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Gli sciacalli d'Abruzzo

Nelle zone colpite dal sisma apposite squadra anti sciacallaggio contrasteranno questo fenomeno odioso e vergognoso

09 aprile 2009

Il terremoto che ha sconvolto l'Abruzzo ha fatto uscire fuori una specie di canide bipede che, al contrario del più celebre canide quadrupede, il lupo, non vuole proteggere nessuno, anzi. Stiamo parlando dello "sciacallo d'Abruzzo".

Consentiteci questo tono scherzoso, che utilizziamo per stemperare la grande indignazione procurataci dalla notizia dei diversi sciacallaggi che in questi giorni sono avvenuti nelle zone terremotate. Episodi, a quanto pare, non rari, tanto che da ieri notte all'Aquila e nelle altre aree colpite dal terremoto ci sono dei gruppi di forze dell'ordine in servizio anti-sciacalli. Pattuglie del nucleo radiomobile del comando provinciale, del reparto operativo e unità dei battaglioni arrivati di rinforzo perlustreranno le aree più isolate, specie quelle dove le case sono sì inagibili, ma meno lesionate: alcuni quartieri della periferia dell'Aquila, dove i danni hanno provocato danni meno gravi che altrove, sono quelli considerati più a rischio sotto il profilo dei furti.
"Gli allarmi sono numerosi e vengono tutti riscontrati, ma finora nessuno si è rivelato fondato - ha spiegato ieri un carabiniere di pattuglia -. L'ultimo caso è quello di due presunti sciacalli visti mentre entravano furtivamente in una casa, ma erano dei vigili del fuoco".
Molti cittadini, comunque, hanno paura: temono di perdere, dopo la casa, anche le poche cose che si sono salvate, magari qualche oggetto di valore che non sono riusciti ancora a recuperare. E c'è chi si è organizzato in gruppi che, a turno, vigilano nel quartiere o nella frazione.
Di numerosi furti nelle abitazioni abbandonate ha invece parlato la Protezione Civile locale, ruberie portate a segno addirittura da "sciacalli provenienti da diverse parti d'Italia".

Proprio ieri la polizia aveva arrestato due presunti sciacalli a Onna. I due, italiani, sono stati fermati con 80mila euro di refurtiva. Stamane, però, i due sono stati rilasciati perché, secondo quanto ha riferito la Polizia al termine di un controllo effettuato in Questura, le due persone hanno saputo dimostrare la legittima provenienza e disponibilità del denaro.

Ma gli sciacalli non sono in azione solo sul territorio abruzzese. Da ieri infatti sono apparsi sul web falsi allarmi con telefonate ed sms e inesistenti raccolte di fondi spacciate per vere. Su Facebook Marco Pellegatti, finto nipote del giornalista Mediaset, Carlo Pellegatti, sul suo profilo ha cercato di raccogliere fondi per un'iniziativa benefica che sostiene essere stata organizzata insieme dal Milan e da Mediaset. La polizia postale sta già indagando per arrivare al truffatore. La raccomandazione, per chiunque voglia contribuire ad aiutare le persone colpite dal terremoto, è di affidarsi alle iniziative evidentemente ufficiali e di stare attenti: l'iniziativa di "Marco Pellegatti", sicuramente, non è l'unica.
Contro gli sciacalli il governo ha deciso di mettere in campo un nuovo reato da inserire nell'ordinamento: quello, appunto, di "sciacallaggio". Il nuovo reato, ha spiegato Silvio Berlusconi, "sarà sanzionato severamente perché chi si abbassa a compiere azioni del genere dimostra di avere dentro di sè un disvalore umano molto forte". La previsione di questo reato "sarà fatta quanto prima" e il presidio sarà affidato "ai carabinieri". Inoltre il ministro della Difesa "sta mettendo in campo l'esercito" per migliorare il presidio del territorio nelle aree colpite.

