Gli operai di Termini in agitazione
Oggi è il giorno dell'incontro tra governo Fiat e sindacati. Comella (Uilm): "Vogliamo riprendere in mano la vertenza"
Sciopero alla Fiat di Termini Imerese. Gli operai si sono fermati questa mattina alle 9.30 bloccando gli impianti fino alle 11.30, rimanendo davanti ai cancelli. Altre due ore sono in programma dalle 16.30 alle 18.30, in contemporanea alla riunione al ministero dello Sviluppo, a Roma, tra governo, Fiat e sindacati per esaminare le proposte al vaglio di Invitalia, l'advisor incaricato di valutare i potenziali acquirenti della fabbrica siciliana, che il Lingotto ha deciso di chiudere a fine 2011. Anche i lavoratori delle aziende dell'indotto stanno scioperando per due ore, con sit-in davanti ai cancelli delle rispettive fabbriche.
Tra Fiat e indotto lavorano oltre 2.200 persone, impegnate nell'assemblaggio della Lancia Ypsilon. Secondo Fiom e Uilm la partecipazione allo sciopero è massiccia. "La percentuale si avvicina al 100%", ha detto il segretario provinciale della Uilm, Vincenzo Comella. "La grande risposta dei lavoratori - ha detto ancora Comella - dimostra la preoccupazione per il futuro dello stabilimento e il tavolo di oggi a Roma dovrà tenerne conto".
Il segretario territoriale della Fiom, Roberto Mastrosimone, ha aggiunto: "Dalla riunione di oggi pomeriggio a Roma ci aspettiamo di conoscere i dettagli delle proposte giunte al ministero, per noi la soluzione non può che essere quella del mantenimento dell'auto".
Da domani per i lavoratori della Fiat scatteranno altre due settimane di cassa integrazione, il rientro in fabbrica è previsto per il 3 maggio.
Ma la macchina della protesta non subirà arresti: per giorno 21, infatti, quando il Lingotto presenterà il piano industriale, le tute blu della fabbrica e dell'indotto daranno vita a quella che nelle intenzioni vuole essere un grande manifestazione, con il colvolgimento del comprensorio termitano e degli amministratori locali. "Vogliamo riprenderci in mano la vertenza - ha aggiunto Comella - ci sembra che gli operai siano tenuti fuori dai movimenti in corso in queste settimane e che Scajola e la Fiat abbiano più a cuore un equilibrio di interessi, piuttosto che il futuro dello stabilimento. A questo punto non staremo alla finestra, ma faremo valere le ragioni e le preoccupazioni del sindacato e degli operai".
Specie alla luce delle indiscrezioni rese note nei giorni scorsi dalla Fiom, secondo cui l'impianto che assembla la Lancia Y e che si fermerà il 31 dicembre 2011, quest'anno dimezzerà la produzione, passando da 80 mila a circa 35 mila vetture: uno scenario che prevederebbe sei mesi di cassa integrazione (LEGGI). "Un vero massacro per i lavoratori, inaccettabile", ha chiosato Mastrosimone.
[Informazioni tratte da Ansa, Repubblica.it]
- A Termini qualcosa si muove... (Guidasicilia.it, 07/04/10)