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Gli operai di Termini Imerese al Festival di Sanremo

Ma le loro non sono canzonette... Calogero Puccia, Antonino Tarantino e Lucia La Placa sul palco dell'Ariston

22 febbraio 2010

Sabato sera sul palco del teatro Ariston, durante la finale del Festival di Sanremo, Maurizio Costanzo ha invitato sul palco tre operai Fiat siciliani. In platea erano seduti il ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani.
I tre operai erano: Calogero Cuccia di 43 anni, oggi ancora dipendente dell'azienda torinese nello stabilimento di Termini Imerese; Antonio Tarantino, 43 anni, è uno dei 16 operai della Delivery & mail, azienda dell'indotto Fiat, che per una decina di giorni sono stati sul tetto di un capannone per protestare contro il licenziamento. La manifestazione di protesta si è conclusa dopo che la Delivery ha ritirato le lettere di licenziamento per tutti i dipendenti, che sono in cassa integrazione e ci rimarranno fino a dicembre del 2011; Lucia La Placa, 40 anni, operaia della Magneti Marelli ha perso il lavoro ed è in mobilità.

Calogero Cuccia, originario di Caltavuturo (Pa) sposato e con tre figli di 13, 14 e 18 anni, lavora nel reparto montaggio e in 22 anni di attività ha assemblato pezzi per la Panda, la Punto e adesso per la Lancia Ypsilon. Anche Antonio Tarantino, di Bagheria (Pa), sposato e con due figli di 8 e 16 anni, ha lavorato dentro la fabbrica  molto tempo, per l'esattezza da 21 anni. Non è mai stato alle dirette dipendenze della Fiat ma ha lavorato per le varie aziende alle quali il gruppo automobilistico ha affidato nel tempo il servizio di manutenzione e pulizia dei cassoni dove vengono raccolti i materiali per l'assemblaggio delle vetture. Non ha più un posto di lavoro, invece, Lucia La Placa, 40 anni a giugno originaria di Collesano (Pa), anche lei sposata e con una bimba di 6 anni. Per 18 mesi, dopo un periodo di formazione, ha lavorato, con un contratto d'inserimento, per la Ergom, poi acquisita dalla Magneti Marelli che opera per Fiat. Assieme ad altre 19 donne, l'operaia si occupava di assemblare diffusori, attività manuale e di precisione. Alla scadenza del contratto Magneti Marelli non ha rinnovato il rapporto di lavoro affidando i compiti a lavoratori maschi.
"In Sicilia trovare un posto di lavoro e difficile - ha raccontato Cuccia - Da lunedì saremo di nuovo in cassa integrazione. Due anni fa ci avevano prospettato il rilancio del nostro stabilimento, ma oggi le prospettive non sono positive. Perdere il posto di lavoro sarebbe una tragedia". Lucia La Placa ha invece raccontato: "Siamo stati buttati fuori. Per una donna non è facile trovare un nuovo posto di lavoro dalle nostre parti. Avrei voglia di un altro figlio, ma oggi è un sogno irrealizzabile". Infine Tarantino ha raccontatao: "Dopo 21 anni io e i miei colleghi pensavamo che il posto di lavoro fosse ormai nostro, adesso aspettiamo di essere reintegrati, ma il futuro è grigio".

"Fiat bisogna che rimanga al tavolo per trovare una soluzione"
aveva esordito dalla platea Pierluigi Bersani, invitato a parlare da Maurizio Costanzo, ma che ha subito interrotto il suo intervento avendo ricevuto una serie di fischi dal pubblico. Fuori dal teatro Bersani ha però detto: "Mi ha fatto molto piacere che siano stati invitati. Perché costringerli a salire sul tetto? Portiamoli a Sanremo. E' molto importante che certi problemi non siano dimenticati nel momento del divertimento e che i problemi non vengano cacciati dalla visibilità".
Sempre dalla platea, ha preso poi la parola il ministro Scajola: "Siamo qui per lo spettacolo, per evadere dalla realtà. Il tema di queste persone sta a cuore a tutti, ma questo è un problema della crisi comune in tutta Italia, da Termini Imerese alla Merloni. L’impegno di tutti deve essere quello di creare uno sviluppo industriale moderno". Per lui alla fine solo applausi della sala.
Quando Costanzo ha ridato il testimone ad Antonella Clerici per la prosecuzione del festival della canzone, Scajola ha lasciato la sua poltrona e per incontrare in una saletta del teatro i tre operai. "Credetemi ho la testa tutto il giorno su questa vicenda, è una trattativa molto difficile, combattere con la Fiat non è facile ma vi assicuro che troverò una soluzione". Queste le parole che Scajola avrebbe rivolto ai tre operai di Termini Imerese nel backstage del teatro Ariston di Sanremo, come hanno riferito alcuni presenti. "Sapete che sono già venuto a Termini Imerese - ha detto il ministro ai tre operai - La Fiat purtroppo non ci sente, abbiamo diverse offerte e possiamo trovare una soluzione per il vostro stabilimento". Scajola ha poi spiegato ai lavoratori di essere appena tornato da Bruxelles per la riunione dei ministri europei dell'Industria e "ho appreso che la Opel sta chiudendo 4 fabbriche". "Se la Fiat non avesse chiuso con Chrysler in due anni sarebbe stata assorbita da un altro gruppo - ha sottolineato il ministro - ma capisco chi ci sta rimettendo le piume siete voi, ma vi garantisco il massimo impegno del governo".
"Siamo molto sconfortati da quanto ci ha detto ieri sera Claudio Scajola dietro le quinte del teatro Ariston. Sentire dire a un ministro che discutere con la Fiat è difficile dà la sensazione che il governo abbia gettato la spugna". Questa la risposta dei tre operai alle parole di Scajola. "Abbiamo detto al ministro che non vogliamo rimanere nel limbo per due anni - ha detto Calogero Cuccia - per questo motivo non è giusto dire che siccome fino a dicembre 2011 la fabbrica di Termini Imerese continuerà a produrre auto allora il governo ha tempo per trovare la soluzione migliore. Vogliamo risposte subito". Per l'operaio le parole del ministro "non sono state rassicuranti. Anzi, quando gli ho chiesto delle 14 proposte giunte al ministero dalla sua risposta ho avuto la sensazione che al momento non ce ne sia una che vada realmente bene".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

- "I nostri due giorni a Sanremo, con dignità" di Pierluigi Pisa (Repubblica.it)

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22 febbraio 2010
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