Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Gli Undici

Si avvicina la data delle amministrative di Palermo. Ecco l'identikit degli undici candidati sindaco

20 aprile 2012

Mancano appena 16 giorni dalle amministrative a Palermo e il clima della campagna elettorale si surriscalda. Una campagna elettorale sovraffollata di candidati come non si ricordi nel capoluogo siciliano, in una atmosfera da grande recessione. Sono 11 i pretendenti alla successione di Diego Cammarata: volti nuovi, anzi nuovissimi, ma anche vecchie conoscenze. Ecco chi sono.

MASSIMO COSTA - Avvocato 34enne, figlio di un'insegnante e di un ferroviere, nel 2001 è stato eletto alla presidenza del Coni regionale (il più giovane della storia), una carica che ha ricoperto fino al marzo di quest'anno. Componente del consiglio direttivo del Coji (Comité d'Organisation des Jeux des Iles), parla tre lingue: inglese, francese e spagnolo. A 17 anni è stato campione europeo di kickboxing. Alla prima esperienza politica, nella corsa a Palazzo delle Aquile è stato sostenuto in un primo momento da Mpa, Fli, Udc e Grande Sud. "Sono un problem solver, un filosofo combattente", disse nella sua prima conferenza stampa. Ad applaudirlo c'erano tra gli altri Raffaele Lombardo e i finiani. Poi l’inversione di rotta: il Pdl lo convince ad aderire al suo progetto. Mpa e Fli lo mollano, Udc e Grande Sud restano agganciati al "carro". E anche La Destra di Storace finisce per appoggiarlo. Costa sogna una Palermo V.I.V.A: Volenterosa, Ingegnosa, Vivibile e Attraente.

LEOLUCA ORLANDO - E' il sindaco della Primavera palermitana. E' l'unico tra gli 11 candidati ad avere già guidato la città, addirittura per due volte: dal 1993 al 1997, poi dal 1997 al 2000, quando si dimise per provare l'assalto (fallito) alla presidenza della Regione. Riprovò a tornare a Palazzo delle Aquile nel 2007, ma fu battuto da Diego Cammarata. Attualmente deputato e portavoce dell'Italia dei valori, oltre che presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta su errori e disavanzi sanitari, Orlando (inizialmente al fianco di Rita Borsellino, tanto che lui stesso coniò il neologismo sul sindaco "Borsorlando") ha deciso di scendere nuovamente in campo dopo le primarie che hanno consacrato l'ex delfino Fabrizio Ferrandelli. "Ve lo dico in aramaico, non mi candiderò a sindaco di Palermo", disse l’1 marzo scorso alla presenza di Antonio Di Pietro. Cambio di rotta dopo qualche giorno. A 65 anni il professore, sostenuto da Idv, Rifondazione Comunista e Verdi, lancia la nuova sfida. Perché Orlando "il sindaco - recita lo slogan della sua campagna - lo sa fare".

FABRIZIO FERRANDELLI - Dalla Zisa alle favelas brasiliane con un sogno in tasca: fare il sindaco di Palermo. Classe 1980, papà prima calciatore e poi metronotte, mamma fisioterapista, il bancario Ferrandelli - dopo aver fondato due giornali, un centro sociale e un doposcuola multietnico - nel 2006 ha tentato l'ingresso a Palazzo dei Normanni candidandosi, a soli 25 anni, con la lista civica a sostegno di Rita Borsellino. Ottenne 2.500 voti ma non bastarono. A partire dal 2008 ha ricoperto a Palazzo delle Aquile il ruolo di capogruppo dell'Idv, partito dal quale è stato espulso negli ultimi mesi per la decisione di candidarsi alle primarie accettando l'invito di un gruppo di associazioni riunite nel cartello "Palermo più". Sull'"enfant prodige" hanno puntato gli occhi in vista delle primarie Antonello Cracolici e Giuseppe Lumia, il Pd dell'appoggio al governatore Lombardo insomma. Ferrandelli ha vinto le primarie tra mille polemiche, una vittoria che ha spaccato in due il centrosinistra: dalla sua parte adesso remano Pd e Sel.

ALESSANDRO ARICO' - Laureato in Economia e commercio, classe 1975, nel 1998 è stato eletto, ad appena 22 anni, consigliere provinciale, diventando così il consigliere provinciale più giovane d'Italia. Ha quindi ricoperto la carica di vicepresidente della Commissione Cultura Sport e Turismo, sino al giorno delle sue dimissioni dalla Provincia. Nel 2000 raggiunge Palazzo delle Aquile al primo tentativo con Alleanza Nazionale, diventando capogruppo. Durante la seconda sindacatura Cammarata ha svolto il ruolo di assessore alle Partecipate, carica dalla quale si è dimesso nel 2008 entrando all'Ars con il Pdl. Adesso l'assalto allo scranno più alto di Sala delle Lapidi per fare di nuovo di Palermo una "città bellissima": ad appoggiarlo, dopo il "tradimento" di Massimo Costa, Fli, Mpa, Api e liste civiche.

