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Gli sbarchi di migranti sono "in evidente ripresa"

La denuncia del sindaco di Lampedusa: "In Italia trattiamo gli immigrati come animali"

20 giugno 2013

Gli sbarchi di migranti sono "in evidente ripresa". Dall'inizio dell'anno se ne sono verificati oltre 120 per un totale di 4.300 migranti. E’ l’informazione data ieri dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, nel corso di un'informativa alla Camera, sottolineando che nella sola Lampedusa sono sbarcati 3.500 degli oltre 4mila migranti arrivati, nonostante l'isola sia stata dichiarata dalla Guardia Costiera "porto non sicuro" e che nel solo mese di giugno sono sbarcati in 2.270.

Il titolare del Viminale ha poi ribadito la necessità di fare fronte comune con l'Ue per combattere l'"ignominiosa mercanzia" portata avanti da "organizzazioni criminali senza scrupoli": "ciò che impressiona - ha detto - è la ferocia dei trafficanti. Non si tratta più di accompagnare i migranti con imbarcazioni precarie, ma di abbandonarli al loro destino dopo averli istruiti su come chiedere aiuto" alle autorità italiane. Ecco perché la "solidarietà e l'assistenza" da parte dell'Italia, "all'insegna dei valori della persona e della dignità umana", vanno "coniugati con il contrasto incisivo a questa nuova forma di schiavismo".

Le parole del ministro Alfano però, contrastano con le dichiarazioni del sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, intervistata da Radio Capital. "In Italia trattiamo gli immigrati come animali, poi ci meravigliamo se di conseguenza loro costituiscono un problema per noi e se nelle grandi città si creano problemi per la sicurezza".
Alla domanda se sia anche colpa nostra se ci sono casi come quello di Kabobo a Milano (l'uomo che il mese scorso ha aggredito senza motivo tre passanti con un'accetta uccidendoli) il primo cittadino ha risposto "Sì, casi come quello sono il risultato delle politiche di chiusura che non accettano che il mondo è cambiato. Soprattutto non possiamo chiudere le porte del Mediterraneo. All'Europa chiedo di combattere la logica di clandestinità che è funzionale allo sfruttamento degli immigrati". "Basta andare a Rosarno - aggiunge - o in altri posti dove facciamo raccogliere i pomodori e trattiamo gli immigrati come animali. Poi ci meravigliamo che si creino problemi di sicurezza nelle grandi città. Sono persone che hanno diritto all'asilo e non possono essere rimpatriati ma nessun politico racconta come stanno le cose".

Nicolini ritiene che tutti quelli che sbarcano abbiano diritto all'asilo: "Non è una mia opinione, abbiamo firmato la Convenzione per i diritti universali dell'uomo, apparteniamo al mondo civile e democratico che riconosce il diritto di essere accolti delle persone che scappano dalla guerra e dalle persecuzioni".

Intanto un'altra imbarcazione di migranti è stata soccorsa ieri nel Canale di Sicilia dopo che il giorno prima la telefonata di uno straniero alla Guardia Costiera di Palermo ne ha segnalato la presenza a circa 105 miglia da Lampedusa. Sul punto sono stati dirottati il rimorchiatore italiano "Hamal" e il mercantile "Ice Ranger", battente bandiera delle Isole Marshall. La nave ha raggiunto il natante in difficoltà e ne ha preso a bordo i 97 passeggeri, tra cui 20 donne e 1 minore, per dirigersi verso Lampedusa.
Ieri, con due diversi voli sono stati trasferite a Cagliari 220 persone, mentre 159 sono state portate con l'aliscafo a Porto Empedocle: da lì 150 immigrati sono stati scortati a Mineo, mentre 9 tunisini sono rimasti ad Agrigento, in attesa di essere rimpatriati. Otto sono stati trasferiti all'aeroporto di Palermo per essere imbarcati su un charter. Tre donne, in avanzato stato di gravidanza, sono state accompagnate con elisoccorso del 118 all'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Al centro d'accoglienza di Lampedusa, al momento, rimangono 529 migranti.

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20 giugno 2013
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