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Gli omosessuali non possono guidare? E' successo a Catania: la Motorizzazione gli ritira la patente perché gay

Durante la visita di leva si dichiara omosessuale e...

07 giugno 2005

E' successo a Catania, ed è successo ai giorni d'oggi...
Danilo, 23 anni, commerciante, durante la visita di leva ad Augusta dichiara la sua omosessualità.
L'ospedale militare informa la Motorizzazione civile che il giovane non è in possesso dei requisiti psicofisici richiesti e gli viene sospesa la patente di guida in attesa di una revisione all'idoneità.
Danilo, appena non sarà più omosessuale e quindi idoneo al servizio militare, potrà riavere la patente.
Tale decisione Danilo l'ha impugnata davanti al Tribunale amministrativo regionale di Catania che ha accolto la sua richiesta disponendo un'ordinanza di sospensione cautelare in attesa di entrare nel merito del caso.
''L'omosessualità - si legge nell'ordinanza della terza sezione del Tar - non può essere considerata un fatto che fa sorgere dubbi sull'idoneità psico-fisica del titolare della patente di guida''. ''E' evidente - scrivono ancora i giudici - che le preferenze sessuali non influiscono in alcun modo sulla capacità del soggetto di condurre con sicurezza veicoli a motori'' e inoltre ''non può considerarsi una vera e propria malattia psichica, essendo per l'appunto una mero disturbo della personalità'' tanto da ''giustificare l'esonero dal servizio di leva'' ma ''non certo l'adozione di ulteriori misure sfavorevoli''.
Quindi, l'omosessualità di Danilo non gli impedisce di portare la macchina, e vorremmo comunque ricordare ai giudici che l'omosessualità dal 1990 è stata cancellata dall'Oms (l'Organizzazione mondiale della Sanità) dalla lista delle malattie mentali.

L'episodio è stato reso noto dal legale di Danilo, l'avvocato Giuseppe Lipera, che ha reputato l'accaduto ''talmente scandaloso ed offensivo per tutte le coscienze, che ci obbliga a darne la massima divulgazione'' e all'avvio di ''ulteriori iniziative di carattere giudiziario per la tutela del giovane''. Il giovane, infatti, ha chiesto un risarcimento di 500 mila euro ai ministeri dei Trasporti e della Difesa, la causa è stata incardinata al tribunale civile di Catania.

Noi vogliamo credere che l'accaduto sia solo l'esempio di quanta poca attenzione si faccia negli uffici pubblici italiani. Vogliamo credere che sia stato solo l'errore di un dipendente della Motorizzazione e prima dell'ospedale militare. Un incartamento avviato per errore e che ha dato vita e questa spiacevole circostanza.

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07 giugno 2005
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