MARIANNA CARONIA - Deputata regionale del Pid ed ex vicesindaco di Cammarata, la Caronia è una delle due donne in corsa per Palazzo delle Aquile. Nata nel novembre del 1969, sposata e con una figlia, è stata eletta consigliere comunale nel 2007 e quindi alla Regione nel 2008, sempre con l'Mpa (partito dal quale andò via l'anno dopo). Poi Gruppo Misto, Pdl, indipendente, Udc e dal 2010 fa parte del nuovo gruppo Pid - I Popolari di Italia Domani di Saverio Romano, che punta su di lei per la corsa a sindaco.

RICCARDO NUTI - Trentuno anni ancora da compiere, ex operatore di call center e ora analista di processi aziendali in una società di telecomunicazioni, Nuti è il candidato del Movimento Cinque Stelle, di cui è anche portavoce, fondato da Beppe Grillo. Tra i sostenitori di Nuti anche l'attore palermitano Claudio Gioè (protagonista ne "Il capo dei capi" e "Il tredicesimo apostolo"), al fianco del giovane perito informatico nel giorno della presentazione della candidatura.

TOMMASO DRAGOTTO - Con i suoi 74 anni è il più anziano dei candidati in campo. Imprenditore di successo, nel 2010 ha deciso di fondare il movimento civico "Impresa Palermo", la lista che lo sostiene in questa nuova avventura.

MARCO PRIULLA - Candidatura arrivata a sorpresa, nei minuti finali dell’ultimo giorno a disposizione, quella del 26enne studente di Lettere e Filosofia. Sostenuto dal Partito comunista dei lavoratori, Priulla ha spiegato così la sua scelta: "Mi candido affinchési parli di temi spinosi come disoccupazione e precariato".

ROSSELLA ACCARDO - E' la rappresentante del "Movimento dei Forconi" che qualche mese fa in Sicilia ha gettato il panico con una protesta che ha messo in ginocchio l’Isola. La Accardo è nota alle cronache per le sue vicende personali: è infatti la moglie di Antonio Maiorana, l’imprenditore scomparso nel nulla nell’agosto del 2007 assieme al figlio Stefano. L'altro figlio, Marco, si è tolto invece la vita il 6 gennaio del 2009 a soli 22 anni.

GIUSEPPE MAURO - Imprenditore ed ex consigliere provinciale, Mauro è il candidato di Alleanza di Centro, il partito fondato dall’ex giornalista Rai Francesco Pionati, di cui è segretario regionale.

GIOACCHINO BASILE - Da sindacalista Cgil a Forza Nuova, il partito che lo sosterrà alle amministrative: questo il percorso di Basile, classe 1949. L'ex operaio che denunciò le infiltrazioni di Cosa nostra nei Cantieri Navali di Palermo, ha accettato la candidatura a sindaco nel luglio scorso.

Il "dodicesimo" candidato...
ANTONIO PAPPALARDO FUORI DALLA CORSA - Il generale Antonio Pappalardo e la lista del Melograno-Mediterraneo sono fuori dalle elezioni amministrative. E' stato, infatti, respinto il ricorso presentato contro l'esclusione dovuta al ritardo nella presentazione delle liste. Pappalardo prende atto a modo suo della situazione e in un comunicato stampa denuncia: "L'estromissione della lista del Movimento civico Il Melograno-Mediterraneo, per cavilli burocratici, mira in realtà a escludere un progetto di risanamento morale ed economico della Città". Secondo Pappalardo, l'idea di un "Sindaco di ferro" avrebbe "fatto paura alle ben note lobby di potere e a questa classe dirigente politica, che sta dissanguando l'Italia". "Come cristiano e come uomo delle Istituzioni - aggiunge Pappalardo -, preoccupato del bene pubblico, accolgo l'invito della Chiesa di Palermo e di molti Palermitani di convergere verso intese che possano portare all'elezione di un Sindaco, che rappresenti pienamente gli innumerevoli e complessi interessi cittadini; in una unione di intenti e programmi comuni condivisi, al di là di ogni steccato ideologico o di parte, al fine di servire il bene pubblico con uno spirito di servizio, sconosciuto nelle segreterie dei partiti tradizionali".
Il Melograno quindi adesso dovrà scegliere su quale candidato rimasto in corsa puntare. L'identikit è stilato nello stesso comunicato di Pappalardo: il candidato, tra l’altro, "deve essere profondo conoscitore delle problematiche di Palermo", "deve essersi distinto per impegno costante contro l’attuale regime dei partiti" e "deve avere il pugno di ferro contro la mafia e contro l’attuale sistema politico".

[Informazioni tratte da Italpress - Corriere del Mezzogiorno, LiveSicilia.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 aprile 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia