricercatori - che entro una data non lontanissima per la demografia, l'Italia si ritrovi con un 65enne ogni tre persone e un minore circa ogni sette. E' importante concentrare l'attenzione sugli indizi, anche minimi, che possono suggerire accelerazioni o rallentamenti degli attuali andamenti''.
Tra questi, l'andamento della fertilità. Sembra che nell'ultimo decennio abbia finalmente invertito la tendenza perdurata fino alla metà degli anni '90. Nel 2005 la stima del numero medio di figli per donna è salita ancora: dall'1,33 nel 2004, all'1,34 dell'anno scorso, il livello più alto registrato nel nostro Paese negli ultimi quindici anni: nel '95 la fecondità italiana toccò il minimo storico con un valore di 1,19 figli per donna.
Il recupero della natalità osservato è da attribuire alle regioni del Nord e del Centro, mentre contrariamente ai luoghi comuni, le regioni del Mezzogiorno registrano una diminuzione del numero di figli: da 1,41, a 1,35 figli per donna.

Per l'Istat, poi, l'Italia non è Paese da 'boom' di matrimoni. Le stime sempre riferite al 2005 sulle tendenze demografiche congiunturali, sono stabili rispetto all'anno precedente. Per la fine del 2005 si attendono infatti poco più di 250 mila matrimoni, valore invariato rispetto al 2004 anche in rapporto alla popolazione con un tasso di nuzialità fermo al 4,3 per mille. Anche dal punto di vista territoriale le differenze tra le varie regioni restano le stesse: nel Mezzogiorno si stima una nuzialità più alta (4,8) rispetto al Centro (4,6) e al Nord (3,8). In particolare, Campania (5,4) e Sicilia (4,8), per il Mezzogiorno, e il Lazio (5,2), per il Centro, sono le regioni dove si contrae il maggior numero di matrimoni in rapporto alla popolazione.

Nel 2005, la dinamica naturale ha registrato ancora una volta un dato negativo: i decessi superano le nascite di circa 6 mila unità. Sono nati poco più di 569 mila bambini (sette mila in più rispetto al 2004), mentre i decessi sfiorano le 575 mila unità (28 mila in più rispetto al 2004).
A contrastare gli effetti di una dinamica naturale negativa sopperisce, come ormai da diversi anni, una dinamica migratoria positiva. Sono oltre 300 mila in più gli immigrati presenti nel 2005 sul territorio italiano, con forti differenze a seconda delle regioni dovute alla maggiore forza attrattiva esercitata dal centro-nord.
La crescita totale della popolazione, conclude l'Istat, dipende quasi per intero dal saldo positivo dell'immigrazione. Nel corso del 2005 gli italiani residenti superano leggermente la cifra di 58 milioni 750 mila unità.

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

26 aprile 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia