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Gli sbarchi delle feste

L'isola di Lampedusa (Ag) in attesa di una nuova ondata di sbarchi di immigrati. In centinaia in mezzo al mare d'inverno

21 dicembre 2005

Loro ce l'hanno fatta. Il maltempo, che in questi ultimi giorni ha fortemente colpito la Sicilia, non li ha puniti. In 177 sono arrivati sulle coste di Lampedusa, tutti sani e salvi e in buona salute. Sono sbarcati stamani, alle 7.50, tra loro tre donne e alcuni adolescenti.
Il barcone, lungo dodici metri, era stato avvistato intorno alle sette da un motopesca a circa un miglio e mezzo dall'isola, che ha dato subito l'allarme. La Capitaneria di porto di Lampedusa ha così inviato sul posto due motovedette che hanno ''scortato'' l'imbarcazione - una classica ''carretta del mare'' che solo per miracolo è riuscita a non naufragare - fino al porto dell'isola.
Un grosso sbarco avvenuto dopo alcune settimane di tregua, insolito per questo periodo caratterizzato da condizioni meteo non favorevoli, ma come già detto, stavolta il mare e il vento non ha voluto prendere nessuno.

Purtroppo, però, sembra che quello di stamattina è solo l'inizio di una nuova ondata di arrivi. Altre tre imbarcazioni cariche di migranti sono state avvistate a largo delle coste siciliane dalla Guardia costiera. Si tratterebbe di altri due barconi con circa 150 persone ciascuno a bordo (avvistati a Sud di Lampedusa) e di una terza terza imbarcazione con un centinaio di immigrati (avvistata a SudOvest di Linosa). Tutti i migranti verranno portati nel Cpt di Lampedusa.

Giusto ieri, dalla sezione italiana di Amnesty International, è arrivata l'ennesima denuncia sull'eccessiva facilità con cui i migranti sbarcati sull'isola vengono rimandati in Libia. Amensty ha infatti diffuso un rapporto-denuncia («Lampedusa: ingresso vietato») in cui si ricorda come in un anno (dal 2004 al 2005) almeno 2.778 migranti, ma forse anche di più, sono stati rimandati in Libia poche ore dopo il loro arrivo proprio a Lampedusa. E questo, sottolinea il rapporto, ''senza avere avuto accesso a metodi appropriati di identificazione né alla procedura di asilo, e dopo essere stati selezionati in tutta fretta sulla base della loro nazionalità presunta''.
Secondo Amnesty nell'ultimo anno si è assistito a vere e proprie ''deportazioni''. L'associazione si è mobilitata contro quelle che definisce ''gravi violazioni del principio di non-respingimento dei rifugiati e richiedenti asilo''. Contro queste violazioni - sottolinea una nota dell'organizzazione - hanno preso posizione molte altre ong, l'Alto commissariato Onu per i rifugiati e il Parlamento europeo.
Nel rapporto, inoltre, Amnesty International ''denuncia gli accordi fra l'Italia e la Libia, risalenti al 2000, il cui contenuto è tuttora segreto, e la preoccupante situazione dei diritti umani nel paese nordafricano. Il rapporto, inviato al ministro dell'Interno, ricorda anche l'allarmante situazione dei cpt, la mancata assistenza legale e le condizioni di detenzione inadeguate dei cittadini stranieri che arrivano alla frontiera marittima italiana''.

- ''Lampedusa: ingresso vietato''

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21 dicembre 2005
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