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Gli sposi palermitani per il loro matrimonio vogliono la Danza del Ventre

15 giugno 2002
Nella terra d’Egitto (ancora oggi) vige la consuetudine di far ballare, nel giorno delle nozze, una danzatrice orientale  come simbolo di fertilità e d'augurio per una numerosa prole.
Gli sposi sono soliti farsi fotografare con le mani poste sul suo ventre.

La denominazione "danza del ventre" è stata introdotta da alcuni viaggiatori occidentali che si recavano in oriente, gli arabi la chiamano "raqs sharqi" appunto danza orientale.
I suoi movimenti s’ispirano al "raqs baladi", un tipo di danza popolare eseguita da donne e bambini durante le feste familiari e tradizionali.

Questa usanza (più precisamente questa moda) è arrivata adesso nelle cerimonie nuziali palermitane.

Ma chi sono le danzatrici che a Palermo soddisfano il desiderio di quegli sposi che vogliono il loro matrimonio paticolarizzato da atmosfere esotiche e folclore arabo?
Jamila, 34 anni, è palermitana, ha ereditato la passione per la danza dai genitori.
Dai ritmi classici è passata a quelli latinoamericani fino ad approdare alla danza orientale che è la sua passione autentica iniziata tre anni fa.
Maia, egiziana, ha 26 anni, da quindici anni vive a Palermo, dove tra i vicoli del centro storico ha trovato la sua "Mecca". È il primo anno che insegna danza in un'associazione, le sue insegnanti sono state le zie e le cugine egiziane.
Paola, palermitana, ha 27 anni, studia all'Accademia di Belle arti e insegna danza orientale in due palestre. Si ispira alle danze dell'Algeria e della Kabilia, dal momento che proviene dalla scuola di Sabah Benziadi, la nota danzatrice algerina che ha debuttato con Franco Battiato.
E per finire Noura, inglese che vive a Palermo da quattordici anni. Ha cominciato con la danza classica, poi il tip tap, la danza contemporanea e per caso si è avvicinata alla danza orientale che continua sempre ad approfondire e studiare.

E' proprio vero l'Arabo in noi siciliani non è mai tramontato 

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15 giugno 2002
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