Sciacalli di altro genere invece esultano scelleratamente per quanto avvenuto in Abruzzo. "Finalmente hanno avuto anche loro giorni neri. Oh Allah, uccidili e falli vagabondare". E' questo uno dei tanti commenti apparsi negli ultimi due giorni in diversi forum jihadisti in lingua araba su Internet, dopo il sisma che ha messo in ginocchio l'Abruzzo. Alcuni fanatici seguaci di al-Qaeda e di Osama bin Laden seguono, attraverso la tv e i numerosi siti di informazione arabi, il dramma della popolazione abruzzese colpita dal sisma e sembrano impegnati in una vera e propria gara a chi aggiorna più velocemente il bilancio delle vittime.
Uno dei forum in cui è possibile trovare diversi messaggi sul tema è quello di 'al-Falluja'. "Oh Allah, rendi stabili presso di loro il terremoto e le disgrazie - scrive Ashiq al-Irhab, nickname che in arabo vuol dire 'Desideroso del terrorismo' - maledici l'Europa, Israele e gli Stati Uniti". Un'invocazione simile è stata postata poco dopo da un altro utente, che si fa chiamare 'Figlio della Palestina'. Anche su un altro forum, 'al-Shura', si susseguono le notizie riprese dai siti arabi con il bilancio delle vittime del sisma in Abruzzo e i vari utenti, sotto ogni articolo, aggiungono una macabra preghiera: "Oh Allah, fai salire queste cifre, distruggi i nostri nemici e aiuta i musulmani". Simili commenti appaiono anche in altri forum jihadisti, come quello degli 'Ansar' e quello denominato dei 'Mujahidin'. I loro utenti, tutti sostenitori del terrorismo islamico nel mondo arabo, esultano, come è capitato anche in passato con altre catastrofi naturali che hanno colpito l'Occidente.

Infine diamo notizia dell'oscuramento, da parte della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara, del sito internet del Centro Sperimentale Rilevamento Sismico.
Il sito http://www.csrs.it è stato oscurato per aver diffuso allarmanti e infondate notizie relative a prossime devastanti scosse telluriche in Abruzzo. Dopo numerose segnalazioni arrivate ieri pomeriggio, sia da utenti privati sia da enti istituzionali, compresa la Protezione Civile di Teramo, la polizia ha verificato che sulla pagina web del sito erano contenute previsioni di prossime scosse telluriche di portata devastante nel territorio aquilano. "Buongiorno - si leggeva sul sito del Centro Sperimentale Rilevamento Sismico - aggiornamento straordinario delle ore 12 di oggi, mercoledì 8 aprile 2009... speciale terremoto in abruzzo: ore 11.42 scossa di avvertimento con anomalie presenti-ore 11.55 segnali sismici anomali-prevista scossa di forte intensità entro le ore 16 (odierne)". "Attenzione - si leggeva nel comunicato del Csrs - dopo l'ultima e fortissima scossa di ieri sera (19.47), con magnitudo 5.6, rileviamo che dal tracciato, si evidenziano numerose anomalie, queste anomalie indicano di abbandonare le zone per ulteriori crolli e lesioni, abbiamo il timore che nelle prossime 36 ore vi saranno almeno 3 scosse devastatrici, queste, raderanno al suolo, quanto, al momento risparmiato".

Nella sezione del sito intitolata 'storia del centro', ha spiegato la Polizia postale di Pescara, era indicata la nascita, le difficoltà, le attrezzature e lo scrupolo impiegato nell'effettuare le rilevazioni. Nella parte dedicata all'attrezzatura, il titolare riportava di avere impiantato due sensori verticali posti sulla struttura portante (in pietra) dell'edificio. Questi sensori, ha riferito la Polizia, secondo l'ideatore del sito potrebbero essere scambiati per vecchi orologi a pendolo mentre all'interno conterrebbero una meccanica ed una componentistica elettronica, da lui stesso assemblata, atta a rilevare le onde subsoniche emesse dal sisma e quindi in grado di fare previsioni.
Dopo aver accertato l'allarme destato nella popolazione e in assenza di conferme sulle affermazioni da parte degli organi istituzionalmente preposti, il compartimento Polizia Postale di Pescara ha oscurato il sito.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, Il Sussidiario.net, Adnkronos/Aki]

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09 aprile 2009
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